TECNOLOGIA, storia e pensiero. Il progresso della scienza migliora le sorti dell’umanità?

Nell’intervista esclusiva con il professor Paolo Savona, autore di un saggio sull’argomento, il giornalista Giuseppe Castellini introduce temi di grande attualità in tempi di «no vax» e «terrapiattisti», nei quali scienza e tecnologia vengono messe in discussione. Ma, sarebbe conveniente frenare il progresso?

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Intervista esclusiva di “Italia Informa” con il professor Paolo Savona, economista (monetarista) attualmente presidente della Consob e già ministro nei governi guidati da Carlo Azelio Ciampi e Giuseppe Conte di fama mondiale. Traendo spunto dal suo ultimo saggio – “Il progresso della scienza migliora le sorti dell’umanità? Un esame dei mutamenti della metodologia della ricerca scientifica da Roger e Francis Bacon ai nostri giorni” -, edito per i tipi di Rubettino, il giornalista Giuseppe Castellini, conduttore del programma televisivo “Italia Informa”, introduce temi di grande attualità in tempi di no vax e terrapiattisti, nei quali scienza e tecnologia vengono messe in discussione.

PROGRESSO SCIENTIFICO E SORTI DELL’UMANITÀ

«Il problema non sono le innovazioni tecnologiche, ma l’uomo che le utilizza», afferma Savona, dunque non si dovrebbero temere a priori i progressi nel campo scientifico. «Quando ho finito di rivedere le bozze di questo libro – prosegue il presidente della Consob – i russi hanno invaso l’Ucraina e, conseguentemente, il discorso è tornato daccapo: dobbiamo bloccare lo sviluppo tecnologico per evitare che questi fenomeni avvengano, oppure è necessario controllare gli uomini? Ebbene, la conclusione alla quale sono giunto è che si debbano controllare gli uomini».

CONTROLLARE GLI UOMINI

Ma, esistono due diversi modi di controllare gli uomini, aggiunge Savona, «quello democratico, che è una sorta di ripartizione delle responsabilità fra tutti coloro che partecipano a eleggere i propri capi, e coloro invece, dominati da dittature che governano sovente sulla paura e sulla violenza. Ho avvertito la necessità di approfondire questo tema, cioè cosa si deve fare di fronte a una situazione come questa. Nel rileggere il lavoro al momento di licenziare le bozze, mi sono reso conto che era stato utile ripercorrere tutta la storia del pensiero scientifico e tecnologico, che camminano di pari passo».

Guarda l’intera intervista al seguente link: https://www.youtube.com/watch?v=KkeVNITtyhA

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