ARTE, pittura. Esposizioni: Livio Rosignano, «dipingere il vento»

S’inaugurerà sabato 11 giugno alle sette della sera presso il Magazzino 26 in Porto Vecchio di Trieste la prima antologica realizzata dopo la scomparsa dell’artista, ritenuto uno dei pittori più rappresentativi del secondo Novecento a Trieste e nel Friuli

S’inaugurerà sabato 11 giugno alle sette della sera presso il Magazzino 26 in Porto Vecchio di Trieste la mostra Livio Rosignano: dipingere il vento, prima antologica realizzata dopo la scomparsa dell’artista, ritenuto uno dei pittori più rappresentativi del secondo Novecento a Trieste e nel Friuli Venezia Giulia, assai apprezzato anche in sedi prestigiose a livello nazionale e internazionale, dove ha riscosso importanti riconoscimenti. Livio Rosignano – scrive Marianna Accerboni – fu sempre molto sensibile, oltre che agli altri temi, alla rappresentazione del dato naturale, uno dei Leitmotiv della sua pittura, espresso soprattutto attraverso il paesaggio: vedute di mare e di terra, urbane, industriali o di campagna, presenti in magnifica forma a raccontare con intensità la sua terra natale, Trieste e il Carso. Paesaggi spesso mossi dal vento, i quali mi hanno suggerito il titolo dell’esposizione, che evoca anche il concetto di libertà molto vivo nell’arte e nel temperamento del pittore.

UN FORTE LINGUAGGIO ESPRESSIONISTA

Autore di un linguaggio espressionista di grande forza e di sottile poesia, Rosignano ha mostrato anche una costante attenzione ai meno fortunati, quelli che lui chiamava i poveri cristi. La mostra (in cui vengono esposti una settantina di importanti dipinti di media e grande dimensione e più di una quarantina tra disegni, acquerelli, acqueforti e pastelli realizzati dagli esordi degli anni Quaranta all’ultimo periodo della sua vita) vuole ripercorrere l’evoluzione del linguaggio pittorico dell’artista anche attraverso opere rare e inedite, testimoniando le diverse tematiche affrontate: dal paesaggio naturale, urbano e industriale al ritratto e alla natura morta, dall’atmosfera dell’atelier di Rosignano all’intimo sentire dell’uomo colto nel rapporto di coppia o nel silenzio umbratile dei caffè storici triestini o in alcuni momenti di struggente solitudine e malinconia. O ancora in attimi del quotidiano, che il pittore sa interpretare con magistrale intensità, talvolta con crudezza. Esposte anche delle opere introvabili, quali il nudo di grandi dimensioni e l’autoritratto giovanile, scorci d’interni, oli dedicati alla bora e ai caffè storici accanto a esempi del suo linguaggio chiarista, che aveva appreso a Milano, influenzato negli anni giovanili dal chiarismo lombardo, che avrebbe indotto una svolta importante nel suo linguaggio, divenuto da allora più soft e meditato. Un dipinto di grande dimensione testimonia inoltre la tragica esperienza vissuta nel 1944 in un campo di lavoro a Dachau.

UNA MOSTRA CHE È ANCHE UN LABORATORIO PER TUTTI

Le opere in mostra, selezionate dall’imponente produzione dell’artista, provengono dalla sua famiglia e dalla collezione dell’avvocato Sergio Pacor, che fu suo grande amico. Una sezione è dedicata all’amata tecnica del disegno. Nell’ambito della rassegna sono inoltre previste visite guidate e laboratori di pittura e fumetto ispirati alla sua arte e aperti ad adulti e bambini, per far divenire lo spazio espositivo una sorta di grande laboratorio dedicato a Rosignano. Viene inoltre istituito un premio di pittura con una sezione per adulti e una per bambini, intitolato Il paesaggio più bello del mondo. Verrà inoltre proiettato un video sulla sua esistenza e il suo temperamento. Poiché Rosignano, carattere estroso e molto vitale, fu altresì colto critico d’arte e sapido scrittore e poeta, oltre ai dipinti rappresentativi della sua lunga attività pittorica verranno esposti anche i suoi libri e contributi critici accanto a foto d’epoca che ne ripercorrono le diverse fasi della vita.

LIVIO ROSIGNANO

Livio Rosignano (Pinguente, Istria 1924 – Trieste 2015) si trasferisce da bambino con la famiglia nel capoluogo giuliano, dove inizia a esporre nel 1949. Studente all’Istituto Nautico, approfondisce il disegno con il pittore Giovanni Giordani, che lo incoraggia. Trae profitto dalla frequentazione di colleghi più anziani come Adolfo Levier, Romano Rossini e Vittorio Bergagna, con i quali intesse un intenso sodalizio, condividendo per qualche tempo con Bergagna lo studio a San Giusto. Ritenendo che la Trieste degli anni Cinquanta non gli fornisse stimoli sufficienti, parte per Milano, dove però non mette mai radici, pur tornandovi ripetutamente Se, in seguito alla frequentazione di Levier, affina la sua intensa sensibilità cromatica, la Scuola lombarda lo induce ad attenuare la vivacità coloristica che gli è propria: le accensioni cromatiche espressioniste, d’impeto quasi fauve, che caratterizzavano allora le sue opere, vengono superate e in quel periodo giovanile approda, dopo fasi intermedie, a una pittura più tonale, filtrando tutta una serie di problemi formali.

NUDO AL MUSEO REVOLTELLA

A Trieste, dove frequenta dal 1945 i corsi di nudo di Edgardo Sambo al Museo Revoltella, è importante l’incontro con Carlo Sbisà, che insegnava incisione all’Università Popolare: Rosignano si appassiona soprattutto all’acquaforte, tanto da operare ripetutamente in tale direzione, dedicandosi anche all’illustrazione di libri e riviste, di cui qualche esempio compare in mostra. Valente ritrattista, nel corso della sua lunga vita, effigia molte personalità a Trieste, Roma e Milano. E a tale attività la rassegna dedica un’intera sezione.

Partecipa a numerose mostre di prestigio in Italia e all’estero: Biennale di Venezia, Triennale di Milano, Quadriennale di Roma, Premi Michetti, Suzzara e Marzotto, Mostra del Po, Triveneta di Padova. Tiene personali nelle principali città italiane, all’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles, a Bucarest, Monaco di Baviera, New York, Austria, Jugoslavia. In Friuli Venezia Giulia vanno segnalate in particolare le antologiche a Gorizia (1971), Udine (1976, 1979, 1998), a Trieste a Palazzo Costanzi (1978) e al Museo Revoltella (1995, 2009) e varie altre prestigiose esposizioni, tra cui quelle al Palazzo del Consiglio regionale del capoluogo giuliano (2010) e alla Galleria d’arte G. Negrisin del Comune di Muggia (2011). Premiato in più mostre nazionali, segnalato al Premio Bolaffi, è insignito dal Comune di Trieste del Sigillo Trecentesco. Artista colto e penna fine, si è occupato di critica d’arte fin da giovane per La voce dei giovani, Il Gazzettino, Il Piccolo e Trieste Oggi. Ha pubblicato i libri Dieci pittori triestini (Italo Svevo, 1974), Feldpost 15843 (Del Bianco, 1980), Un altro Natale (Borsatti, 1981), Una giovane vita (Italo Svevo, 1993), Fiori gialli senza nome (Istituto Giuliano di Storia, Cultura e Documentazione, 1995), Il comunista di San Giacomo (Tipografia Triestina, 2010).

CONTRIBUTI

Nell’ambito della mostra verranno organizzate visite guidate e laboratori di pittura, fumetto e disegno per adulti e bambini ispirati alle opere di Rosignano e verrà assegnato il premio di pittura per adulti e bambini Il più bel paesaggio del mondo. Ideata, curata sul piano critico e allestita da Marianna Accerboni, la rassegna è promossa dall’Associazione delle Comunità istriane di Trieste ed è realizzata in co-organizzazione con il Comune di Trieste grazie al sostegno finanziario fornito dal Ministero della Cultura in virtù della Legge 72/2001, in collaborazione con la Biblioteca Statale Isontina di Gorizia e con l’Associazione Foemina APS e con il contributo di Bevagna S.r.l. Spedizioni internazionali Trieste, Ciaccio Arte Big Broker Insurance Group Milano, Tenuta Baroni del Mestri (Cormons, Gorizia).

INFO

dove: Magazzino 26 in Porto Vecchio a Trieste

quando: dal 12 giugno al 10 luglio 2022

info: +393356750946

info point: +393336133178

marianna.accerboni@gmail.com

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