Ha avuto luogo dal 28 al 29 aprile scorsi presso il quartier generale dell’Alleanza atlantica a Bruxelles la plenaria di primavera della Conferenza dei Direttori nazionali degli Armamenti della NATO (Conference of National Armaments Directors, CNAD), evento al quale in rappresentanza dell’Italia ha preso parte il generale Luciano Portolano, Segretario generale della Difesa e Direttore nazionale degli Armamenti. L’incontro è stato aperto dal Segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, che ha sottolineato l’importanza del ruolo di questa particolare figura e ha illustrato le attività dell’Allenza in questo momento storico, reso ancor più complicato dal conflitto tra Russia e Ucraina.
RICOSTITUZIONE DELLE SCORTE E FINE DELLA DIPENDENZA DALLA RUSSIA
La Conferenza è servita ai Paesi NATO e ai loro partner di affrontare tematiche di estrema attualità. I Direttori hanno discusso le principali opzioni per ricostruire le scorte e incanalare l’aumento della spesa per la Difesa in nuove capacità, compresa la riduzione della dipendenza di alcuni alleati dalle attrezzature di fabbricazione russa. Tutti i presenti hanno sottolineato come il difficile momento storico ponga ancora di più l’accento sulla necessità di mettere in pratica la definizione e l’indirizzo delle attività di studio, ricerca e sviluppo nonché acquisizione e produzione finalizzate a dotare le forze armate dei mezzi e materiali necessari per svolgere la loro missione sul territorio nazionale degli Stati membri e al di fuori dei confini di essi.
AIR GROUND SURVEILLANCE (AGS)
In sede plenaria Portolano ha avuto modo di evidenziare il forte impegno dell’Italia nel sostegno del programma Air Ground Surveillance (AGS), sottolineando quanto esso risulti indispensabile all’Alleanza, in quanto pone nelle condizioni di espletare le fondamentali attività interforze di intelligence, surveillance e reconnaisance sia al livello strategico che operativo. Ciò assume una rilevanza ancora maggiore in questo momento storico con l’attuale conflitto in Ucraina. A dimostrazione di quanto sostenuto dal Direttore di Segredifesa, il valore operativo del programma è stato oggetto di apprezzamento anche da parte di altri paesi alleati ai quali è stata avanzata una contribuzione in termine di forze, tenuto conto della disponibilità italiana della base di Sigonella.
DEFENCE INNOVATION ACCELERATOR FOR THE NORTH ATLANTIC (DIANA)
Egli, nel corso dei colloqui ha inoltre ribadito l’importanza dell’acceleratore d’innovazione nel campo della Difesa della futura struttura del Defence Innovation Accelerator for the North Atlantic (DIANA). DIANA nasce da un’iniziativa lanciata dai capi di Stato e di Governo al summit di Bruxelles del giugno 2021 nell’ambito dell’agenda NATO 2030. Il progetto consiste nella realizzazione di una rete federata di centri di sperimentazione e acceleratori d’innovazione con il compito di supportare l’Alleanza atlantica e i paesi alleati nel proprio processo di innovazione, sostenendo le start-up a sviluppare le tecnologie necessarie a preservare la superiorità tecnologica, facilitando la cooperazione tra settore privato e realtà militari.
DIGITALIZZAZIONE DELLA NATO E TECNOLOGIE EMERGENTI
Altri punti all’ordine del giorno concernevano la trasformazione digitale della NATO e il suo effetto sui progetti di armamento attuali e futuri; l’impatto delle tecnologie emergenti e dirompenti sulla fornitura di equipaggiamenti; i risultati dei principali programmi di armamento, tra cui il nuovo sistema Alliance Future Surveillance and Control Capability Delivery. Infine, particolare rilevanza hanno rivestito i mutamenti climatici e il loro impatto sulle attività della Difesa e sui futuri scenari operativi.