LIBRI, narrativa. Punto di fuga: esce in italiano l’opera di Mikhail Shishkin

In libreria dal prossimo 3 marzo per i tipi di 21lettere editore. Egli si ispira alla tradizione russa, tuttavia ne manipola le convenzioni; mette da parte i vincoli di spazio e tempo e, liberatosi della trama, riesce comunque a donare al romanzo una struggente potenza narrativa

Il prossimo 3 marzo 2022 uscirà per la prima volta in Italia per 21lettere, “Punto di Fuga”, il romanzo che ha fatto conoscere al mondo il talento di Mikhail Shishkin. Definito dal “Guardian” il migliore scrittore russo vivente, Shishkin è l’unico ad aver vinto i tre maggiori premi letterari nel suo Paese. Le sue opere sono state tradotte in più di trenta paesi, nel 2008 ha vinto il premio Grinzane-Cavour con Calpevenere. Egli si oppone apertamente al governo del presidente Vladimir Putin, nel 2013 si è rifiutato di rappresentare la Federazione Russa al Book Expo negli Usa, e ha fortemente criticato l’annessione della Crimea nel 2014 e la più recente crisi in Ucraina.

PUNTO DI FUGA

Punto di Fuga è considerato una delle opere più belle e rappresentative della sua produzione. È un romanzo epistolare che raccoglie le lettere di due giovani innamorati russi separati dalla guerra.

Volodya è un giovane scrittore ossessionato dalla morte che si arruola volontario nella guerra dei Boxer. Sashka, la sua amata, vive invece le aspettative di una giovane donna nella monotona provincia russa. Le lettere che si scambiano raccontano di un amore potente, ingenuo e travolgente. Scambio dopo scambio scopriamo particolari della vita dei due giovani, ne ricostruiamo la storia familiare, ne ascoltiamo i pensieri. La quotidiana insofferenza, il senso di inadeguatezza, l’impressione di avere un doppio malvagio di Sashka, si alternano ai racconti di Vovka sull’infinita ciclicità della guerra e sui modi per ammazzare la noia tra una battaglia e l’altra.

SEPARATI DALLO SPAZIO E DAL TEMPO

Non è soltanto un romanzo d’amore, poiché Shishkin fa molto di più: Sashka e Vovka non sono solo separati dallo spazio, ma anche e soprattutto dal tempo. Vovka spedisce le sue lettere dal fronte nel corso di pochi mesi di guerra, Sashka invece scrive e risponde all’amato per anni fino quasi al presente. I due si parlano ma spesso non si rispondono, eppure il loro legame diventa sempre più forte.

L’autore si ispira alla tradizione russa, tuttavia ne manipola le convenzioni; mette da parte i vincoli di spazio e tempo e, liberatosi della trama, riesce comunque a donare al romanzo una struggente potenza narrativa, costruendo personaggi vivi e vividi pur utilizzandoli presentare la propria idea sulla natura di spazio, tempo, morte e vita. In un viaggio che incrocia Democrito, i fratelli Karamazov e il naso di Gogol, la vera grandezza di Punto di Fuga è il riuscire a rendere emozioni e pensieri palpabili e autentici.

Punto di Fuga ha vinto il Big Book Prize nel 2010 e raccolto decine di recensioni positive tra i più importanti quotidiani e siti specializzati al mondo.

Condividi: