Nel pieno della crisi ucraina, nella quale si è schierato con Vladimir Putin, il presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko ha inviato lo scorso 13 marzo un messaggio di congratulazioni a papa Francesco in occasione dell’anniversario dell’elezione di quest’ultimo al soglio pontificio, esprimendo altresì la speranza di poter avere un incontro personale con lui nel prossimo futuro.
«GUARDIAMO AL FUTURO CON SPERANZA»
«Ricordiamo con orgoglio il passato e guardiamo al futuro con speranza», queste le parole rivolte al Pontefice da Lukashensko, rese note tramite un comunicato della presidenza di Minsk, «la Bielorussia condivide la vostra chiamata a costruire una fratellanza nel rispetto della cultura e delle tradizioni dei popoli. Sono d’accordo con voi che una barriera contro l’odio e l’ingiustizia, le minacce e l’imposizione può essere la sola giuridicamente esistente. Spero che discuteremo personalmente di queste e altre questioni nel prossimo futuro».
«AMPLIARE I LEGAMI BILATERALI»
L’autocrate bielorusso ha anche augurato al Papa «salute, longevità e misericordia di Dio» nell’adempimento della sua missione apostolica, sottolineando inoltre come la storia dell’interazione tra Minsk e il Vaticano confermi che «qualsiasi questione può essere risolta attraverso il dialogo, il rispetto e la fiducia, rafforzando e ampliando i legami bilaterali».
Nel 2020, durante la crisi politica in Bielorussa, che ha visto le proteste di piazza dell’opposizione alla rielezione di Lukashenko alla presidenza, ritenute illegittime, quest’ultimo aveva dapprima sottolineato la necessità di una Chiesa bielorussa, quindi aveva accettato di negoziare il rientro dell’arcivescovo Tadeusz Kondrusiewicz, cui era stato impedito l’ingresso nel Paese dalla confinante Polonia, dove il religioso si era recato per partecipare a una celebrazione e da dove aveva espresso forti critiche alla presidenza insediatasi a Minsk.
RECENTI DIFFICILI RELAZIONI
La Santa Sede inviò a Minsk per negoziare al riguardo dapprima l’arcivescovo Gallagher e, successivamente, l’arcivescovo Claudio Gugerotti (nunzio apostolico a Londra e profondo conoscitore della realtà russa), quindi l’arcivescovo Antonio Mennini (già nunzio a Mosca nelle vesti di consulente speciale della nunziatura). Al termine delle trattative, Lukashenko giunse addirittura a formulare un invito per la visita del Pontefice in Bielorussia.