Secondo il settimanale britannico “Daily Telegraph” l’impianto di lavorazione chimica di Saltend di proprietà di Pensana, gruppo con sede nel Regno Unito che è attivo nel settore dei metalli e dei magneti, nel prossimo futuro sarà nelle condizioni di «far cessare la dipendenza britannica» dalle forniture cinesi di terre rare.
PERICOLO GIALLO
Attualmente la Repubblica Popolare produce più del 98% dei magneti realizzati al mondo e si sta preparando a stringere ulteriormente la propria morsa sul mercato attraverso la fusione di tre delle sue mastodontiche aziende statali allo scopo di formare il nascente China Rare Earth Group, destinato a controllare il 70% della produzione cinese.
Da Londra sono recentemente provenute alcune grida di allarme, lanciate al riguardo, tra gli altri, da parlamentare conservatore Alexander Stafford, secondo cui «il dominio cinese dei metalli e delle terre rare pone la Gran Bretagna in una condizione di vulnerabilità sul piano strategico», dunque – ha egli sottolineato – i politici in America e in Europa «devono sostenere gli sforzi in atto finalizzati alla diversificazione delle catene di approvvigionamento».
IL SOSTEGNO DEL GOVERNO DI LONDRA
Pensana beneficerà direttamente delle politiche di sostegno poste in essere dal governo britannico, realizzando una propria struttura produttiva all’interno dell’Humber Freeport. Secondo Paul Atherley, presidente del gruppo, «il progetto Saltend è finalizzato a rendere Pensana un grande produttore a livello globale di questi metalli rari, fondamentali per le industrie eoliche EV e offshore. È incredibilmente eccitante attingere al DNA ingegneristico e chimico di livello mondiale presente nella regione di Humber e conseguentemente ricondurre la produzione di alto valore nel Regno Unito».