La prima pietra è stata posta per attuare la “missione 6” del complesso degli interventi rientranti nel Piano nazionale ripresa e resilienza (PNRR) relativo alle reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale che mira a potenziare e riorientare il Servizio sanitario nazionale (SSN) per migliorarne l’efficacia nel rispondere ai bisogni di cura delle persone, anche alla luce delle criticità emerse nel corso dell’emergenza pandemica.
NUOVE FRONTIERE DELLA SANITÀ
Si parte dal Lazio, prima regione ad approvare lo schema di contratto istituzionale di sviluppo per la Sanità, con delibera approvata lo scorso 24 maggio. AIOP Lazio, attraverso la voce della presidente Jessica Veronica Faroni ha chiesto di tenere a mente le problematiche emerse nella recente tavola rotonda sulle nuove frontiere in Sanità dopo la pandemia e l’inizio della gestione del PNRR, evento che ha avuto luogo a Villa Miani alla presenza dei rappresentanti delle Istituzioni e di quelli dell’ospedalità, sia pubblica che privata.
UN PRIMO PASSO IN AVANTI
«La delibera della Regione Lazio rappresenta un primo passo verso la realizzazione del piano di interventi contenuto nel PNRR sul quale abbiamo ampiamente parlato in sede di convegno insieme ai rappresentanti istituzionali – ha dichiarato la Faroni –, noi, come AIOP Lazio abbiamo evidenziato le diverse criticità che emergono dall’analisi del piano, riguardanti in primo luogo i costi per il mantenimento del personale, che non è chiaro su chi graveranno, e in secondo luogo le ragioni per cui si debba costruire o, peggio, riconvertire edifici non meglio specificati in case di comunità sull’intero territorio nazionale, operazione che ha dei costi ingenti”.
REINTEGRARE I POSTI LETTO
«Ci chiediamo se ci sarà o meno un allargamento alla sanità privata nella gestione territoriale dal momento che, attraverso strutture private già adibite a questo scopo, i costi sarebbero molto ridotti», ha ella aggiunto sulla base di uno studio precedentemente condotto dalla professoressa Fidelia Cascini, ricercatrice e docente di Igiene e Sanità pubblica presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. «In merito alla situazione drammatica dei pronto soccorso – ha proseguito la presidente di AIOP – ci chiediamo perché non sia stato fatto in modo di reintegrare, intanto, i posti letto tagliati negli ospedali e nelle strutture convenzionate».
MODELLO LAZIO
«Durante la pandemia – ha concluso la Faroni – il “modello Lazio” ha dimostrato come il connubio tra il SSN e ospedalità privata sia fondamentale al fine di garantire un pieno, equo e uniforme diritto alle cure sull’intero territorio nazionale e ci auguriamo di poter continuare in questa direzione, stando a disposizione dei cittadini e al fianco delle Istituzioni».