Le rimesse degli emigrati verso i propri paesi di origine costituiscono uno strumento fondamentale ai fini dello sviluppo e sono altresì in grado di fornire risposte nelle situazioni di emergenza come quella attuale provocata dal coronavirus.
Lo afferma Daniele Frigeri, direttore del Centro Studi di Politica Internazionale (CeSPI) e dell’Osservatorio nazionale sull’inclusione finanziaria dei migranti, che in un’intervista rilasciata al periodico online specializzato “Africa e Affari” in occasione della Giornata internazionale dei migranti, evento che si celebra il 18 dicembre di ogni anno (https://www.africaeaffari.it/35640/africa-le-rimesse-per-uscire-dalla-pandemia-intervista-al-cespi). In essa, Frigeri evidenzia come questo suo assunto venga dimostrato in concreto dai dati disponibili riguardo allo specifico fenomeno.
FLUSSI DI RIMESSE ATTRAVERSO VARI CANALI
Le stime elaborate dalla Banca Mondiale mostrano che il 2021 si chiuderà con un significativo aumento a livello globale del flusso delle rimesse, un incremento pari al 7,3% per cento, un trend che interessa anche l’Italia, paese nel quale, come sottolineato dallo stesso Frigeri, si assisterà con ogni probabilità a una crescita ancor più sostenuta, «che segue un 2020 chiusosi anch’esso in campo positivo, dimostrando appunto la forza delle rimesse come sostegno decisivo nei momenti di emergenza. Un aumento dovuto anche a uno spostamento dei flussi da canali informali a canali formali, a causa delle restrizioni ai movimenti imposti per far fronte alla pandemia».
Egli ha quindi aggiunto che: «Sono stati fatti passi avanti nell’ambito delle commissioni. Anche qui Banca Mondiale segnala sviluppi positivi con un tasso medio sceso al 5,5 per cento».
È possibile leggere l’intera intervista su “Africa e Affari” al seguente link: https://www.africaeaffari.it/35640/africa-le-rimesse-per-uscire-dalla-pandemia-intervista-al-cespi
