Il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, Carlo Cottarelli, Alessandro De Nicola e Giampaolo Galli sono intervenuti nel corso della trasmissione televisiva “Le interviste di qualità”, curata e condotta dal giornalista Giuseppe Castellini, una produzione Nuovo Giornale Nazionale andata in onda nei giorni scorsi.
PROVVEDIMENTI DEL GOVERNO DRAGHI
Nella prima parte della trasmissione l’esponente del Governo Draghi si è soffermato su alcuni importanti provvedimenti varati dall’esecutivo in carica nel quadro del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). Essi investono direttamente la prevista transizione ecologica, per la quale dovrebbe venire stanziata una quota pari a novanta miliardi di euro sui complessivi duecentoquaranta. Cingolani ha affrontato anche la questione dell’approvvigionamento energetico, specificando in particolare di quanto verrà incrementata la produzione nazionale di gas.
CONSEGUENZE ECONOMICHE DEL CONFLITTO UCRAINO
Nella seconda parte della trasmissione, invece, ha avuto luogo un confronto tra Carlo Cottarelli (già esponente del Fondo monetario internazionale e attualmente direttore dell’Osservatorio sui conti pubblici italiani), Giampaolo Galli (già direttore generale di Confindustria, parlamentare della Repubblica e vicedirettore dell’Osservatorio sui conti pubblici italiani) e Alessandro De Nicola (membro del board mondiale di Orrick e presidente della Adam Smith Society); tema della discussione è stato quello relativo alle sanzioni imposte alla Russia e le conseguenze economiche del conflitto in atto in Ucraina.
I CONCRETI EFFETTI DELLE SANZIONI
Al riguardo, De Nicola ha fatto un rapido excursus storico sulle sanzioni, al fine di far comprendere meglio quali di esse e quando hanno davvero effetto e quando invece no. Egli ha altresì espresso un giudizio sull’efficacia di quelle che sono state imposte alla Federazione Russa, mentre Galli ha fornito alcuni dati previsionali concernenti l’impatto del conflitto scatenato dal Cremlino sulle economie dei diversi paesi. Ad esempio, ha inteso sottolineare, la bolletta energetica italiana annua è prevista aumentare di settanta miliardi di euro, spiegando come il rischio stagflazione (cioè inflazione più ristagno economico) sia oggi molto concreto. L’ex direttore generale di Confindustria ha poi concluso delineando un quadro geopolitico e geoeconomico mondiale.