GERMANIA, punto della situazione. Il resoconto aggiornato tratto dalla newsletter della Konrad-Adenauer-Stiftung Italia diretta da Nino Galetti

Nel primo numero del 2022 a essere trattati sono stati i temi relativi alla pandemia, alla politica della Repubblica federale tedesca, alla visita ufficiale a Roma del ministro degli Esteri Baerbock e ai mutamenti climatici; profondo cordoglio ha suscitato anche in Germania la morte del presidente del Parlamento europeo David Sassoli

Anche la Germania piange l’improvvisa scomparsa del presidente del Parlamento europeo, David Sassoli. I massimi esponenti di tutti i partiti politici gli hanno reso omaggio per il suo instancabile impegno europeista. Il Cancelliere Olaf Scholz, rivolgendosi alla famiglia del presidente scomparso, lo ha ricordato affermando che «l’Europa perde un presidente del Parlamento impegnato, l’Italia perde un politico intelligente e la Germania perde un buon amico».

L’Italia permane al centro delle attenzioni politiche del nuovo governo tedesco, come è emerso con evidenza dalla cordiale visita inaugurale effettuata a Roma dal ministro degli Esteri della Repubblica federale Annalena Baerbock alcuni giorni fa. Ella, nel corso dell’incontro con il collega Luigi di Maio, ha elogiato la lotta dell’Italia al Covid, che ha rappresentato un modello per la Germania. Nel mentre, il ministro per lo Sviluppo economico e la Protezione del clima, Robert Habeck (Verdi), procede a ritmo spedito con l’obiettivo di avviare misure urgenti per una conversione ecologica.

VARIANTE MICRON, OBBLIGO VACCINALE: È SCONTRO POLITICO

L’introduzione di un obbligo vaccinale generalizzato contro il Covid-19 sta infiammando il dibattito politico in Germania. Gran parte del governo, del Bundestag e dei Länder è favorevole a tale obbligo e, stando ai sondaggi, anche nella popolazione prevale questo orientamento. Tuttavia, finora non vi sono stati progressi in merito: mentre i parlamentari del CDU/CSU al Bundestag lavorano al disegno di legge, nel nuovo governo federale prevale invece il disaccordo. La promessa del cancelliere Olaf Scholz (SPD) di introdurre l’obbligo generalizzato a partire da marzo sembrerebbe per ora fallire a causa delle resistenze provenienti dalle file dei liberali dell’FDP e a causa degli ostacoli burocratici.

Anche i governatori dei Länder muovono critiche al governo che per  il momento temporeggia. Soprattutto la Renania Settentrionale-Vestfalia del governatore Hendrik Wüst (CDU) e la Baviera di Markus Söder (CSU) spingono per un’accelerazione e accusano la coalizione semaforo di «fallimento della leadership». Nel frattempo, la normativa 2G è stata inasprita in tutta la Germania: come in Italia, l’accesso a ristoranti, ai mezzi di trasporto e ai negozi è consentito soltanto alle persone che hanno ricevuto la terza dose di vaccino. Ma i singoli Länder hanno la facoltà di attuare in modo differente le misure in vigore, mentre i dipendenti di cliniche, case di cura e istituzioni affini devono presentare un certificato di avvenuta vaccinazione entro il 15 marzo.

PRESIDENZIALI TEDESCHE: POSSIBILE RICONFERMA DI STEINMEIER

Non solo l’Italia è alle prese con l’elezione di un nuovo capo dello Stato, poiché anche in Germania il 13 febbraio si riunirà l’Assemblea federale, il collegio elettorale chiamato a eleggere il nuovo presidente federale. La rielezione di Frank Walter Steinmeier, che gode del sostegno trasversale nello schieramento politico, sembra ormai certa. Dopo socialdemocratici, dai cui ranghi Steinmeier proviene, liberali e verdi, anche CDU e CSU si sono espressi a favore di un secondo mandato quinquennale nei riguardi del presidente attualmente in carica.

I partiti dell’Unione, in quanto maggiore forza politica nel collegio elettorale, hanno rinunciato alla nomina di un proprio candidato. A giustificazione di questa loro posizione, i vertici del partito hanno richiamato «alla difficile situazione politica e sociale, in considerazione della quale la stabilità nella massima carica dello Stato rappresenta una grande risorsa», aggiungendo che «Steinmeier sa trovare le parole giuste nei momenti difficili, orientarsi e mostrare comprensione per le persone, ma è anche in grado di assumere atteggiamenti chiari e avere visioni nitide». Il presidente ha compiuto da pochi giorni sessantasei anni ed è molto amico di Sergio Mattarella.

VISITA A ROMA DEL NEOMINISTRO DEGLI ESTERI BAERBOCK

L’Italia è al centro della politica del nuovo governo tedesco e questo è emerso chiaramente in occasione della visita ufficiale compiuta a Roma pochi giorni fa dal ministro degli Esteri Annalena Baerbock. Nell’incontro con il collega Luigi di Maio, ella ha elogiato la lotta dell’Italia alla pandemia, che rappresenta un modello per la Germania. Entrambi i paesi si trovano «dalla stessa parte per quanto concerne le questioni relative a profughi e migrazione”, ha affermato il neoministro, aggiungendo che «nessuno di noi è pronto a voler scendere a patti con le morti nel Mediterraneo».

È quindi necessario creare strutture ordinate. Lo scopo è avviare una collaborazione più intensa di prima per imporre regole umane ed eque alle frontiere esterne dell’UE e lavorare in vista di una politica europea di asilo “in cui ognuno si assuma le proprie responsabilità”. Da parte sua, Di Maio ha chiesto un maggiore impegno della comunità internazionale sul tema.

BUNDESTAG: BANDIERA A MEZZ’ASTA PER SASSOLI

Anche la politica tedesca ha espresso il suo profondo cordoglio per la scomparsa improvvisa del Presidente del Parlamento europeo. I massimi esponenti di tutti i partiti hanno reso omaggio al politico per il suo instancabile impegno in Europa. Il Cancelliere Olaf Scholz, ha ricordato Sassoli  rivolgendosi ai suoi famigliari con queste parole: «l’Europa perde un Presidente del Parlamento impegnato, l’Italia perde un politico intelligente e la Germania perde un buon amico». La presidente del Bundestag Bärbel Bas, che ha fatto esporre le bandiere del Bundestag a mezz’asta in segno di lutto, ha dichiarato: «Con la morte di David Sassoli se n’è andato un grande europeo». Il ministro degli Esteri Annalena Baerbock ha twittato: «Come Presidente del Parlamento europeo è riuscito più volte a superare le fratture e a rafforzare l’assemblea nel suo complesso. Non dimenticheremo il suo fermo impegno per un trattamento umano dei rifugiati».

Anche il presidente del gruppo parlamentare dei cristianodemocratici del PPE, Manfred Weber, ha mostrato la sua profonda commozione: «Siamo profondamente scioccati e senza parole. David è stato un vero ambasciatore dell’idea europea, un combattente appassionato per un’Europa unita basata sulla solidarietà. Le nostre preghiere sono rivolte alla sua famiglia». Rinunciando alla propria candidatura, due anni e mezzo fa Weber aveva spianato la strada a Sassoli per giungere al vertice del Parlamento europeo.

MUTAMENTI CLIMATICI: MISURE URGENTI DEL GOVERNO TEDESCO

Il ministro per lo Sviluppo economico e la Protezione del clima Robert Habeck (Verdi), procede a ritmo spedito con l’obiettivo di avviare nell’immediato urgenti misure di ampio respiro per una conversione ecologica che, a suo dire, «rappresenta un’enorme opportunità per l’economia tedesca». Il Consiglio dei ministri dovrebbe deliberare le prime leggi in materia entro il mese di aprile, un piano di misure che spazierà dall’obbligo di posa di tetti solari per i nuovi edifici ai nuovi finanziamenti per l’idrogeno verde e le energie rinnovabili, la cui quota, stando alle promesse del governo contenute nell’accordo di coalizione, dovrebbe arrivare a coprire l’80% entro il 2030. L’anno scorso, secondo i dati preliminari riportati dalle associazioni di categoria, il dato si attestava intorno al 42 per cento.

Un altro nodo cruciale del programma è rappresentato dalla legge sull’energia eolica, che dovrà assicurare il 2% della superficie del paese allo sfruttamento di questa fonte rinnovabile. Un dato decisamente maggiore rispetto a oggi. Altro obiettivo necessario del governo è quello di creare i presupposti per procedure di pianificazione e approvazione più snelle nelle tempistiche.

ENERGIA NUCLEARE: BERLINO MINACCIA IL VETO

A poche settimane dal suo insediamento, la coalizione semaforo si trova già ad affrontare i primi dissidi con Bruxelles. La questione in oggetto è la classificazione dell’energia nucleare come forma di energia verde da parte della Commissione europea. È soprattutto la Francia a spingere sul nucleare in vista del forte aumento dei prezzi dell’energia in Europa. A questa proposta, il ministro dell’Ambiente, Steffi Lemke (Verdi) ha contrapposto il «chiaro no di Berlino».

La proposta di Bruxelles prevede che gli investimenti in nuove centrali nucleari possano essere classificati come energia «green» se soddisfano standard all’avanguardia e vi sia la presentazione di un piano concreto per lo smaltimento delle scorie radioattive, favorendo inoltre per un periodo di transizione gli investimenti per le centrali a gas. Gli ambientalisti hanno aspramente criticato il disegno di legge in considerazione della questione irrisolta dello smaltimento delle scorie radioattive e delle emissioni di CO₂ provenienti dalle centrali a gas. Il ministro Lemke ha sottolineato come la coalizione di governo si mostrerà compatta nel suo rifiuto alla proposta della Commissione europea.

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