VATICANO, riforma della Curia romana. Praedicate Evangelium, ecco cosa cambia nella struttura della Curia Romana: le novità principali riguardano le vecchie Congregazioni, che dalla prossima Pentecoste verranno denominate «Dicasteri»

La Riforma della Curia è stata pubblicata nel giorno di inizio del decimo anno di pontificato di Bergoglio: alla fine la svolta «pastoralista» del Papa è arrivata, quasi inattesa e in un giorno festivo, senza spiegazioni del testo della Costituzione apostolica Praedicate Evangelium sulla Curia Romana e il suo servizio alla Chiesa e al Mondo

Secondo Angela Ambrogetti, la redattrice di ACI Stampa che ha commentato le novità introdotte dalla Costituzione apostolica bergogliana Praedicate Evangelium (la cui spiegazione verrà fornita in una conferenza stampa il prossimo lunedì 21 marzo, quindi a due giorni dalla sua pubblicazione), oltre Tevere potrebbero avere «paura delle fughe di notizie e, di fatto, questa differita costituisce un modo per perdere il significato vero del testo, perché ognuno dovrà fare da sé».

La Costituzione destinata a mandare in soffitta la Pastor Bonus di Giovanni Paolo II – ella prosegue –, più che un approccio giuridico, ne possiede uno unico tutto pastorale. E questo lo evidenzierebbe la sua prima parte, incentrata su evangelizzazione e missione, «anzi – conclude al riguardo la redattrice -, su una vera conversione missionaria».

RUOLO DELLE CONFERENZE EPISCOPALI

Significativo il ruolo delle Conferenze episcopali nella vita della Chiesa. Citate per cinquantadue volte rispetto alle due volte nella Pastor Bonus, esse assumono un ruolo più chiaro, anche se non hanno una natura teologica bensì soltanto giuridica. La nuova Costituzione recita: «L’emergere delle Conferenze episcopali nella Chiesa latina rappresenta una delle forme più recenti in cui la communio episcoporum si è espressa al servizio della communio ecclesiarum basata sulla communio fidelium. Pertanto, ferma restando la potestà propria del vescovo, quale pastore della Chiesa particolare affidatagli, le Conferenze episcopali, incluse le loro Unioni regionali e continentali, insieme con le rispettive Strutture gerarchiche orientali sono attualmente uno dei modi più significativi di esprimere e servire la comunione ecclesiale nelle diverse regioni insieme al Romano Pontefice, garante dell’unità di fede e di comunione».

DIMENSIONE COLLEGIALE DEL MINISTERO EPISCOPALE

Da qui il loro spazio: «Le competenze che vengono loro assegnate nelle presenti disposizioni sono volte ad esprimere la dimensione collegiale del ministero episcopale e, indirettamente, a rinsaldare la comunione ecclesiale, dando concretezza all’esercizio congiunto di alcune funzioni pastorali per il bene dei fedeli delle rispettive nazioni o di un determinato territorio».

Altro tema quello dei laici che devono avere spazio in Curia. Non si tratta di una novità ma della conferma di un dato di fatto. E su tutto domina l’idea, più volte espressa dal Papa, di una “riforma interiore” che renda tutti missionari, evangelizzatori. Per fare questo Bergoglio chiede appunto un grande impegno pastorale anche per i lavoratori della Curia romana con un paragrafo dedicato proprio alla spiritualità.

ESCLUSE DAL DECENTRAMENTO DOTTRINA E DISCIPLINA

Nello spirito del decentramento molto spazio ai vescovi ma non su questioni dottrinali o disciplinari. I pastori locali hanno la «facoltà di risolvere nell’esercizio del loro proprio compito di maestri» e di pastori le questioni che conoscono bene e che non toccano l’unità di dottrina, di disciplina e di comunione della Chiesa», conseguentemente non saranno contenti alcuni vescovi tedeschi.

L’indole pastorale delle attività curiali è spiegata in sei articoli delle Norme generali che introducono alla struttura che di fatto è quella esistente, mentre interessanti sono le indicazioni per le viste ad limina apostolorum dei vescovi con le richiesta di un preciso rendiconto economico, nonché un testo scritto da portare al Papa sulla loro situazione. Evangelizzazione, dunque «pastoralità» e missione, con grande attenzione alle questioni economiche e una forte conferma dell’autorità assoluta del Pontefice, secondo lo schema gerarchico tanto caro al gesuita Sant’Ignazio.

SEGRETERIA DI STATO E DICASTERI (GIÀ CONGREGAZIONI)

Attraverso la Costituzione Apostolica Praedicate Evangelium il Pontefice, di fatto, conferma l’intera struttura e i compiti della Segreteria di Stato. Le novità principali riguardano le vecchie Congregazioni che dalla prossima Pentecoste si chiameranno Dicasteri e che adesso analizziamo, seppur brevemente, nello specifico.

Dicastero per l’Evangelizzazione: è al servizio dell’opera di evangelizzazione, è competente per le questioni fondamentali dell’evangelizzazione nel mondo e per l’istituzione, l’accompagnamento e il sostegno delle nuove Chiese particolari, salva la competenza del Dicastero per le Chiese orientali. Il Dicastero è costituito da due Sezioni: quella per le questioni fondamentali dell’evangelizzazione nel mondo e quella per la prima evangelizzazione e le nuove Chiese particolari nei territori di sua competenza. Il Dicastero per l’Evangelizzazione è presieduto direttamente dal Romano Pontefice. Ciascuna delle due Sezioni è retta in suo nome e per sua autorità da un Pro-Prefetto.

Dicastero per la Dottrina della Fede: si tratta della ormai ex Congregazione della Dottrina della Fede ed è chiamata a aiutare il Romano Pontefice e i Vescovi/Eparchi nell’annuncio del Vangelo in tutto il mondo, promuovendo e tutelando l’integrità della dottrina cattolica sulla fede e la morale, attingendo al deposito della fede e ricercandone anche una sempre più profonda intelligenza di fronte alle nuove questioni. Il Dicastero è costituito da due Sezioni: quella Dottrinale e quella Disciplinare. Presso il Dicastero sono istituite la Pontificia Commissione Biblica e la Commissione Teologica Internazionale e la Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori.

Dicastero per il Servizio della Carità: si tratta di una promozione de facto della Elemosineria Apostolica. Il Dicastero, sotto la guida del Prefetto, l’Elemosiniere di Sua Santità, in contatto con altri Dicasteri competenti in materia, rende concreta, con la sua attività, la sollecitudine e la vicinanza del Romano Pontefice, quale Pastore della Chiesa universale, nei riguardi di coloro che vivono in situazioni di indigenza, di emarginazione o di povertà, come pure in occasione di gravi calamità.

Dicastero per le Chiese orientali: si occupa delle materie concernenti le Chiese cattoliche orientali sui iuris, per quanto riguarda le persone e le cose e di fatto le competenze restano quelle attuali.

Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti: promuove la sacra liturgia secondo il rinnovamento intrapreso dal Concilio Vaticano II. All’art.93 si ricorda che il Dicastero si occupa della regolamentazione e della disciplina della sacra liturgia per quanto riguarda la forma straordinaria del Rito romano.

Dicastero delle Cause dei Santi: vengono confermati i compiti assegnati alla Congregazione per le Cause dei Santi. Spetta al Dicastero giudicare in merito alla concessione del titolo di Dottore della Chiesa da attribuire ad un Santo, dopo aver ottenuto il voto del Dicastero per la Dottrina della Fede circa la sua eminente dottrina.

Dicastero per i Vescovi: compete all’organismo tutto quanto si riferisce alla costituzione e alla provvista delle Chiese particolari e all’esercizio dell’ufficio episcopale nella Chiesa latina, fatta salva la competenza del Dicastero per l’Evangelizzazione. Presso il Dicastero è confermata la Pontificia Commissione per l’America Latina.

Dicastero per il Clero: ha competenza a tutto quanto si riferisce ai presbiteri e ai diaconi del clero diocesano riguardo alle loro persone, al loro ministero pastorale e a ciò che è loro necessario per un fruttuoso esercizio. In tali questioni offre ai Vescovi l’aiuto opportuno. Il Dicastero è competente per i casi di dispensa dagli obblighi assunti con l’ordinazione al diaconato e al presbiterato da chierici diocesani e membri degli Istituti di Vita Consacrata e delle Società di Vita Apostolica, della Chiesa latina e delle Chiese orientali.

Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica: restano pressoché immutate le competenze della Congregazione per i Religiosi. La competenza del Dicastero si estende anche ai Terzi Ordini e alle associazioni di fedeli erette in vista di diventare Istituto di Vita Consacrata o Società di Vita Apostolica.

Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita: restano di fatto invariate le competenze previste alla nascita del Dicastero. Si sottolinea che il Dicastero collabora con la Pontificia Accademia per la Vita in merito alle tematiche della tutela e della promozione della vita umana e si avvale della sua competenza e con il “Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II per le Scienze del Matrimonio e della Famiglia”, per promuovere un comune indirizzo negli studi su matrimonio, famiglia e vita.

Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani: è l’organismo che si occupa di ecumenismo. Al fine di far progredire la relazione tra cattolici ed Ebrei, presso il Dicastero è costituita la Commissione per i rapporti religiosi con l’ebraismo.

Dicastero per il Dialogo Interreligioso: favorisce e regola i rapporti con i membri ed i gruppi delle religioni che non sono comprese sotto il nome cristiano, ad eccezione dell’ebraismo la cui competenza spetta al Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani.

Dicastero per la Cultura e l’Educazione: di fatto il Papa accorpa la Congregazione per l’Educazione e il Pontificio Consiglio per la Cultura.  Il Dicastero coordina anche l’attività di alcune Accademie Pontificie: la Pontificia Insigne Accademia di Belle Arti e Lettere dei Virtuosi al Pantheon; la Pontificia Accademia Romana di Archeologia; la Pontificia Accademia di Teologia; la Pontificia Accademia di San Tommaso; la Pontificia Accademia Mariana Internazionale; la Pontificia Accademia Cultorum Martyrum; la Pontificia Accademia di Latinità.

Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale: restano di fatto invariate le competenze dell’attuale Dicastero.

Dicastero per i Testi legislativi: anche in questo caso non vengono modificate sostanzialmente le competenze del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi.

Dicastero per la Comunicazione: ha la competenza dell’intero sistema comunicativo della Sede Apostolica e unifica tutte le realtà della Santa Sede nell’ambito della comunicazione. Nell’adempimento delle sue funzioni agisce in collaborazione con le Istituzioni curiali competenti in materia e in particolare con la Segreteria di Stato.

Penitenzieria Apostolica, Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica e Rota Romana: non sembrano esserci cambiamenti radicali per Penitenzieria Apostolica, il Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica e la Rota Romana.

Consiglio per l’economia: compete la vigilanza sulle strutture e le attività amministrative e finanziarie delle Istituzioni curiali e degli Uffici, delle Istituzioni collegate con la Santa Sede o che fanno riferimento ad essa indicati nell’elenco allegato al proprio Statuto. Il Consiglio consta di otto Cardinali o Vescovi, che rappresentano l’universalità della Chiesa, e sette laici, scelti tra esperti di varie nazionalità. I quindici membri sono nominati per cinque anni dal Romano Pontefice. Il Consiglio approva il bilancio preventivo annuale e il bilancio consuntivo consolidati della Santa Sede e li sottopone al Romano Pontefice.

Segreteria per l’economia: svolge la funzione di Segreteria papale per le materie economiche e finanziarie. Esercita il controllo e la vigilanza in materia amministrativa, economica e finanziaria sulle Istituzioni curiali, gli Uffici e le Istituzioni collegate con la Santa Sede o che fanno riferimento ad essa indicate nell’elenco allegato allo Statuto del Consiglio per l’economia. Esercita pure un apposito controllo sull’Obolo di san Pietro e sugli altri Fondi papali.

Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica (APSA): amministra e gestisce il patrimonio immobiliare e mobiliare della Santa Sede destinato a fornire le risorse necessarie all’adempimento della funzione propria della Curia romana per il bene e a servizio delle Chiese particolari.

Ufficio del Revisore Generale: ha il compito della revisione contabile del bilancio consolidato della Santa Sede.

Commissione di Materie Riservate: a tale ente spetta l’autorizzazione di qualsiasi atto di natura giuridica, economica o finanziaria che per un bene maggiore della Chiesa o delle persone debba essere coperto dal segreto e sottratto al controllo e alla vigilanza degli organi competenti; controllare i contratti della Santa Sede che secondo la legge richiedono riservatezza e vigilare su di essi.

Comitato per gli Investimenti: è un organo consultivo a cui compete di garantire la natura etica degli investimenti mobiliari della Santa Sede.

Prefettura della Casa Pontificia, Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice e Camerlengo di Santa Romana Chiesa: non vi sono infine sostanziali modifiche rispetto al presente per la Prefettura della Casa Pontificia, per l’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice e per il Camerlengo di Santa Romana Chiesa.

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