CONSIP estende la propria offerta nel settore dei lavori pubblici, un mercato che nel 2020 (fonte ANAC) ha fatto registrare circa 50.000 procedure di acquisto (97% sotto soglia comunitaria) per un importo complessivo di quasi 53 miliardi di euro (30% sotto soglia), offrendo ad amministrazioni e imprese due nuove modalità digitali di acquisto.
MERCATO ELETTRONICO DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
La prima è l’ampliamento dei bandi del Mercato elettronico della Pubblica Amministrazione (MEPA), attivi dal 2016 e finora dedicati ai soli lavori di manutenzione, a tutte le tipologie di lavori pubblici, incluse le nuove opere.
A partire dalla data odierna, le amministrazioni potranno svolgere negoziazioni con i fornitori abilitati da CONSIP, quasi 42.000, fino a un valore massimo di 5,38 milioni di euro, soglia comunitaria prorogata fino al 30 giugno del 2023 dal Decreto semplificazioni-bis».
Con l’occasione, le 47 Categorie SOA (tra opere generali e specializzate) già presenti sul MEPA, verranno integrate con le ultime 5cinque SOA mancanti (OS: 13, 18A, 18B, 23 e 32). L’estensione consentirà alle Pubbliche Amministrazioni (PA), tra l’altro, di acquisire strutture prefabbricate in cemento armato, di realizzare componenti strutturali in acciaio o metallo e di appaltare la demolizione di opere.
CONCESSIONI DI SERVIZI
Infine, da quest’anno sarà per la prima volta possibile bandire sul MEPA anche concessioni di servizi.
La seconda è l’estensione dell’utilizzo delle “gare in ASP” (Application Service Provider), ovvero le gare sopra o sotto soglia comunitaria bandite autonomamente dalle PA mediante il supporto tecnico-operativo di CONSIP, avvalendosi a titolo gratuito della piattaforma di e-procurement Mef/Consip, a tutti i lavori pubblici e alle concessioni di servizi.
Nel biennio 2020-21 è già stata effettuata con successo una sperimentazione: svolte 68 gare per lavori (da quattordici stazioni appaltanti, per un importo complessivo di 193 milioni di euro) e 73 gare per concessioni (da sedici stazioni appaltanti per un importo complessivo di circa 163 milioni di euro).
Entrambe le iniziative offrono alla PA e alle imprese il vantaggio di utilizzare un’unica piattaforma per tutte le tipologie di approvvigionamenti, individuando di volta in volta lo strumento e la procedura più idonea tra quelle disponibili.