È stato pubblicato il Rapporto 2022 di Allocazione e Impatto (2022 BTP Green Allocation and Impact Report) dei proventi netti raccolti tramite le emissioni BTP Green del 2021[1], che illustra l’assegnazione dei ricavi delle suddette emissioni in aderenza ai criteri enunciati nel “Quadro di Riferimento per l’emissione di titoli di Stato green” e, ove già disponibile, il positivo impatto ambientale degli interventi resi possibili dalle spese green. In esso viene inoltre riportata un’analisi dettagliata dei programmi e progetti in base alla loro natura finanziaria (agevolazioni fiscali, spese in conto capitale e spese correnti), alla loro ripartizione temporale nel quadriennio 2018–2021 e al loro peso relativo sul totale allocato.
SEI CATEGORIE DI SPESA
Le risorse reperite sono state interamente utilizzate per finanziare le sei categorie di spese presenti nel bilancio dello Stato nel quadriennio citato e ammissibili per essere finanziate con i BTP Green ai sensi del quadro di riferimento: fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica e termica, efficienza energetica, trasporti, prevenzione e controllo dell’inquinamento e economia circolare, tutela dell’ambiente e della diversità biologica e ricerca. Nel processo di allocazione del ricavo netto delle emissioni alle diverse tipologie di spese, la ripartizione è stata eseguita in maniera coerente lungo l’orizzonte temporale considerato, con un peso lievemente superiore assegnato agli anni 2018 (con il 31,4% della spesa complessiva) e 2021 (con il 29,7% della spesa complessiva) mantenendo un equilibrio nella ripartizione fra le diverse categorie sopra elencate.
I TRASPORTI LA VOCE PRINCIPALE
Nel dettaglio, sul totale delle spese green, nel corso del quadriennio 2018-2021 la categoria trasporti costituisce la principale voce (pari a 7,62 miliardi di euro), rappresentando il 57% del totale. Gran parte di tale categoria è riconducibile a investimenti in conto capitale (infrastrutture ferroviarie, elettrificazioni di tratte ferroviarie, realizzazione di nuove tratte di Alta Velocità/Alta Capacità (AV/AC) e a contributi di sostegno alla mobilità ferroviaria). Seconda categoria di spesa, in ordine di grandezza, è quella riguardante la tutela dell’ambiente e della diversità biologica, a cui è destinata una quota pari al 15,2% della spesa (circa due miliardi di euro). La categoria include primariamente gli interventi a difesa del suolo e contro il dissesto idrogeologico, gli investimenti in infrastrutture idriche, nonché le spese finalizzate alla realizzazione del Modulo sperimentale elettromeccanico (MO.S.E.) di Venezia. Alla categoria relativa all’efficienza energetica è stata destinata una quota pari al 12,2% delle spese complessivamente rendicontate (1,63 miliardi di euro).
9,4% ALLA RICERCA
Alla ricerca è stato allocato il 9,4% della spesa complessiva (pari a 1,25 miliardi di euro), dove le risorse erogate all’ENEA rappresentano la voce più rilevante della categoria. Infine, le misure di prevenzione e controllo dell’inquinamento ed economia circolare e quelle di incentivazione per la produzione di energia da fonti rinnovabili costituiscono, rispettivamente il 3,9% (525 milioni di euro) e il 2,2% (296 milioni di euro) della spesa green totale. Il processo di selezione delle spese è partito da un’analisi del bilancio dello Stato per l’individuazione dei capitoli di spesa con potenziali ricadute positive per l’ambiente. I capitoli selezionati hanno costituito la base per l’interlocuzione fra la struttura del Dipartimento del Tesoro e i rappresentanti dei ministeri che compongono il Comitato interministeriale per i titoli di Stato Green, cioè Ministero della Transizione Ecologica, Ministero dell’Economia e delle Finanze, Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, Ministero dello Sviluppo economico, Ministero delle Politiche agricole e Forestali, Ministero dell’Università e della Ricerca e Ministero della Cultura.
MONITORAGGIO E RENDICONTAZIONE
Si tratta dei dicasteri titolari della competenza in ordine alla gestione dei citati capitoli, che hanno verificato l’effettiva rispondenza alle finalità ambientali perseguite, l’accertamento che non vi fossero canali di finanziamento diretti su quegli stessi capitoli, la capacità dell’amministrazione di monitorare puntualmente il percorso di spesa e l’effettivo utilizzo delle somme per le finalità previste. A valle delle emissioni, per le spese considerate sono state raccolte tutte le informazioni sull’esito dell’intervento e, ove già misurabili, sui relativi impatti ambientali, in modo da consentire la redazione del presente rapporto. Non sono state considerate ammissibili le spese, o le quote di spese, per le quali lo Stato italiano dispone di forme di gettito o finanziamento specificatamente dedicate (quale per esempio la Recovery and Resilience Facility). Sono stati altresì esclusi capitoli, in tutto o parte, per i quali sono state ravvisate potenziali criticità nel monitoraggio e nella rendicontazione. Riguardo alla valutazione dell’impatto ambientale di tali spese, il documento dà conto, ove già disponibile, dell’effetto positivo effettivamente rilevato, o comunque valutabile con criteri scientifici, degli interventi resi possibili dalle spese alle quali sono stati allocati i proventi dei BTP Green.
VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE
Tra le categorie che maggiormente si prestano ad una valutazione di impatto ambientale delle risorse impegnate troviamo, ad esempio, gli Incentivi fiscali per la produzione di energia elettrica e termica da fonti rinnovabili. In tal caso il Rapporto utilizza come indicatore la riduzione espressa in tonnellate delle emissioni di CO₂ determinata dalla produzione di energia elettrica con impianti azionati da fonti rinnovabili, con potenza disponibile superiore a 20 kW, consumata dalle imprese di autoproduzione in locali e luoghi diversi dalle abitazioni. Le emissioni di CO₂ evitate sono state pari a 2.439.839, 4.557.733 e 1.947.698 di tonnellate, rispettivamente per le annualità 2018, 2019 e 2020.
Per quanto riguarda gli Incentivi fiscali per lavori di efficientamento energetico del costruito, nelle diverse categorie di intervento (condomini, riqualificazione globale, sostituzione serramenti, pannelli solari, eccetera) tale misura ha contribuito ad evitare l’emissione di oltre 283 mila tonnellate di CO₂ nel solo 2018.
SPESE PER INVESTIMENTI: LE FERROVIE
Relativamente alle spese per investimenti, una significativa valutazione degli impatti viene illustrata nel Rapporto per la categoria dei Trasporti: ad esempio riguardo i contributi erogati alle FS in conto impianti infrastrutture, infatti, la rete AV/AC ha consentito, in molti casi, una sensibile riduzione dei tempi di percorrenza, producendo uno shift da altre modalità di trasporto (strada e aereo) con tangibili benefici per l’ambiente, legati alla riduzione di CO₂ emessa in atmosfera. A titolo di esempio, vengono citati il progetto nodo di Genova e Terzo Valico del Giovi, che permette il trasferimento di un’importante quota di traffico dalla strada alla ferrovia (in linea con gli obiettivi europei), e le opere relative all’itinerario AV/AC Napoli-Bari o per il tratto Brescia-Verona della linea AV/AC Milano Venezia, che presentano ricadute positive sull’inquinamento atmosferico (emissioni a livello locale) e acustico e sul cambiamento climatico (riduzione delle emissioni di gas a effetto serra).
AREE NATURALI PROTETTE
Infine, un ulteriore significativo impiego delle risorse delle emissioni green è rilevabile per le aree marine protette, parchi nazionali e riserve naturali statali. Le risorse delle emissioni del BTP Green sono state infatti indirizzate anche verso il sistema nazionale delle aree protette costituito, oltre che dai parchi nazionali e dalle aree marine protette, dalle riserve naturali statali e regionali, dai parchi regionali e da altre tipologie di area protetta riconosciute. In calce al Rapporto, si rende disponibile l’External Review da parte di ISS ESG, la società appositamente selezionata a questo scopo dal Mef.