Prosegue il graduale disimpegno militare francese dall’Africa subsahariana. Le unità di Parigi precedentemente dislocate in Mali hanno lasciato Timbuctu, così come aveva annunciato l presidente Emmanuel Macron nel giugno scorso. Il ritiro è avvenuto a seguito di una cerimonia che ha visto il generale Etienne du Peyroux, comandante dell’operazione Barkhane, stringere la mano al nuovo comandante maliano e offrirgli simbolicamente una grande chiave di legno mentre un aereo militare francese effettuava un sorvolo sull’area. Ammainato il tricolore francese è stata issato al suo posto quello verde, giallo e rosso maliano.
TERMINA LA FASE AVVIATA DA HOLLANDE
L’esercito di Bamako manterrà un forte presidio a Timbuctu, aggiungendosi agli oltre duemila caschi blu dell’Onu. Resta tuttavia il fatto che il ritiro di Parigi assuma una forte valenza simbolica, poiché chiude una importante fase aperta nel 2013 da Francois Hollande a seguito dell’offensiva jihadista lanciata nel nord del Paese un anno prima, che vide in seguito l’estensione del conflitto ai paesi vicini, tra i quali il Burkina Faso e il Niger e il contestuale deterioramento della situazione della sicurezza nella regione, che ha generato una grave crisi umanitaria.
Prima di quella di Timbuctu, la Francia aveva abbandonato le sue basi maliane di Kidal e Tessalit, nel nord del paese. Attualmente mantiene una presenza a Gao, dove negli ultimi anni si sono andate concentrando le operazioni di contrasto alla guerriglia.
I RUSSI DELLA WAGNER
La decisione è stata assunta anche a seguito della crescente instabilità politica in atto nel Paese africano, dove il colonnello Assimi Goita, ufficiale vicino alla Russia, ha compiuto due colpi di Stato in meno di un anno prima di prestare giuramento quale presidente ad interim. Negli ultimi mesi le notizie di un possibile dispiegamento di mercenari assunti dalla compagnia russa Wagner hanno ulteriormente messo a dura prova i legami già tesi tra il governo di Parigi e i golpisti al potere a Bamako, in una fase particolarmente critica nelle relazioni bilaterali, con un sentimento anti-francese montante e diffuso tra la popolazione locale, che accusa Parigi di non essere riuscita a contenere l’escalation di violenza e di perseguire una propria agenda occulta nella regione.