CITTÀ, mobilità urbana. Evoluzione orientata all’integrazione tra «soft» e «active mobility», cioè verso la fluidità

I concetti sono stati affinati nel corso di una tavola rotonda organizzata da Suzuki in occasione della conferenza stampa di presentazione del 2º Suzuki Bike Day. L’evento ha visto la partecipazione di Istituzioni e operatori del settore. Il tema della nuova mobilità diffusa rinviene nella bicicletta uno dei protagonisti nell’attuale scenario in rapida evoluzione

Dopo aver presentato i dettagli del 2° Suzuki Bike Day in programma per il prossimo 9 luglio, alla presenza di personalità del mondo dello sport e numerosi rappresentanti delle amministrazioni locali e dell’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola – https://youtu.be/0JUz3qSeSvU -, la casa auto-motociclistica di Hamamatsu ha organizzato una tavola rotonda tra esponenti delle Istituzioni e addetti ai lavori sul cruciale tema dell’evoluzione della mobilità.

BICICLETTE A PEDALATA ASSISTITA

Suzuki, il cui debutto nel settore delle due ruote risale al 1952 con la bicicletta a pedalata assistita Power Free, si è applicata alla comprensione di questa importante realtà ponendosi l’obiettivo di anticipare le tendenze di un mondo che vede la bicicletta protagonista e il concetto di sostenibilità assumere sempre maggiore rilevanza.

«SOFT» E «ACTIVE» MOBILITY

Nello scenario attuale si assiste allo spostamento in direzione di nuovi modelli orientati all’integrazione tra soft e active mobility, dunque verso una modalità più fluida nella quale non esisterà più un mezzo di trasporto esclusivo, ma una combinazione variabile di soluzioni sulla base delle diverse esigenze di mobilità. Mettere a fuoco gli scenari attuali e l’evoluzione, questo il tema di fondo della tavola rotonda moderata da Federico Quaranta, ciclista e motociclista conduttore televisivo di “Linea Verde Radici”, magazine televisivo incentrato sulla scoperta del territorio e delle sue storie.

PARTECIPANTI E TEMI AFFRONTATI

Assieme a Suzuki hanno partecipato all’evento Angelo Sticchi Damiani (presidente ACI), Alessandro Re (responsabile ufficio stampa ANCMA), Davide Cassani (presidente APT Servizi Emilia Romagna, commentatore televisivo, commissario tecnico della nazionale ciclismo nel 2021), Giuliano Giubelli (membro del consiglio di  presidenza FIAB), Marino Bartoletti (giornalista, commentatore sportivo e scrittore), Massimo Nalli (presidente di Suzuki Italia). Gli argomenti affrontati sono stati quelli relativi alle iniziative utili a favorire la convivenza e il rispetto reciproco tra tutti gli utenti della strada e alle strategie per dar vita a una mobilità nelle aree urbane che tenga presente anche delle esigenze dei mezzi complementari all’automobile.

ORIZZONTI CICLISTICI: LE CIFRE DEL MERCATO

Un interessante spunto di riflessione è derivato dalle cifre di un mercato che ha trovato slancio nella fase post-pandemica, con due milioni di biciclette vendute in Italia nel 2020 grazie agli incentivi governativi, un ammontare bissato nel 2021, a riprova di quanto la popolazione guardi stabilmente alle due ruote a pedale come soluzione di mobilità. Sottolineato anche il fenomeno della crescita del segmento delle e-bike e il boom dell’industria e dell’export italiani. Tuttavia, è altresì emerso che per sostenere questa tendenza andrebbero eliminati i fattori che penalizzano ancora l’uso della bicicletta, creando inoltre le condizioni che favoriscano lo sviluppo del cicloturismo, sia esso di prossimità che invece a lungo raggio.

UN QUADRO URBANISTICO A MISURA DI BICICLETTA

Focus sul ruolo svolto dalle amministrazioni locali nell’approntamento di un quadro urbanistico «a misura» di bicicletta, dato che oggi molto spesso le infrastrutture vengono concepite per le automobili, quando invece occorrerebbe avere una visione più ampia. L’Italia resta comunque un passo indietro rispetto al resto dell’Europa nell’impiego della bicicletta quale mezzo di trasporto quotidiano e, anche in questo caso le cifre aiutano a capire meglio le proporzioni: a Copenaghen il 64% delle persone va a lavorare in bicicletta, mentre a Milano lo fa soltanto il 6%, per non parlare poi di Roma, che è ferma a meno dell’1 per cento. Si è convenuto che le città debbano credere di più nei nuovi progetti attraverso una prospettiva di lungo periodo. Infatti, la bicicletta spesso risulta essere il mezzo migliore per effettuare degli spostamenti, ma ciò deve avvenire in spazi adeguati e sicuri.

Per rivedere la tavola rotonda:  https://youtu.be/-vqjA40euR4

Condividi: