SOCIETÀ, solidarietà e volontariato. Attività e informazioni nella newsletter della Comunità di sant’Egidio

In questi giorni bui, notizie drammatiche di guerra e di dolore arrivano dall'Ucraina e ci stringono il cuore le immagini delle distruzioni, delle migliaia di persone costrette ad abbandonare le loro case, dei bambini strappati alla loro infanzia. Una luce di speranza, tuttavia, proviene dalla straordinaria e generosa mobilitazione di tanti per aiutare, sostenere, donare, accogliere

a cura della Comunità di Sant’Egidio – In questi giorni bui, notizie drammatiche di guerra e di dolore arrivano dall’Ucraina e ci stringono il cuore le immagini delle distruzioni, delle migliaia di persone costrette ad abbandonare le loro case, dei bambini strappati alla loro infanzia. Una luce di speranza, tuttavia, proviene dalla straordinaria e generosa mobilitazione di tanti per aiutare, sostenere, donare, accogliere. Vi vogliamo ringraziare per questa grande solidarietà. Lo facciamo a nome dei nostri volontari e dei profughi che ricevono aiuto sulle frontiere della Slovacchia, della Polonia, dell’Ungheria; a nome di chi sta trovando casa in Italia, grazie alle tante offerte di ospitalità, a nome di chi, rimasto in Ucraina, dipende oggi in tutto dagli aiuti umanitari che stiamo inviando. Per questo vogliamo condividere con voi le notizie su quello che stiamo facendo qui in Italia, e quelle che ci arrivano dalle comunità dei diversi paesi che si trovano oggi in prima linea.

PROFUGHI UCRAINI IN POLONIA

In Polonia, Sant’Egidio accoglie i profughi della guerra in Ucraina https://www.santegidio.org/pageID/30284/langID/it/itemID/46921/In-Polonia-Sant-Egidio-accoglie-i-profughi-della-guerra-in-Ucraina.html?utm_source=phplist77&utm_medium=email&utm_content=HTML&utm_campaign=Emergenza+Ucraina%3A+cosa+stiamo+facendo+e+cosa+possiamo+fare Alla frontiera polacca prosegue l’esodo degli ucraini in fuga dalla guerra. Sono 150.000 le persone che si calcola siano arrivate finora. Il governo di Varsavia ha deciso di non allestire campi profughi nelle zone di frontiera, isolate e con scarsi servizi, ma di realizzare piuttosto luoghi di accoglienza nelle grandi città. Le Comunità di Sant’Egidio della Polonia sono mobilitate, sia a Varsavia che nelle altre città, per provvedere all’ospitalità, mettendo in contatto molte famiglie ucraine con quelle polacche che hanno comunicato la loro disponibilità ad accogliere i profughi nelle loro case.

Tra questi, sono arrivati anche (sani e salvi) alcuni amici della Comunità di Kiev che hanno dovuto abbandonare le loro case e studenti in fuga dalla città di Kharkiv, colpita da pesanti bombardamenti. È grande la generosità che si va manifestando in questi giorni: una famiglia di Varsavia in procinto di trasferirsi in un appartamento nuovo, ha rimandato il trasloco per fare spazio, nella nuova casa, ad una giovane donna con due bambini piccoli arrivata la scorsa notte da Kiev. Una catena di solidarietà si è creata già tra chi viene soccorso e gli altri: coloro che vengono ospitati, nonostante la situazione difficile, sono scesi in strada per offrire solidarietà e aiuto a chi non ha un riparo. Sant’Egidio prosegue il proprio lavoro, distribuendo cibo e abiti caldi nei rifugi, organizzando l’ospitalità e fornendo informazioni sulla protezione umanitaria offerta ai profughi dall’Unione Europea.

Per chi vuole contribuire sono utili aiuti economici per permettere di acquistare generi necessari nei luoghi di arrivo dei profughi e predisporre l’ospitalità.

Se vuoi, puoi donare online e su Facebook, inoltre anche mediante un bonifico alla Comunità di Sant’Egidio, IBAN: IT67D0760103200000000807040, codice BIC/SWIFT: BPPIITRRXXX intestato a Comunità di S. Egidio ACAP Onlus, causale  Aiuti all’Ucraina;

per sostenere i bambini adottai a distanza a Kiev: conto Nº61176038 intestato alla Comunità di Sant’Egidio – Acap Onlus – Adozioni a Distanza, Piazza Sant’Egidio 3/A 00153 Roma, IBAN: IT26K0760103200000061176038, codice BIC/SWIFT: BPPIITRRXXX, causale: Adozioni a distanza Ucraina.

INOLTRE, NELLO STESSO NUMERO DELLA NEWSLETTER

Resistere al conflitto, i profughi di Medyka al confine polacco Video. Nel piccolo paese sono tantissime le persone che si sono mobilitate per aiutare i migranti ucraini, ma il flusso sta rallentando e in molti non riescono a lasciare le città bombardate. https://www.santegidio.org/pageID/30468/langID/it/itemID/44497/Resistere-al-conflitto-I-profughi-di-Medyka-al-confine-polacco.html?utm_source=phplist77&utm_medium=email&utm_content=HTML&utm_campaign=Emergenza+Ucraina%3A+cosa+stiamo+facendo+e+cosa+possiamo+fare

Al confine tra Ucraina e Slovacchia, Sant’Egidio accoglie e orienta i profughi in fuga dalla guerra. Mentre prosegue l’esodo degli ucraini in fuga dalla guerra, anche le comunità della Slovacchia continuano a lavorare per l’accoglienza al principale valico di frontiera, Vyšné Nemecké, tra Ucraina e Slovacchia. https://www.santegidio.org/pageID/30284/langID/it/itemID/46929/Al-confine-tra-Ucraina-e-Slovacchia-Sant-Egidio-accoglie-e-orienta-i-profughi-in-fuga-dalla-guerra.html?utm_source=phplist77&utm_medium=email&utm_content=HTML&utm_campaign=Emergenza+Ucraina%3A+cosa+stiamo+facendo+e+cosa+possiamo+fare

In viaggio per Leopoli, in Ucraina, due carichi di aiuti umanitari: vestiti, medicine e latte per neonati. È in viaggio verso la città ucraina di Leopoli il primo carico di aiuti di Sant’Egidio. Il camion partito ieri sera dalla Città Ecosolidale di Roma, via Padova, contiene abbigliamento nuovo per proteggere dal freddo, coperte, medicine e mascherine. Farà tappa in Polonia per poi proseguire per la città dell’Ucraina occidentale dove tanti stanno trovando rifugio. https://www.santegidio.org/pageID/30284/langID/it/itemID/46989/In-viaggio-per-Leopoli-in-Ucraina-due-carichi-di-aiuti-umanitari-vestiti-medicine-e-latte-per-neonati.html?utm_source=phplist77&utm_medium=email&utm_content=HTML&utm_campaign=Emergenza+Ucraina%3A+cosa+stiamo+facendo+e+cosa+possiamo+fare

NEWS

Non si ferma il grido «No alla guerra, si alla pace!» dei giovani di Sant’Egidio. Non si deve fermare la protesta contro la guerra e la volontà di far vincere la pace per il bene dell’Ucraina e del mondo intero. Dopo la partecipata manifestazione di venerdì 4 marzo in piazza Vittorio, a cui hanno partecipato migliaia di studenti delle superiori, continua la mobilitazione dei Giovani per la Pace, movimento giovanile della Comunità di Sant’Egidio. Lunedì 7 marzo 2022 è stata la volta degli studenti delle scuole medie inferiori in piazza del Campidoglio. https://www.santegidio.org/pageID/30284/langID/it/itemID/46925/Non-si-ferma-il-grido-No-alla-guerra-si-alla-pace-dei-giovani-di-Sant-Egidio-Rivedi-la-manifestazione-in-Campidoglio.html?utm_source=phplist77&utm_medium=email&utm_content=HTML&utm_campaign=Emergenza+Ucraina%3A+cosa+stiamo+facendo+e+cosa+possiamo+fare

Giovani per la pace in piazza per l’Ucraina: «Ai bimbi insegniamo l’italiano e i valori per crescere insieme». Educare alla pace. Manifestare per la pace. E pregare per la pace. E’ concreta e idealista l’agenda dei Giovani per la Pace, movimento giovanile della Comunità di Sant’Egidio. Nato vent’anni fa con le Scuole di pace, per il doposcuola e l’educazione dei bambini nelle periferie, Giovani per la pace oggi si misura con una guerra vicina. Loro, non ancora nati ai tempi del conflitto nell’ex- Jugoslavia, venerdì a Roma erano in duemila e più a manifestare per la pace al Teatro Brancaccio e a piazza Vittorio. https://www.santegidio.org/pageID/30468/langID/it/itemID/44509/Giovani-per-la-pace-in-piazza-per-l-Ucraina-Ai-bimbi-insegniamo-l-italiano-e-i-valori-per-crescere-insieme.html?utm_source=phplist77&utm_medium=email&utm_content=HTML&utm_campaign=Emergenza+Ucraina%3A+cosa+stiamo+facendo+e+cosa+possiamo+fare

APPELLO PER LA PACE E IL DIALOGO: INVITO A FIRMARE

Infine, continuiamo a chiedere pace e dialogo perché cessino le ostilità e le violenze sui civili. L’appello lanciato da Andrea Riccardi è stato firmato già da 20.000 persone. Sono parole che invitano alla ragionevolezza, a trovare una via di uscita dal vicolo cieco della violenza. Continuiamo a diffonderlo perché la voce di chi si oppone alla guerra e alla sua cultura di contrapposizione e di violenza, sia sempre più forte e si affermi una cultura di pace. https://www.santegidio.org/pageID/30284/langID/it/itemID/46781/Andrea-Riccardi-Comunit%C3%A0-di-Sant-Egidio-Un-appello-per-il-cessate-il-fuoco-e-perch%C3%A8-Kiev-sia-proclamata-citt%C3%A0-aperta-FIRMA-ONLINE.html?utm_source=phplist77&utm_medium=email&utm_content=HTML&utm_campaign=Emergenza+Ucraina%3A+cosa+stiamo+facendo+e+cosa+possiamo+fare

Un Appello per la salvezza di Kiev, una capitale di tre milioni di abitanti, in Europa, è oggi un campo di battaglia.

La popolazione civile, inerme, vive in una condizione di pericolo, terrore, mentre trova riparo nei rifugi sotterranei. I più deboli, dagli anziani ai bambini, ai senza dimora, sono ancora più esposti. Ci sono già le prime vittime civili. Kiev è una città che rappresenta un grande patrimonio culturale. Non si può pensare alla cultura europea, alla storia dell’Europa senza Kiev, così come non si può pensare alla cultura russa, alla storia della Russia, senza Kiev. La città, tra tanti monumenti, ospita siti che sono patrimonio dell’umanità.

Kiev è una città santuario per tanti cristiani, in primo luogo per i cristiani ortodossi del mondo intero. A Kiev ha avuto inizio la storia di fede dei popoli ucraino, bielorusso, russo. A Kiev è nato il monachesimo ucraino e russo. Il grande monastero della lavra delle grotte che sulla collina sovrasta il grande fiume Dnepr è un luogo santo di pellegrinaggio e preghiera millenario. Kiev è una città preziosa per tutto il mondo cristiano.

Il destino di Kiev non lascia indifferente chi, da oriente e da occidente, guarda con passione e coinvolgimento alla città e alla sua gente. Dopo Sarajevo, dopo Aleppo, non possiamo assistere nuovamente all’assedio di una grande città. Gli abitanti di Kiev chiedono un sussulto di umanità. Il suo patrimonio culturale non può essere esposto al rischio di distruzione. La santità di Kiev per il mondo cristiano esige rispetto.

Imploriamo chi può decidere di astenersi dall’uso delle armi a Kiev, di dichiarare il cessate il fuoco nella città, di proclamare Kiev “città aperta”, di non colpire i suoi abitanti con la violenza delle armi, di non violare una città a cui oggi guarda l’umanità intera. Possa accompagnare questa scelta la ripresa di un percorso negoziale per arrivare alla pace in Ucraina.

Andrea Riccardi

Comunità di Sant’Egidio

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