Francesco Forte, accademico ed economista, più volte ministro della Repubblica nei governi presieduti da Amintore Fanfani e Bettino Craxi e vicepresidente dell’Eni, era nato a Busto Arsizio nel 1929 e aveva iniziato la sua carriera universitaria a Pavia, per poi trasferirsi a Milano e quindi a Urbino. Prima socialdemocratico e poi aderente al Psi, nel 1982 ebbe più volte l’incarico di ministro.
UNA INTENSA E PRESTIGIOSA CARRIERA
Docente universitario, ex responsabile economico del Partito socialista e giornalista, insegnò anche presso la Virginia University, la California University of Los Angeles e la York University. Lavorò inoltre al Fondo monetario internazionale, all’OCSE e all’ONU. Fu consulente dell’Eni di Enrico Mattei e, nel 1971, divenne vicepresidente della compagnia energetica di Stato.
Negli anni Cinquanta aderì al partito socialdemocratico e negli anni Sessanta al Partito socialista, di cui è stato membro della direzione e a più riprese responsabile economico. Dal 1980 al 1994 fu parlamentare della Repubblica eletto nel collegio di Sondrio-Como-Varese, quindi senatore.
AL FIANCO DI EZIO VANONI E SUCCESSORE DI LUIGI EINAUDI
Nel 1982 assunse la guida del Ministero delle Finanze nell’esecutivo presiueduto dal democristiano Amintore Fanfani. Nel governo socialista DI Bettino Craxi fu ministro per il Coordinamento delle Politiche comunitarie e sotto segretario straordinario agli Affari esteri per la lotta contro la fame nel mondo. Editorialista su temi economici fu altresì autore di saggi e manuali di scienza delle finanze, economia monetaria, politica economica, economia industriale e economia dei beni culturali.
Nel corso della trasmissione televisiva condotta dal collega Giuseppe Castellini, dove Forte rilasciò la sua ultima intervista, egli ha affrontato il tema della strategia relativa alle specifiche misure da adottare per la sopravvivenza del pianeta Terra.