VATICANO, delitti e pene. L’Arcisodalizio della Curia romana si accinge a riformare il sistema penale canonico

Con un dibattito sulla riforma del diritto penale canonico si è aperto nella giornata di ieri il ciclo di incontri di approfondimento giuridico e culturale organizzato dall’Arcisodalizio della Curia romana per l’anno in corso. Fra i temi di discussione oltre Tevere anche i moderni reati informatici, nonché diritti e doveri in capo al vescovo nella denuncia dei delitti

A illustrare i principi informatori del nuovo sistema del Libro VI del Codice di Diritto canonico e a delineare le responsabilità in capo all’Autorità nell’applicazione della legge penale, sono stati il segretario e il presidente del Pontificio Consiglio per i Testi legislativi, rispettivamente il vescovo Juan Ignacio Arrieta e l’arcivescovo Filippo Iannone. Agli incontri, che avranno luogo nella Sala dei Cento giorni del Palazzo della Cancelleria, sede dei Tribunali apostolici, sarà possibile partecipare anche da remoto connettendosi al sito web www.arcisodalizio.it

Istituito nel 1723 per iniziativa di alcuni avvocati e procuratori curiali al fine di «nobilitare l’esercizio della professione forense» ed eretto canonicamente nello stesso anno da Papa Innocenzo XIII, il Venerabile Arcisodalizio della Curia romana è l’organo nel quale si riuniscono gli operatori del diritto allo scopo di approfondire questioni di natura ecclesiastica e canonica.

DATE DEGLI INCONTRI E TEMI IN DISCUSSIONE

Nel corso del 2022 gli Incontri proseguiranno tutto l’anno con cadenza mensile sempre nella medesima sede e al medesimo orario. Della persona adulta vulnerabile tratteranno il prossimo 17 febbraio i professori Cristiano Barbieri (Università di Pavia) e Davide Cito (Pontificia Università della Santa Croce), mentre il 17 marzo il tema dell’obbligo di denuncia a seguito di un fatto delittuoso verrà esaminato nella legislazione italiana dal Procuratore della Repubblica di Avellino, Domenico Airoma, e nel diritto internazionale dal Rettore della Pontificia Università Lateranense Vincenzo Buonomo.

Il 7 aprile sarà in programma una discussione relativa ai reati informatici e ai profili tecnico-investigativi e penalistici, che vedrà gli interventi del colonnello Andrea Raffaelli dell’Arma dei Carabinieri e del professor Stefano Aterno, docente presso la LUISS.

GIUSEPPE PIGNATONE E GAIA TORTORA

La giornata del 19 maggio verrà invece dedicata alla presunzione d’innocenza, tema affrontato dal magistrato Giuseppe Pignatone, attuale Presidente del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano, che ne discuterà assieme a Luciano Eusebi, ordinario di Diritto penale all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano; in quella sede, una interessante testimonianza fonte di riflessioni verrà resa da Gaia Tortora, vicedirettore del TG La7, che si soffermerà sulle drammatiche vicende giudiziarie nelle quali rimase coinvolto suo padre Enzo.

Dopo la pausa estiva, gli incontri riprenderanno il 26 ottobre con la discussione su diritti e doveri della vittima nel processo, alla quale parteciperà la senatrice Giulia Bongiorno e il professor Massimo del Pozzo, quest’ultimo docente di Diritto costituzionale canonico alla Pontificia Università della Santa Croce. Seguirà diritti e doveri del vescovo nella denuncia dei delitti, il 24 novembre con la partecipazione dei monsignori Andrea Migliavacca e Pierantonio Pavanello.

IL VIATICO DEL PONTEFICE

A conclusione del ciclo di incontri, il 13 dicembre verrà svolta un’analisi della giurisprudenza penale della Congregazione per la Dottrina della Fede, attraverso l’intervento del sottosegretario, monsignor Matteo Visioli.

Nel suo messaggio di presentazione degli incontri, il nuovo Primicerio dell’Arcisodalizio, monsignor Francesco Viscome (prelato Uditore del Tribunale della Rota Romana), ha inteso rilevare che: «Come ha recentemente ricordato il Pontefice, Gesù Cristo nasce ancora oggi povero per affermare che i diritti dei deboli non sono “diritti deboli” e chiede a ciascuno di noi di tutelarli con fermezza e sapienza».

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