ISRAELE, terrorismo islamista. I fratelli dell’assassino di Beersheba sospettati di avergli fornito il coltello col quale ha ucciso quattro persone

Mohammad Ghaleb Abu al-Qi'an, un ex insegnante di scuola arabo della città israeliana di Hura, era stato arrestato nel 2016 per aver tentato di reclutare volontari da inviare in Siria a combattere nelle file di un gruppo jihadista affiliato a Islamic State. I suoi due fratelli sono stati arrestati durante la notte per complicità nel mortale attacco di ieri

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Arrestati durante la notte i fratelli di Mohammad Ghaleb Abu al-Qi’an, il terrorista che ieri ha compiuto una strage nella città di Beersheba, nel sud di Israele. Essi sono accusati di complicità nella sanguinosa azione terroristica che ha provocato la morte di quattro persone davanti a un centro commerciale, in quanto che avrebbero fornito l’arma, un coltello, al loro fratello.

ORGANIZZAZIONI TERRORISTICHE ISLAMISTE

I due sono inoltre sospettati di essere membri di un’organizzazione terroristica. Lo stesso Abu al-Qi’an un ex insegnante di scuola arabo della città israeliana di Hura, era stato arrestato nel 2016 per aver tentato di reclutare volontari da inviare in Siria a combattere nelle file di un gruppo jihadista affiliato a Islamic State.

Nella giornata di oggi un tribunale dello Stato ebraico dovrebbe confermare il loro stato di detenzione cautelare in carcere. Abu al-Qi’an è stato ucciso in strada dai passanti dopo aver ucciso quattro persone (Laura Yitzhak, Moshe Kravitzky, Doris Yahbas e Menachem Yehezkel) e averne ferite due.

IL PLAUSO DI HAMAS E JIHAD ISLAMICA ALLA STRAGE

L’azione terroristica di ieri è stata commentata con favore dalle organizzazioni armate palestinesi di orientamento islamista, tuttavia, né Hamas e neppure la filoiraniana Jihad islamica hanno rivendicato l’appartenenza di Abu al-Qi’an alle loro formazioni, silenzio, almeno per il momento, anche da parte di Islamic State.

Il consiglio locale di Hura ha condannato fermamente l’attacco mortale compiuto ieri dal suo residente:  «Attaccare civili innocenti è un atto di terrorismo criminale e spregevole – si afferma in un comunicato diffuso in seguito -, il Consiglio invita sia gli arabi che gli ebrei del Negev a mantenere le buone relazioni di vicinato che ci sono state fino ad ora».

RIACUTIZZARSI DELLA VIOLENZA

Si tratta dell’attacco mortale più grave compiuto a danno dei civili israeliani compiuto dal giugno del 2016, quando due terroristi aprirono il fuoco nel mercato Sarona di Tel Aviv, uccidendo quattro persone e ferendone sedici. Esso è stato perpetrato nel pieno di una serie di azioni violente compiute a Gerusalemme e in Cisgiordania. I funzionari della sicurezza dello Stato ebraico hanno avvertito la popolazione riguardo alla possibile riacutizzazione di fenomeni del genere in concomitanza del Ramadan, che avrà luogo il prossimo mese. La tensione ha subito un incremento a seguito della morte di nove palestinesi, verificatasi nel corso di violenti scontri con le forze di difesa israeliane nelle ultime settimane, anche a fuoco in Cisgiordania.

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