Si è svolto nei giorni scorsi nel Campus interateneo dell’Università di Bari un incontro organizzato dal Distretto Tecnologico Aerospaziale (DTA) in collaborazione con l’Autorità per l’Aviazione Civile Albanese, nel corso del quale una delegazione di aziende aerospaziali albanesi ha incontrato aziende e centro di ricerca del territorio (nove pugliesi e una campana). La missione è stata organizzata nell’ambito del progetto SKEYE (Strengthening Key aErospace technology for smart transport monitoring systEms), co-finanziato dal programma Interreg IPA-CBC Italia-Albania-Montenegro 2014-2020.
OBIETTIVO DI SKEYE
L’obiettivo del progetto SKEYE è creare le condizioni per una cooperazione stabile e continua tra Puglia, Albania e Montenegro per supportare lo sviluppo di un ecosistema industriale e la ricerca nel dominio delle tecnologie aerospaziali: applicazioni dei servizi spaziali e nuove forme di mobilità aerea urbana (UAM).
L’evento è stato aperto da Giuseppe Acierno, Presidente del DTA. I rappresentanti dell’Università degli Studi di Bari, della Regione Puglia, del Comune di Bari e di Aeroporti di Puglia hanno presentato il loro impegno a contribuire, in linea con i loro ruoli istituzionali, allo sforzo per rendere la Puglia una piattaforma sperimentale di nuovi velivoli, inclusi gli UAS, e per applicazioni aerospaziali per le smart city.
LE LINEE DI RICERCA ILLUSTRATE
Tre docenti del Politecnico di Bari, dell’Università degli Studi di Bari e di quella del Salento, hanno illustrato alle imprese presenti le loro linee di ricerca nel campo del dominio aerospaziale: nuove forme di mobilità aerea sono parte del progetto Casa delle Tecnologie di Bari (Michele Ruta del Politecnico di Bari), servizi e applicazioni spaziali per il monitoraggio del territorio e dell’ambiente (Francesco Giordano dell’Università di Bari), sistemi di propulsione ibrida per UAS a bassa impatto ambientale (Teresa Donateo dell’Università del Salento).
Infine, Antonio Agrosì, Financial officer del Programma Interreg IPA-CBC Italia-Albania-Montenegro 2014-2020, ha presentato i risultati raggiunti dai progetti finanziati nella programmazione 2014-2020, oltre alle proposte per il prossimo programma, che sarà attivo fino al 2027.
INCOMING VISIT
La parte principale della Incoming Visit è stata dedicata alle aziende partecipanti, dieci albanesi e altrettante italiane. Insieme al Dta hanno partecipato al confronto le aziende pugliesi Cetma, Exprivia, Planetek, Enginsoft, Salento Droni, G-Nous, HB Technology e Sysman e la campana Top View. Le aziende hanno presentato la propria visione e capacità industriale, al fine di condividere le potenzialità a disposizione, poi si sono tenuti una serie di incontri faccia a faccia (Business to business) durante i quali sono state discusse nuove potenziali collaborazioni tra imprese italiane e albanesi.
Il programma Interreg IPA CBC Italia-Albania-Montenegro 2014-2020 è uno strumento ottimizzato al fine di costruire relazioni attorno al bacino adriatico e il DTA è fermamente impegnato a fare delle tecnologie aerospaziali un dominio di cooperazione per promuovere sviluppo e crescita armonizzati tra Italia, Albania e Montenegro.
COLLABORAZIONE NELLA REGIONE ADRIATICA
Antonio Zilli, project manager del progetto SKEYE, ha evidenziato come il nuovo programma Interreg IPA-CBC presenti diverse opportunità che i servizi spaziali e le nuove soluzioni di trasporto aereo, inclusa la mobilità aerea urbana, possono contribuire a cogliere. «Nella fase finale del progetto SKEYE – ha egli precisato -, l’attenzione verrà focalizzata sulla costruzione di concrete iniziative di innovazione e cooperazione che coinvolgano le aziende italiane e albanesi che hanno partecipato alla Incoming Visit».
Il presidente del DTA, Giuseppe Acierno, ha affermato che: «Le tecnologie aerospaziali giocano un ruolo fondamentale nella nostra società e nella nostra vita e, allo stesso tempo, le loro applicazioni creano nuove opportunità di lavoro e nuovi servizi per il cittadino. I risultati di questa prima esperienza nell’ambito del progetto Skeye mi fanno credere fermamente che dobbiamo rafforzare la collaborazione nel bacino adriatico per attuare le politiche di cooperazione alla base del programma».