Secondo l’agenzia di informazioni ACI Stampa, nella telefonata intercorsa tra il Presidente della Federazione Vladimir Putin e il Pontefice, iniziativa – si afferma – assunta dal Cremlino, non sarebbe stato affrontato il tema relativo alla crisi in atto in Ucraina, come è stato da alcuni ventilato, bensì sarebbe stata l’occasione per esprimere il proprio augurio di compleanno a Jorge Mario Bergoglio, il cui genetliaco è stato il giorno 17 dicembre scorso.
COMPLEANNO DEL PAPA O CRISI UCRAINA?
Riferisce sempre ACI Stampa che, «prima attraverso un telegramma di congratulazioni e poi con una telefonata», Putin avrebbe festeggiato il compleanno del capo della Chiesa cattolica romana, Un passo che, tra l’altro, avrebbe lo scopo di minimizzare il senso delle speculazioni fatte da più parti su una conversazione richiesta da Papa Francesco allo scopo di trattare della critica situazione ucraina, che è stata oggetto di un accorato appello all’Angelus dello scorso 10 dicembre.
Il Cremlino ha reso noto il testo di un telegramma inviato da Putin al Pontefice in occasione del suo ottantacinquesimo compleanno, nel quale si sottolineava come tutta la vita del Papa fosse stata «dedicata alla promozione di alti valori spirituali e morali», e che era inoltre «difficile sopravvalutare il suo contributo allo sviluppo delle relazioni tra la Chiesa ortodossa russa e quella cattolica romana, nonché al rafforzamento dei legami tra Mosca e il Vaticano».
ARMONIOSI SENSI TRA CREMLINO E OLTRE TEVERE
Il Presidente russo ha quindi affermato di serbare «molti piacevoli ricordi» degli incontri avuti con il Pontefice nonché dei «costruttivi e significativi colloqui», dicendosi fiducioso che «lavorando insieme potremo fare molto per proteggere i diritti e gli interessi dei cristiani e per mantenere il dialogo interreligioso». Infine, Putin ha reso noto a Bergoglio di avergli fatto recapitare una scultura di Fëdor Michajlovič Dostoevskij nel duecentesimo anniversario dalla nascita, come dono di compleanno, poiché è uno scrittore e filosofo che Francesco conosce bene.
Successivamente, l’agenzia di stampa russa Tass ha diffuso la notizia delle telefonata nel corso della quale sarebbe stata «evidenziata l’alta autorità del Pontefice nel mondo e il suo grande contributo personale allo sviluppo delle relazioni tra Russia e Vaticano», relazioni che – si sottolineava nella nota diretta alla stampa – «sono caratterizzate da un alto livello di comprensione reciproca e somiglianza di posizioni su molti problemi del nostro tempo».
UNA TEMPISTICA NON PROPRIO PERFETTA
Inoltre, sempre la Tass ha sostenuto come il Papa e Putin abbiano «convenuto di continuare gli sforzi congiunti volti a sostenere i valori morali e umanitari fondamentali».
Tutto bene dunque? Forse sì, tuttavia la tempistica della telefonata non sarebbe del tutto perfetta, poiché il contatto tra le due importanti personalità è avvenuto con un giorno di ritardo rispetto al previsto colloquio telefonico che – si rumoreggiava all’interno delle Mura leonine – avrebbe dovuto avere luogo il 16 dicembre proprio su sollecitazione di Bergoglio. Il Papa, infatti, dopo l’appello lanciato in favore di Kiev all’Angelus del 10 dicembre (che a sua volta faceva seguito alle notizie relative alla concentrazione di unità militari dell’Armata russa al confine con l’Ucraina), avrebbe voluto esprimere la sua preoccupazione direttamente al presidente Putin temendo una invasione russa del proprio vicino.
FASE DI OTTIME RELAZIONI
Ebbene, la notizia della possibile telefonata viene fatta filtrare in una fase favorevole delle relazioni tra la Russia e la Santa Sede, appena un mese dopo il viaggio a Mosca dell’arcivescovo Paul Richard Gallagher (ritenuto essere “l’inviato speciale” del Vaticano in Russia), dove il prelato ha avuto diversi incontri. Insomma, non sono poche le coincidenze, poiché – evidenziano gli analisti della materia – la visita di Gallagher in Russia, la presenza del ministro degli Esteri russo Sergej Viktorovič Lavrov a Roma in occasione del vertice G20, unitamente ad alcune dichiarazioni rese in maniera congiunta, hanno indotto a ritenere persino a una possibile visita di Putin in Vaticano, che sarebbe il suo quarto incontro con il Papa dopo quelli del 25 novembre 2013, del 10 giugno 2015 e del 4 luglio 2019.
BERGOGLIO E KIRIL SI INCONTRERANNO IN KAZAKISTAN?
Da questo punto di vista, le relazioni bilaterali tra la Russia e la Santa Sede dovrebbero venire consolidate la prossima settimana con l’arrivo a Roma del metropolita Hilarion del Patriarcato di Mosca, che incontrerà Papa Francesco il 22 dicembre. Per altro, lo stesso Bergoglio aveva anticipato questa visita nella conferenza stampa tenuta al suo ritorno dalla Grecia il 6 dicembre scorsonella quale aveva dichiarato che era in preparazione un secondo incontro tra lui e il Patriarca Kirill e che per quell’incontro era disposto ad andare a Mosca. Ma, probabilmente esso avrà luogo in Kazakistan nel prossimo settembre, in occasione del Festival delle Religioni, dove sia il pontefice della Chiesa cattolica romana che il patriarca ortodosso di Mosca sono stati invitati.