CINEMA, documentari. L’isola di Calvino: proiettata allo Spazio Scena di Roma l’opera del regista Roberto Giannarelli; insidertrend.it lo ha intervistato

«Dalla Liguria – affermava lo scrittore – ci si abitua a vedere tutto dall’alto», ma lui (metafora) in realtà da quel punto di vista era capace di osservare anche in basso, come se dalla sua casa a mezzacosta, posta tra il centro abitato e i rilievi coltivati, idealmente scendesse giù verso la gente e il mare. Nel lungometraggio si ripercorre tutta l’esistenza di Calvino dalla sua nascita: gli studi, la guerra, la Resistenza, il lavoro, i viaggi. Tutto, fino al 1964, anno in cui a Cuba sposò Esther Judith Singer

Italo Calvino nacque a Santiago de Las Vegas de La Habana, sull’isola di Cuba il 15 ottobre del 1923, da padre toscano, un agronomo massone di orientamento mazziniano, e da madre originaria della Barbagia sarda, docente di botanica, laica e sempre acuta nei ragionamenti. Quello che in seguito sarebbe divenuto un intellettuale di grande impegno politico, civile e culturale, oltreché uno dei narratori italiani più importanti del secondo Novecento, mosse dunque i primi passi nell’isola caraibica che, assieme alla sua Sanremo, per lui sarebbe rimasta sempre un punto di riferimento.

L’INTELLETTUALE MEGLIO CONOSCIUTO

Qualcuno ha affermato che egli abbia dato della sua personalità e della sua opera un’impressione contraddittoria, in realtà, nel suo rigore linguistico e nelle sue azioni soprattutto, fu capace di coniugare pragmatismo e immaginazione. Del Calvino letterato si è ormai detto praticamente tutto, che seguì molte delle principali tendenze letterarie a lui coeve, dal Neorealismo al Postmoderno, che tuttavia da esse mantenne sempre una certa distanza e che svolse un proprio percorso di ricerca con coerenza.

Visse quella temperie culturale che espresse una grande varietà di indirizzi nel quarantennio che intercorse tra il 1945 e il 1985, anno della sua scomparsa in Toscana. Suoi furono un razionalismo più metodologico che ideologico, il gusto dell’ironia e dall’interesse per le scienze e i tentativi di spiegazione del mondo.

CALVINO A VIA DEGLI ORTI DI ALIBERT

Esiste poi il Calvino forse meno noto, quello testimoniato da coloro che gli furono più vicini e raccontato nel documentario realizzato nel 2005 da Roberto Giannarelli e Pier Paolo Andriani, opera proiettata ieri allo Spazio Scena di Roma di nel quadro della manifestazione All’Isola del Cinema, terzultimo appuntamento per quest’anno. Una sala cinematografica che merita almeno un cenno in ragione della sua storia, infatti è sita nel quartiere romano di Trastevere, in via degli Orti di Alibert, ed era nota in passato agli appassionati di cinematografia per essere stata uno dei numerosi cinema d’essai della Capitale, il Filmstudio. Oggi Spazio Scena (Spazio Cinema, eventi e Nuove Arti) rappresenta il suo rinnovamento nelle forme di spazio polivalente e polifunzionale, un luogo fruibile destinato dalla Regione Lazio alla cittadinanza destinato nel prossimo futuro a divenire un «contenitore culturale» dove verranno affrontate tematiche della più ampia natura.

SANREMO

Tornando al lavoro di Giannarelli e Andriani, che per il suo compimento si sono avvalsi del fondamentale contributo del professor Alessandro Oricchio, va sottolineato come l’elemento «chiave» che ha fatto scaturire il racconto sia stata la meticolosa ricerca effettuata sull’epistolario di Calvino, cioè su 15.000 tra lettere e scritti. Da queste fonti si è poi articolato l’intero documentario, ricco di testimonianze dirette di persone che allo scrittore sono state vicine. Da Gore Vidal a Eugenio Scalfari, passando per Emanuele Luzzati, Renzo Piano e Inge Feltrinelli.

Volti e parole che, sovrapponendosi sovente alle immagini di Sanremo e di Cuba, raccontavano di Italo e il mare e della strada statale Aurelia, che per lui era quella striscia che legava quel luogo al resto del mondo.

LA CASA A MEZZA COSTA

«Dalla Liguria – affermava lo scrittore – ci si abitua a vedere tutto dall’alto», ma lui (metafora) in realtà da quel punto di vista era capace di osservare anche in basso, come se dalla sua casa a mezzacosta, posta tra il centro abitato e i rilievi coltivati, idealmente scendesse giù verso la gente e il mare. Nel lungometraggio si ripercorre tutta l’esistenza di Calvino dalla sua nascita: gli studi, la guerra, la Resistenza, il lavoro, i viaggi. Tutto, fino al 1964, anno in cui a Cuba sposò Esther Judith Singer «Chichita».

È lì che gli autori del documentario «lo lasciano», nell’Avana rivoluzionaria di Fidel Castro ed Ernesto Che Guevara, nel momento in cui – essi affermano – Calvino divenne un «personaggio internazionale».

Di seguito è possibile ascoltare l’audio dell’intervista con l’autore e regista del documentario, Roberto Giannarelli, realizzato la sera della sua proiezione (A404).

A404 – CINEMA, DOCUMENTARI: L’ISOLA DI CALVINO. Proiettata allo Spazio Scena di Roma l’opera del regista ROBERTO GIANNARELLI che ricostruisce la vita dell’intellettuale che fu amico di Ernesto «Che» Guevara; insidertrend.it lo ha intervistato.
Egli fu impegnato politicamente, nel civile e fu uomo di profonda cultura. È stato uno dei narratori italiani più importanti del secondo Novecento, nel lungometraggio se ne traccia la figura fino al momento della sua massima celebrità internazionale, che coincise con il suo matrimonio celebrato nella Cuba di Fidel Castro. «Dalla Liguria – affermava lo scrittore – ci si abitua a vedere tutto dall’alto», ma lui (metafora) in realtà da quel punto di vista era capace di osservare anche in basso, come se dalla sua casa a mezzacosta, posta tra il centro abitato e i rilievi coltivati, idealmente scendesse giù verso la gente e il mare. Nel lungometraggio si ripercorre tutta l’esistenza di Calvino dalla sua nascita: gli studi, la guerra, la Resistenza, il lavoro, i viaggi. Tutto, fino al 1964, anno in cui a Cuba sposò Esther Judith Singer «Chichita».
È lì che gli autori del documentario «lo lasciano», nell’Avana rivoluzionaria di Fidel Castro ed Ernesto Che Guevara, nel momento in cui – essi affermano – Calvino divenne un «personaggio internazionale». (21 dicembre 2021)
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