SPETTACOLO, Renato Scarpa. Il noto attore caratterista è scomparso improvvisamente all’età di ottantadue anni

Era un volto noto del piccolo e grande schermo, indimenticabile interprete di ruoli in riduzioni televisive, telefilm e pellicole cinematografiche. Nato a Milano il 14 settembre del 1939, aveva esordito al cinema alla fine degli anni Sessanta

È venuto a mancare improvvisamente all’età di ottantadue anni nella sua casa romana. Il popolare attore Renato Scarpa si è spento per cause naturali, ha accusato un malore nel primo pomeriggio, i familiari hanno chiamato subito aiuto ma purtroppo non è valso a salvargli la vita.

UN VOLTO INDIMENTICABILE

Era un volto noto del piccolo e del grande schermo, indimenticabile interprete di ruoli in riduzioni televisive, telefilm e pellicole cinematografiche. Nato a Milano il 14 settembre del 1939, aveva esordito al cinema alla fine degli anni Sessanta. La passione per la recitazione lo aveva portato sui palcoscenici teatrali, questo mentre ancora studiava architettura nella sua città, in seguito si era quindi perfezionato presso il Centro sperimentale di cinematografia. Il debutto al cinema fu nel 1968 con Marco Bellocchio in Nel nome del Padre, prima di una lunga serie di partecipazioni a film di successo, diretto, tra gli altri, da Liliana Cavani, Dario Argento, Daniele Vicari, Nanni Moretti e Matteo Garrone.

CARATTERISTA D’ECCEZIONE

Più di sessanta film, ininterrotte recitazioni ini teatro, decine di serie televisive: da Occidente di Dante Guardamagna negli anni Settanta al Commissario Montalbano, da Rocco Schiavone a Il Conte di Montecristo e Trilussa. Scarpa fu un caratterista di eccezione, attore quasi mai protagonista che seppe tuttavia rappresentare perfettamente alcune particolari caratteristiche e sfumature dell’animo umano. Tra i suoi film più noti figurano Un sacco bello, di Carlo Verdone, dove interpretò l’impacciato Sergio, uomo in procinto di partire in spider assieme al “coatto” per la Polonia a caccia di donne; ma anche Il postino, di Michael Radford, dove lavorò al fianco di massimo Troisi, e inoltre, Così parlò Bellavista di Luciano De Crescenzo e Habemus Papam di Nanni Moretti.

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