VATICANO, Chiesa cattolica italiana. L’autunno dei porporati

Sedici vescovi compiranno settantacinque anni nel corso del 2022, altri hanno già superato questa soglia d’età da tempo e ora, sulla base della legge canonica dovranno necessariamente collocarsi a riposo. Tra di essi figura anche l’ottantenne cardinale Gualtiero Bassetti, attuale presidente della Conferenza episcopale italiana. Tuttavia, il Pontefice a propria discrezione potrebbe decidere se e quando sostituire coloro i quali hanno raggiunto i limiti di età prescritti. Permane comunque il problema delle sedi vacanti

Nel corso del 2022 numerosi vescovi compiranno il settantacinquesimo anno di età e, conseguentemente, si vedranno obbligati a presentare le loro lettera di rinunzia per raggiunti limiti di età, così come previsto dalle norme canoniche vigenti. A loro si aggiungono poi alcuni vescovi che hanno già raggiunto l’età prevista dal Codice, ma che tuttavia non sono ancora stati sostituiti nei loro incarichi.

CHI HA GIÀ RINUNZIATO

Tra i più noti a collocarsi a riposo figura certamente il cardinale Gualtiero Bassetti, attuale arcivescovo di Perugia e Città della Pieve, nonché presidente della Conferenza episcopale italiana, che compirà ottanta anni il prossimo 7 aprile.

Hanno già presentato la propria rinuncia anche l’arcivescovo di Torino e Amministratore apostolico di Susa, monsignor Cesare Nosiglia (nato nel 1944), quello di Pesar, Piero Coccia (1945), il vescovo di Tempio-Ampurias monsignor Sebastiano Sanguinetti (1945), quello di Reggio Emilia-Guastalla monsignor Massimo Camisasca (1946); inoltre, gli arcivescovi di Monreale Michele Pennisi (1946), di Catania Salvatore Gristina (1946), i vescovi di Nicosia Salvatore Muratore (1946), di Fiesole (che ricopre anche la carica di vicepresidente della Conferenza episcopale italiana) Mario Meini (1946), di Volterra Alberto Silvani (1946), oltre agli ausiliari di Roma, monsignori Guerino Di Tora (1946) e Paolo Selvadagi (1946).

E QUELLI CHE LO FARANNO

Sedici sono invece i vescovi che compiranno settantacinque anni nel corso dell’anno appena iniziato. Il primo in ordine anagrafico sarà (il prossimo 20 gennaio) il vescovo di Arezzo, Cortona e Sansepolcro Riccardo Fontana, che verrà seguito il 22 gennaio dal vescovo di Velletri e Segni Vincenzo Apicella; il 25 febbraio sarà la volta dell’arcivescovo di Firenze, cardinale Giuseppe Betori, il 7 marzo compirà i settantacinque anni quello di Verona, Giuseppe Zenti, il 31 dello stesso mese quello di Mazara del Vallo Domenico Mogavero.

Ad aprile raggiungeranno l’età della rinunzia i vescovi di Città di Castello Domenico Cancian e di Urbino Giovanni Tani; il 13 maggio il vescovo di Viterbo Lino Fumagalli, il 15 giugno il vescovo di Vicenza Beniamino Pizziol; in seguito, il 14 luglio il vescovo di Anagni e Alatri Lorenzo Loppa e il primo agosto quello di Civita Castellana Romano Rossi.

L’AUTUNNO DEI PORPORATI E LE SEDI VACANTI

A settembre raggiungeranno l’età della rinunzia l’arcivescovo di Brindisi e Ostuni Domenico Caliandro, i vescovi di Rimini Francesco Lambiasi, Iglesias Giovanni Paolo Zedda e Trieste, Giampaolo Crepaldi). L’ultimo prelato che compirà settantacinque anni nel 2022 sarà il vescovo di San Marco Argentano e Scalea Leonardo Bonanno, il cui genetliaco cade il 18 ottobre.

A oggi, le sedi vacanti sono quattro, si tratta delle diocesi di Porto-Santa Rufina, Castellaneta e Massa Carrara, l’eparchia di Piana degli Albanesi e l’abazia territoriale di Santa Maria di Grottaferrata.

Sarà comunque compito del Pontefice decidere se e quando sostituire i vescovi che hanno raggiunto i limiti di età prescritti dalle norme canoniche e, non è escluso che per alcuni di loro possa provvedere a una proroga. Per le successioni, infine, possibile anche che si proceda all’unione delle diocesi in persona episcopii per completarne il processo di riduzione in Italia.

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