I soggetti sono dipinti con colori vivaci, che non hanno in natura (o molto raramente), ma che l’artista associa rendendo lo spettatore partecipe delle sue fantasie cromatiche; e quasi sorprende perché di colpo porta a chiedersi: ma perché non c’è un asino azzurro in natura? E l’elefante rosa è proprio ciò che esprime la sua maestosa indole?
IL FANTASTICO ELEFANTE TURCHESE
L’elefante turchese, il rinoceronte viola, ma anche squali, tigri, orche e balene, e ancora elefanti, zebre e cavalli sono accompagnati lungo il percorso espositivo da longilinee ed elegantissime donne esotiche che sfilano assieme a loro. Questi i protagonisti assoluti nei quadri della mostra “Archè”, a cura di Federica Di Stefano, che sarà inaugurata il 29 marzo alle ore diciassette presso Palazzo Sant’Elia a Palermo. A partire dal 30 marzo la mostra verrà poi aperta al pubblico, quindi si potrà visitare dal martedì alla domenica dalle ore nove alle venti, con ultimo ingresso un’ora prima della chiusura. La personale è composta da trentatré opere in olio su tela, un’incisione e un’istallazione e sarà visitabile fino al 14 aprile 2022, con ingresso gratuito.
LA PITTURA INVENZIONE DI SPAZI E DI FIGURE
«Certi quadri pretendono di essere grandi per poter funzionare – sottolinea Marco Di Capua nel suo saggio critico del catalogo di mostra pubblicato da “Il Cigno GG Edizioni” -, ma la pittura è un’invenzione di spazi oltreché di figure, e Valentina De Martini lo sa benissimo. Con i suoi dipinti, a volte proprio colossali, entrano in gioco fattori decisivi come la solennità, una certa qualità del silenzio, il desiderio di purezza, addirittura. Nella loro imperscrutabile e così ironicamente enigmatica presenza, questi animali celebrano virtù che noi abbiamo perduto, che ci sono ormai precluse? Può darsi. Se ne stanno lì, come se ci aspettassero, dandoci un’ultimissima chance, ai cancelli dell’Eden. D’altra parte, si dice che gli animali sappiano cos’è e dov’è il paradiso, molto meglio di noi».
NELLE PROFONDITÀ MARINE E DELLA MENTE
Il viaggio di questa mostra itinerante dell’artista romana è iniziato nel maggio scorso nella capitale con una esposizione nei Musei di San Salvatore in Lauro. Alle opere allestite si sono in seguito aggiunte “Deep water 1”, “Deep water 2”, “Deep water 3”, tre grandi quadri dedicati al mare, realizzati in olio su tela. «Ho incontrato molti giganti del mare, in acqua ovviamente. Creature maestose, molto più grandi e molto più forti di me – sottolinea nel catalogo Alberto Luca Recchi, esploratore, scrittore e fotografo subacqueo -, Valentina con tocchi garbati mi ha riportato non solo sott’acqua, ma nelle stanze segrete della mia mente e dei miei ricordi. La sua arte a questi animali ha dato l’anima, quella che ogni volta credo di vedere in loro quando vado sott’acqua, quella che gli scienziati continuano a cercare nell’uomo, tra le pieghe del cervello, senza risultato. Io la vedo nei miei giganti del mare, e in queste opere, tra tinte delicate e sagome che sfumano nei contorni di pasta colorata. Azzurri tenui e grigi pescano ricordi, immagini dimenticate affiorano e i neuroni iniziano a friggere in un ritrovato benessere».