Ad avviso di Michele Marsiglia, presidente di Federpetroli Italia, «eravamo pronti a possibili e imminenti escalation sul fronte russo-ucraino e, certamente, le posizioni di difesa commerciale sono state da giorni attivate». Questo dunque il commento espresso questa mattina ai microfoni dell’agenzia di stampa “La Presse” dall’elemento apicale di una delle organizzazioni di categoria delle imprese del settore Oil&Gas alla luce del brutale attacco sferrato dalle forze armate di Vladimir Putin questa notte all’Ucraina.
PETROLIO A 100 DOLLARI AL BARILE
«L’attesa nella quale i mercati hanno assistito allo sfondamento da parte del Brent di quota cento dollari al barile – ha proseguito Marsiglia -, era sottesa da un’analisi elaborata già da settimane. Ora restiamo vigili sulle dinamiche che si registrano sui mercati internazionali, che stanno seguendo la fase negativa della giornata di ieri e che vengono influenzate dagli sviluppi della situazione in Ucraina».
OIL&GAS E PIANI INDUSTRIALI
Riferendosi sempre agli impatti della crisi in atto sul settore energetico, egli ha quindi sottolineato come la delicata situazione che da settimane investe il settore dell’Oil&Gas sia anche la conseguenza dei nuovi piani industriali che dovranno venire approvati dalle dirigenze delle grandi imprese italiane legate all’energia nazionale. «Inoltre – ha aggiunto Marsiglia – sui cento dollari del prezzo greggio, per giudicarli effettivi occorrerà una stabilizzazione della domanda e dell’offerta».
FLUSSI DI GAS ALTERNATIVI
Queste due componenti, infatti, costituiscono dei punti fondamentali per gli investitori che hanno programmato propri interventi in Africa e in Medio Oriente. «Siamo tranquilli sulle possibili forniture di gas – ha dunque rassicurato il presidente di Federpetroli Italia – poiché siamo forti dei flussi da parte dell’Algeria nonché della movimentazione internazionale del gas naturale liquido, per un certo periodo potrà sostituire l’interruzione dei flussi dalla Russia».
GASDOTTI: NORTH STREAM 2 E TAP
«In merito al possibile potenziamento del gasdotto TAP – ha egli concluso – definiamo il tutto un‘idea di progetto positiva, che, tuttavia, nell’immediatezza non può essere considerata. Nord Stream 2, seppure sospeso nella sua fase burocratica, non veniva tenuto in considerazione per quanto concerneva i flussi giornalieri , ma va considerato soltanto nell’ottica di un futuro approvvigionamento europeo».
ALGERI E IL PROSSIMO VERTICE DEI PRODUTTORI DI GAS
E intanto, proprio l’Algeria, per bocca del suo presidente Abdelmadjid Tebboune, ha annunciato che il prossimo ospiterà il VII vertice del Forum dei paesi esportatori di gas (GECF). Un evento che, negli auspici dei suoi organizzatori, si pone l’obiettivo di rafforzare il ruolo degli esportatori al fine di preservare i loro interessi «attraverso – sono parole dello stesso Tebboune – l’apertura di un dialogo con i paesi consumatori che sfruttano il gas come motore essenziale per lo sviluppo delle loro economie».
PROMOZIONE SUI MERCATI INTERNAZIONALI
Il presidente algerino ha inoltre sottolineato l’importanza del rinvenimento comune delle migliori modalità possibili «un posto al gas naturale nei sistemi energetici, promuovendone altresì il valore sui mercati internazionali, essendo esso l’energia del presente e del futuro. Un’energia pulita, flessibile e accessibile o addirittura il meglio in termini di tutela ambientale assieme alle energie rinnovabili».