Il JMD costituisce il principale foro di difesa bilaterale istituito allo scopo di progredire nel partenariato tra gli Usa e la petromonarchia del Golfo. Esso include la revisione degli interessi comuni nel campo della sicurezza nonché la discussione relativa all’ampia gamma di obiettivi strategici da conseguire nella regione del Medio Oriente e Nord Africa (MENA).
Nel corso dei lavori sono state tra l’altro discusse le questioni inerenti le minacce provenienti dall’Iran e le opportunità di espandere la cooperazione con Israele in quanto parte dell’area di responsabilità del comando centrale degli Stati Uniti d’America (CENTCOM). Inoltre, in agenda anche le attuali dinamiche di sicurezza regionale, il contrasto del terrorismo, la sicurezza marittima, la difesa aerea e missilistica, oltre alla cooperazione in materia di sicurezza. Discussioni specifiche sono state concentrate sugli sforzi profusi al fine di contrastare le minacce regionali e quelle finalizzate alla strategia di difesa globale degli Stati Uniti, con particolare riguardo all’approccio del Dipartimento della Difesa nei confronti dell Repubblica Popolare cinese.
Gli Stati Uniti e gli Emirati Arabi Uniti hanno riaffermato il loro impegno in favore di una forte relazione nella difesa reciproca, con Washington che ha riconosciuto il ruolo chiave svolto dagli EAU quale partner nella regione. Entrambe le parti hanno concordato inoltre sull’importanza del partenariato strategico bilaterale, in quanto basato su interessi e priorità condivise.
La delegazione statunitense era guidata dal sottosegretario alla Difesa Colin Kahl, quella emiratina dal vice capo di stato maggiore delle forze armate, tenente generale Eisa al Mazrouie.
