TUNISIA, ambiente. Rifiuti urbani indifferenziati: la Regione Campania si riprende la «monnezza»

Nel caso giudiziario risultano coinvolte l’azienda campana Sviluppo Risorse Ambientali (SRA) e la società tunisina Soreplast. Tra il maggio e il luglio del 2020 erano stati trasportati in Tunisia 282 container contenenti 7.900 tonnellate di rifiuti urbani indifferenziati raccolte in Italia, di essi, 212 vennero stoccati al porto di Sousse, mentre altri 70 furono depositati nel non distante impianto di Moureddine

Sarebbe dunque imminente il ritorno in Italia dei rifiuti urbani indifferenziati rimasti stoccati da un anno e mezzo nel porto tunisino di Sousse, dato che l’Ambasciata del Paese nordafricano a Roma e la Regione Campania hanno raggiunto un’intesa al riguardo.

L’ACCORDO

La notizia, ripresa dal periodico specializzato “Africa e Affari” (https://www.africaeaffari.it/35699/tunisia-imminente-rientro-in-italia-dei-rifiuti-stoccati-a-sousse), era stata precedentemente resa nota mediante un comunicato stampa emesso dalla rappresentanza diplomatica tunisina nel quale è stato specificato come l’accordo sia stato raggiunto nel corso di un incontro che ha avuto luogo nei giorni scorsi a Napoli tra il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca e l’Ambasciatore di Tunisia Moez Sinaoui. Esso prevede l’impegno dell’ente locale territoriale a farsi carico del trasferimento a breve termine in Campania dei container di rifiuti attualmente giacenti nel porto della città tunisina.

RIFIUTI URBANI INDIFFERENZIATI

Si tratta di un caso che nel Paese nordafricano è divenuto anche una questione politica, coinvolgendo profondamente l’opinione pubblica locale. In esso risultano coinvolte l’azienda campana Sviluppo Risorse Ambientali (SRA) e la società privata tunisina Soreplast, questo a seguito del trasporto in Tunisia, effettuato tra il maggio e il luglio del 2020, di 282 container imbarcati a Salerno contenenti 7.900 tonnellate di rifiuti urbani indifferenziati raccolti in Italia. Di questi, 212 furono stoccati al porto di Sousse, mentre altri 70 vennero depositati nel non distante impianto della Soreplast di Moureddine, in seguito distrutto da un incendio il 29 dicembre scorso assieme a 1.900 tonnellate di rifiuti che conteneva.

DUE INDAGINI GIUDIZIARIE

Attualmente sono in corso due indagini giudiziarie, una condotta dalla magistratura tunisina e un’altra da quella italiana, al fine di accertare le responsabilità in ordine alla falsificazione dei documenti sulla base dei quali sono state poi rilasciate le relative autorizzazioni transfrontaliere.

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