A Hong Kong la scoperta di due casi di infezione da SarsCov-2 di due conducenti di autocarri che trasportavano verdure dalla terraferma ha bloccato i flussi verso la ex colonia britannica, con il risultato che, almeno per il momento, si è generato un arretrato nella consegna delle derrate a causa del sostanziale blocco al confine degli automezzi che le trasportano. La conseguenza ulteriore è stata poi quella della riduzione delle scorte di ortaggi per il fine settimana.
STANDARD SANITARI PIÙ STRINGENTI
I commercianti prevedono che la riduzione delle forniture prosegua anche nelle prossime settimane, almeno fino a quando il settore dei trasporti non si adeguerà agli standard sanitari previsti, che hanno imposto misure di controllo sanitario più rigorose alla frontiera. Negli ultimi giorni sui mercati all’ingrosso è stato registrato un sensibile incremento dei prezzi di vendita degli ortaggi, nella misura del 20%, questo mentre quelli al dettaglio aumentavano invece dal 20 al 40 per cento.
NON GARANTITO IL FABBISOGNO
Nel piccolo territorio hongkonghese la produzione giornaliera di verdure fresche raggiunge soltanto l’1,6% del fabbisogno totale espresso dal mercato locale. Lo scorso anno le importazioni di ortaggi freschi hanno conosciuto un aumentato del 14%, per un valore complessivo pari a 812 milioni di dollari. La Repubblica Popolare cinese è il paese che esporta la maggiore quantità di ortaggi nella ex colonia britannica, questo a fronte di un decremento pari al 12% delle importazioni dagli Stati Uniti d’America, per un valore calcolato in 17 milioni di dollari.