«Con 120 dollari a barile per un periodo di 5/6 mesi riusciamo a recuperare e raggiungere in parte un primo break-even su quanto perso e lasciato sul terreno durante il primo lockdown», questo ha dichiarato il Presidente di FederPetroli Italia, Michele Marsiglia.
OSCILLAZIONI MAI VERIFICATESI
Egli ha quindi proseguito: «Con l’inizio del Covid gli investimenti nell’Oil&Gas hanno subito un rallentamento ed alcuni uno stop, in diciotto mesi i prezzi dei greggi hanno avuto oscillazioni mai verificatesi nella storia, oggi, con un ritorno alla quasi normalità e, con un greggio in forte risalita, mantenendosi su livelli costanti per qualche periodo, le aziende dell’indotto energetico riuscirebbero a recuperare una parte finanziaria persa e portare l’operatività nuovamente a regime».
EFFETTI DELLA CRISI RUSSO-UCRAINA
Riguardo alla crisi russo-ucraina egli ha sottolineato che «se consideriamo che gran parte dei paesi dove operiamo sono interessati da conflitti e guerriglie, è brutto dirlo ma ci siamo abituati. Basta guardare Libia, Mozambico, zone del Golfo Persico, Iran ed altri. I mercati ormai sono cambiati, hanno confidenza con le crisi e le situazioni geopolitiche diverse, negli ultimi anni abbiamo visto che indagini giudiziarie, guerre mediorientali e quella di adesso tra Russia e Ucraina non sconvolgono i greggi internazionali, anzi, l’Opec+ si è mantenuta su linee produttive decise mesi fa».
ABBONDANZA DI GREGGIO
«In questi ultimi giorni – ha infine concluso Marsiglia – l’attenzione si focalizza anche sul prezzo della benzina in aumento. Di greggio ce ne in abbondanza ma la crisi russo-ucraina incide tanto sulla logistica internazionale, questo porta ad una scarsità di prodotto dovuta alla situazione, speriamo momentanea. Con un petrolio ai livelli di oggi, in poco tempo si potrà intervenire anche sulla diminuzione dei prezzi dei carburanti sulla rete stradale».