Marc Quinn presenta dunque Historynow al Museo Archeologico Nazionale di Venezia, segnando un nuovo capitolo materiale nel suo progetto decennale denominato «History Paintings». Si tratta di quarantotto nuovi dipinti e di una scultura “stele” di accompagnamento che vengono esposti in dialogo con la collezione di antichità classiche del museo, inducendo così chi osserva le opere a riflessioni sulla società passata e presente.
OPERE TESTIMONI DI UN MONDO CHE CAMBIA
Esse iniziano la loro vita come screenshot di iPhone, replicano i portali digitali attraverso i quali gli esseri umani assorbono, consumano e condividono le notizie, un fenomeno notevolmente accelerato dagli eventi degli ultimi due anni; attraverso gli schermi, la società è testimone di eventi culturali che cambiano il mondo: incidenti, tragedie umane e disastri naturali, insieme a momenti di leggerezza culturale pop in un flusso incessante di contenuti. Historynow riproduce un viaggio a scorrimento attraverso i feed digitali, il cui contenuto oscilla tra notizie di celebrità e attualità, di portata globale. Svelati in uno spazio solitamente riservato alle riflessioni sul passato, vengono scoperti collegamenti tra la serie e le sculture classiche del museo, offrendo riflessioni sulle modalità e la velocità con cui notizie e storie sono state comunicate attraverso la storia. In questa mostra Quinn torna sui temi esplorati nel corso della sua carriera, ponendo domande che riguardano i grandi temi sociali e la condizione umana.
VIGGIO A SCORRIMENTO ATTRAVERSO I «FEED» DIGITALI
Più che una presentazione cronologica, i dipinti vengono raggruppati in una conversazione tematica con la collezione classica esposta in ogni sala. Quinn riprende temi storici tuttavia pienamente attuali, come gli ideali di bellezza, il potere, la guerra, gli atti di eroismo. L’ultima tratto del percorso espositivo è l’esperienza multimediale che offre un contesto aggiuntivo alla serie di dipinti, includendo le interviste alle persone legate al loro immaginario o al loro contenuto. Attraverso i dipinti e le successive interviste l’artista riflette sulle storie virali e spesso incomplete allo scopo di condurre gli spettatori al cuore dell’argomento, spacchettando la compulsione verso il consumo e le reactions.
RITO QUOTIDIANO DELLA PITTURA DURANTE IL «LOCKDOWN»
I dipinti sono stati realizzati durante diverse fasi del «lockdown», periodi durante i quali l’artista si trovava nel Regno Unito, periodi che hanno costituito il processo preparatorio di un atto meditativo. Il rito quotidiano della pittura rifletteva infatti il ritmo continuo dello scorrere in Internet. Mentre la tecnica, i materiali e i risultati ottenuti da Quinn variavano, lo screenshot, quale elemento di fondo, permaneva però una costante ed evoca l’ubiquità e l’urgenza delle notizie e della tecnologia nelle nostre vite. Historynow, in concomitanza con la LIX Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia rappresenta l’occasione per celebrare anche la riapertura dello storico ingresso al Museo Archeologico dalla Piazzetta San Marco dopo oltre vent’anni di chiusura al pubblico.
HISTORYNOW ALLA BIENNALE DI VENEZIA
Il cortile è l’unico delle Procuratie interamente costruito su progetto originario di Vincenzo Scamozzi. L’evento della sua riapertura è segnato dall’esposizione di una grande scultura di Marc Quinn tra antichi sarcofagi romani, eleganti altari cilindrici di origine greca, e l’imponente statua di Marco Vipsanio Agrippa inviata da Roma per i Grimani di Santa Maria Formosa. Con la riapertura del cortile, un unico biglietto consentirà ai visitatori di accedere al complesso delle Procuratie Nuove da Palazzo Ducale senza dover attraversare Piazza San Marco. L’obiettivo di questa iniziativa è arricchire l’esperienza e la comprensione dei visitatori della rete dei musei che occupano il cuore di Venezia e Piazza San Marco. La mostra è l’occasione ideale per sperimentare un ulteriore percorso di accesso ai musei di Piazza San Marco e per rilanciare la secolare presenza del Museo Archeologico Nazionale