Come previsto il presidente della Repubblica federale tedesca Frank Walter Steinmeier è stato rieletto per un secondo mandato al primo scrutinio; egli ha immediatamente rivolto un appello a tutti i cittadini in favore della democrazia. Nel frattempo, dopo Macron anche il cancelliere Scholz ha incontrato Vladimir Putin a Mosca per trattare sulla crisi ucraina, affrontando ovviamente anche il «tema caldo» relativo al gasdotto Nordstream 2. Questi e altri approfondimenti sulla politica e le altre notizie provenienti dalla Germania nel resoconto aggiornato tratto dalla newsletter della Konrad-Adenauer-Stiftung Italia, diretta da Nino Galetti.
RIELEZIONE DI STEINMEIER
Si è trattato di una delle sedute assembleari più brevi nella storia della Repubblica federale tedesca quella che ha visto Frank Walter Steinmeier divenire il dodicesimo presidente della Repubblica Federale tedesca. Con una maggioranza dell’84% dei voti ottenuta al primo scrutinio, gli elettori dell’Assemblea hanno confermato al presidente in carica il secondo mandato, che avrà una durata di cinque anni. La sua riconferma era comunque scontata già prima dell’insediamento dell’Assemblea federale. Socialdemocratici, Verdi, Liberali dell’FDP e Cristiano democratici/Cristiano sociali hanno accordato il loro favore al presidente uscente, che in quanto vertice massimo dello Stato ha congelato la sua adesione partitica. All’interno dell’Assemblea federale, questi partiti formavano la stragrande maggioranza, per un totale di 1.223 voti sui 1.472 complessivi.
L’Assemblea federale, che si riunisce solo per l’elezione del Presidente federale, è composta per metà dai deputati del Bundestag e per metà dai delegati inviati dai Landtag dei sedici Länder. Oltre ai tanti membri dei Landtag, a eleggere il capo dello Stato sono stati chiamati, come da tradizione, atleti, artisti di spicco del panorama tedesco e rappresentanti della società civile.
AVVERTIMENTO A MOSCA
In occasione del discorso a seguito della sua rielezione, Steinmeier ha inteso lanciare un accorato appello per la democrazia. Rivolgendosi a tutti i cittadini, egli ha rimarcato come la Germania possa godere di un sistema democratico forte «perché non deriva la sua forza dall’oppressione, dalle minacce verso l’esterno e dalla paura interna».
Parlando ai propri connazionali, Steinmeier si è definito «apartitico, ma non certo neutrale» quando si tratta di democrazia. «Chiunque abbia intenzione di attaccarla – ha aggiunto -, mi troverà suo rivale». Il suo omologo italiano, Sergio Mattarella, è stato tra i primi a congratularsi con lui: “Il rinnovo del Suo mandato è una testimonianza inequivocabile della fiducia che il popolo tedesco ripone in Lei, punto di riferimento sicuro per l’unità in tempi segnati da emergenze e incertezze», recitava il messaggio fatto pervenire dal Quirinale, nel quale si aggiungeva inoltre che: «È motivo di profonda gioia e contentezza, ciò lo si deve sia all’amicizia che ci lega a livello personale, sia alla grande importanza che la Sua rielezione ha per la Germania e per l’Europa intera».
Riferendosi invece alla crisi in atto tra Mosca e Kiev, Steinmeier ha esortato Vladimir Putin a «slegare il laccio intorno al collo dell’Ucraina» e «a trovare una via congiunta per preservare la pace in Europa», ponendo in guardia il Cremlino a «non sottovalutare la forza della democrazia». Nell’immediatezza della sua elezione egli ha voluto inviare un chiaro segnale mediante la sua visita negli Stati baltici, oppressi nella morsa della dilagante paura provocata dalla minaccia militare russa.
SCHOLZ AL CREMLINO INCONTRA PUTIN
Ritorna nelle immagini televisive il famoso tavolo lungo del Cremlino, protagonista già della recente visita a Mosca del presidente francese Emmanuel Macron. Questa volta è toccato a Olaf Scholz sedersi all’altra estremità del tavolo, misurandosi con il presidente della Federazione russa a una distanza di sei metri da lui, una immagine simbolica che rende anche la lontananza di vedute tra Putin e l’Occidente. Ha in seguito riferito lo stesso Scholz che durante il colloquio non si è tralasciato alcun argomento importante sul piano politico. Con la frase chiave rivolta al presidente russo «la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina non sono negoziabili», il neocancelliere ha voluto dimostrare fermezza e assenza di irritazione, trasmettendo all’algido interlocutore un segnale che in molti attendevano, in primo luogo alcuni partner della NATO, che in questa difficile fase ritengono la politica estera tedesca piuttosto volubile.
Anche quando nella successiva conferenza stampa Putin ha cercato di portare Scholz su un terreno scivoloso, elogiando il controverso ex cancelliere tedesco Gerhard Schröder per la sua «saggezza politica», Scholz ha evitato la trappola tesagli respingendo l’elogio del presidente russo, replicando che «Schröder non è il portavoce della Germania».
CDU: MERZ LEADER DELL’OPPOSIZIONE
A venti anni dalla data in cui cedette l’incarico all’allora leader del partito Angela Merkel, Friedrich Merz è tornato a occupare la posizione di un tempo, infatti, ottenendo una maggioranza plebiscitaria (162 dei 186 voti espressi dai delegati della CDU/CSU), il presidente dei Cristiano-democratici tedeschi è stato eletto a capo del proprio gruppo parlamentare al Bundestag, assumendo così ufficialmente la guida dell’opposizione in parlamento al Governo della “coalizione semaforo”.
Sebbene il dato fosse scontato, c’era comunque impazienza riguardo alla concreta base di sostegno al politico ed economista. Merz, che aveva in passato già svolto questo incarico (dal 2000 al 2002), nel 2009 si era ritirato dalla politica per dedicarsi agli affari, per poi, soltanto alle elezioni federali del 2021, fare ritorno in parlamento. Da quando ha assunto la presidenza del partito, nei sondaggi la CDU e la CSU hanno registrato costantemente una forte ripresa, tornando a occupare il primo posto davanti all’SPD.
EMERGENZA SANITARIA: ALLENTATE LE RESTRIZIONI
Anche la Germania nelle prossime settimane allenterà le restrizioni imposte allo scopo di limitare i contagi da Covid-19, l’accordo congiunto tra Governo e Stati federali prevede infatti aperture graduali articolate in tre diverse fasi: nella prima verranno nuovamente consentite riunioni private senza fissare un limite massimo di partecipanti e si aboliranno i controlli per l’accesso negli esercizi commerciali, tuttavia, negli spazi chiusi verrà mantenuto l’obbligo di indossare le mascherine protettive (dpi).
Nella seconda fase, fissata al 4 marzo, ristoranti e hotel saranno accessibili non soltanto alle persone vaccinate e/o guarite, ma anche a chi presenterà il risultato negativo di un test eseguito in giornata. Anche club e discoteche riapriranno, mentre dal 20 marzo si addiverrà a ulteriori allentamenti del regime di ristrettezze, che riguarderanno anche i grandi eventi e gli stadi. Queste misure dovranno comunque superare la prova pratica del numero di ospedalizzazioni.
BERLINER KINEMATHEK
In questi giorni nella capitale tedesca ha luogo il festival internazionale del cinema «Berlinale», evento che offre lo stimolo e l’opportunità di recarsi in visita al Museo del cinema del festival, il Kinemathek, ospitato all’interno del Sony Center di Potsdamer Platz. Nel percorso espositivo della mostra permanente sono raccolti oltre mille oggetti che ripercorrono cento anni di storia del cinema.
Particolarmente interessante è la collezione di capolavori su celluloide in bianco e nero degli albori del cinema tedesco, ma di eguale interesse anche le pellicole della propaganda nazista sulle Olimpiadi del 1936 girate da Leni Riefenstahl per conto dell’Universum-Film Aktiengesellschaft (UFA), considerate ancora oggi come l’espressione di una grande arte cinematografica in termini di estetica e tecnologia.