Lo stallo sul campo di battaglia e le condizioni nelle quali il personale dell’Armata russa inviato a combattere in Ucraina avrebbe depresso a tal punto il morale dei soldati russi da indurre molti di loro addirittura a spararsi alle gambe per simulare una ferita provocata dal fuoco nemico e venire rimpatriati in un ospedale in Russia evitando in questo modo di continuare a combattere al fronte contro la resistenza ucraina.
AUTOLESIONISMO TRA I MILITARI RUSSI
Per portare a termine i loro atti di autolesionismo e non venire scoperti e denunciati essi ricorrono ad armi e munizioni ucraine. I casi di autolesionismo tra i militari russi in Ucraina potrebbero ammontare a 14.000, almeno questo è quanto riporta “Nexta”, il media dell’opposizione bielorussa che trasmette dell’estero, sulla base delle conversazioni tra i soldati che avrebbe intercettato. «Ci hanno sparato contro per quattordici giorni, abbiamo paura. Stiamo rubando il cibo, facendo irruzione nelle case.
«STIAMO UCCIDENDO CIVILI, ABBIAMO PAURA»
«Stiamo uccidendo i civili», si afferma in una di esse che è stata riportata dal quotidiano americano “New York Post”. In un altro dialogo, due soldati russi dicono: «Ufficiali russi si sono sparati alle gambe per andarsene a casa. Ci sono corpi ovunque», mentre un altro parla di «commilitoni alla ricerca di munizioni ucraine per potersi sparare alle gambe e andare in ospedale».