Al Teatro Ghione di Roma da giovedì 7 a domenica 10 aprile una fantastica Rossella Brescia sarà la Carmen di George Bizet. Una rappresentazione su testi, regia e coreografia di Luciano Cannito, musica di Bizet e Marco Schiavoni, con i Solisti della Roma City Ballet Company e l’attore Massimo Zannola.
L’AMORE TRAVOLGENTE DI CARMEN
Un gruppo di profughi sbarca a Lampedusa dopo un viaggio allucinante, sfruttati dallo scafista “Escamillo” e braccati dalle forze dell’ordine comandate dal severo maresciallo dei Carabinieri “Don Josè”. L’amore travolgente tra Carmen e Don Josè, il tentativo di quest’ultimo di piegare il fiero spirito ribelle della sua amata a una vita perbene, fatta di routine, belle passeggiate e tanta televisione. La passione si trasforma in noia, solitudine, angoscia. Carmen, non sa e non può vivere in una gabbia di mediocrità, quindi fugge e torna dai suoi amici al campo profughi. Fugge tra le braccia di Escamillo, ben consapevole di quello che l’aspetta.
CARMEN: UN ARCHETIPO UNIVERSALE
La potenza della musica di Bizet è riuscita a far diventare il nome «Carmen» un archetipo universale della cultura occidentale. Infatti, dire «Carmen» è un po’ come dire passione estrema, voluttà, forza e istinto. Carmen è il sole dei Sud, la felice disperazione di possedere solo se stessi e la propria libertà. La mia Carmen è forse semplicemente questo. Immaginata nell’isola di Lampedusa, isola del Sud per la ricca e annoiata Europa, mitico Nord per centinaia di disperati e profughi in fuga chissà da dove e chissà per quanto tempo. Don Josè è il potere, Escamillo il successo, Carmen la libertà. Storie, del resto, sotto i nostri occhi dalla mattina alla sera. Carmen può essere oggi una siriana, un’afghana, una pakistana, una sudanese e non ha paura di rischiare tutto per la propria libertà. È una giovane donna che, come una leonessa, sa di possedere forza, bellezza, potenza e libertà.
ATTUALITÀ DEL DRAMMA DI UNA DONNA
Carmen sa di essere ricca di quella ricchezza che non si può comprare. È invece Don Josè a essere un poveraccio, imbrigliato nella sua burocratica e sicura armatura di maschio occidentale ad avere tutto da perdere contro chi non ha nulla da perdere. Poi c’è Escamillo, il grande torero; il «macho». Straordinario ritratto anche questo, anch’egli una figura archetipale: l’uomo del successo e della gloria effimera e, tutto sommato, un superficiale. La storia di Carmen termina con la morte della protagonista, tuttavia il vero perdente è Don Josè, che invece resta vivo, ucciso però nell’anima, nella fede e nella speranza. Ce lo racconterà di persona il vecchio maresciallo dalla sua galera del corpo e dell’anima, rivedendo come in un film la sua unica grande storia d’amore, i suoi errori, il suo orgoglio di animale ferito.
INFO
Orario spettacoli ore 20:45
Domenica ore 17:00
Biglietti: prezzi a partire da 23 euro
Teatro Ghione,: Via delle Fornaci, 37 – Roma
066372294
www.teatroghione.it