a cura degli Amici della Terra – Lettera aperta inviata dall’organizzazione ambientalista al ministro Cingolani per denunciare il mancato rispetto degli obblighi della comunicazione pubblica nelle procedure di VIA VAS. «È indispensabile che anche le istituzioni rispettino scrupolosamente le leggi e, in particolare, il senso stesso e lo spirito delle leggi che nell’ultimo quarto del secolo scorso abbiamo contribuito a proporre e ad approvare come Amici della Terra, ovvero quelle che prevedono trasparenza, accesso agli atti della pubblica amministrazione, facilità di interlocuzione attiva con la Pubblica Amministrazione», afferma la presidente Monica Tommasi, che aggiunge come «queste regole fondamentali di garanzia per i cittadini purtroppo oggi vengono disattese».
IL PORTALE NON FUNZIONA
In particolare: Il portale VAS – VIA – AIA non funziona dal 7 aprile, data in cui il sito web del MITE avrebbe subito un attacco hacker, con la conseguenza di rendere impossibile, con particolare riferimento ai progetti di impianti ad energia rinnovabile, la consultazione del pubblico e la pubblicazione dell’avviso al pubblico come prescritto dall’art. 24 del D. Lgs. 152/2006. Queste fasi sono fondamentali del procedimento di VIA. La loro assenza determina il conseguente blocco dei termini per l’adozione del provvedimento finale di VIA, che decorrono per l’appunto dalla data di pubblicazione dell’avviso stesso come stabilito dalla legge, ma nessuna informativa in tal senso è stata pubblicata sulla home page del sito per rassicurare gli utenti che tutte le procedure siano ferme da quella data.
GLI UFFICI NON RISPONDONO AL TELEFONO
Gli uffici della Direzione generale VIA non rispondono al telefono. Questa disfunzione risulta particolarmente grave perché contribuisce a determinare un clima di sfiducia e alimenta sospetti di parzialità verso i rappresentanti della Pubblica Amministrazione: il telefono dell’ufficio squilla a vuoto ma è sempre possibile – per chi abbia coltivato un rapporto personale con i funzionari addetti – raggiungerli attraverso i telefoni mobili personali, usufruendo così di un rapporto facilitato ed esclusivo.
LE RICHIESTE DEGLI AMBIENTALISTI
Abbiamo chiesto al ministro, oltre che di correggere le anomalie funzionali del sito web del Mite sopra evidenziate e di fornire la doverosa informativa sul necessario slittamento dei termini delle fasi di consultazione pubblica relative a tutti i nuovi progetti sottoposti a VIA, di adottare senza indugio tutti gli atti di sua competenza in grado di eliminare l’anarchia che regna nel settore e di consentire uno sviluppo delle energie rinnovabili che sia almeno rispettoso delle logiche di pianificazione e salvaguardia del territorio e delle attività economiche che sulle sue risorse si basano.
SUPERARE GLI INCONVENIENTI
Anche qualora venissero superati questi inconvenienti, manteniamo i nostri dubbi sul funzionamento delle cosiddette norme di semplificazione stante la perdurante omessa definizione della disciplina per la individuazione di superfici ed aree a terra idonee e non idonee all’installazione di impianti di rinnovabili come previsto dall’art. 20 del D. Lgs. 199/2022 di recepimento della Direttiva europea RED II e, per le aree marine, la mancata approvazione ad oggi dei piani di gestione dello spazio marittimo come previsto dall’art. 23 dello stesso Decreto Legislativo.