Non c’è compiacimento o retorica della morte nel racconto autobiografico, scritto a quattro mani col giornalista Alessandro Cipolla, dal brigadier chef della Legione straniera francese Danilo Pagliaro, “La prima volta”, 265 pagine dense di ricordi e avvenimenti, la ricostruzione di una vita che prende avvio con l’arruolamento in quello che nel passato della Francia ha costituito forse il più evidente strumento di dominio all’estero, quella componente dell’Armée de Terre bruciata senza eccessive remore nelle guerre francesi.
UNA VITA CHE MUTA REPENTINAMENTE
Pagliaro è reduce da ventisette anni di servizio prestato nel Corpo, in forza principalmente al 1º Reggimento di Cavalleria della Legione, fino a qualche anno fa di stanza nella città di Orange, ma continuamente inviato in operazioni al di fuori del territorio metropolitano francese.
Egli si arruolò con l’identità di Pedro Perrini all’età di trentasette anni, nel momento in cui la sua esistenza «normale» venne sconvolta da una serie di avvenimenti che ne mutarono repentinamente e drasticamente l’indirizzo futuro.
Il suo è il racconto di ogni «prima volta» che si verifica nella vita di un uomo, del primo incontro di un soldato con l’amore, la morte, l’abbandono e la solitudine, ma anche con la solidarietà.
La narrazione procede intensa e coinvolgente fin dal racconto dei giorni di caserma e di addestramento in Francia, fino a quando, a un certo punto, Danilo/Pedro si trova a scommettere sulla sua vita in Sniper Alley a Sarajevo.
GUERRE FRANCESI
«In combattimento ci si caca sotto, altro che…», confida l’autore anche per smontare certi miti distorti sorti e alimentati sul Corpo, strumento formidabile di proiezione di potenza nelle mani dei decisori politici dell’Eliseo. Qualcosa che, tuttavia, dalla reale forza della Francia (economica, industriale, culturale, diplomatica e militare) anche la Legione straniera risente, principalmente nelle fasi in cui Parigi tende a sovraesporre la sua macchina bellica portandola a situazioni di stress capacitivo.
Ma questo non rientra nella storia narrata dal brigadier-chef del 1º REC, che dalla piacevole città poco a nord di Avignone viene inviato in missione dapprima nella Bosnia Erzegovina dilaniata dalla feroce guerra tra serbi, croati e musulmani bosgnacchi, quindi in Africa, tradizionale teatro operativo della Legione.
NELLA SARAJEVO SOTTO ASSEDIO
Della Bosnia racconta la selezione e l’addestramento, anche perché quella nella ex Repubblica jugoslava fu la sua prima missione da legionario. Egli descrive tutto come se una telecamera seguisse la sua vita su un doppio binario, quello di «uomo normale» e quello di «legionario».
Luoghi e personaggi realmente esistiti, azioni militari si succedono in una serie di vicende a volte brutali, altre volte ancora addirittura dai risvolti comici, ma anche di umanità profonda. Ogni episodio viene inquadrato sul piano storico dagli autori del libro. Essi non cercano l’affabulazione a tutti i costi, le immagini a effetto allo scopo di captare l’attenzione del lettore, bensì narrano di vicende realmente accadute, ai cui protagonisti a volte sono stati cambiati i nomi.
SOLDATI E «OPERAZIONI COPERTE»
Così come sono autentiche le operazioni alle quali Pagliaro partecipò che vengono raccontate nel libro, incluse quelle «coperte». Ad esempio quando lo inviarono segretamente assieme ad altri pochi specialisti della guerra in Costa d’Avorio, oppure quando con undici colleghi venne mandato in Camerun dopo che il governo di Yaoundé aveva richiesto il sostegno di Parigi nella fase di massimo attrito con la Nigeria.
“La prima volta” è un libro interessante che vale la pena di leggere, è possibile acquistarlo su Amazon.
GLI AUTORI
Danilo Pagliaro Ha prestato servizio militare in Italia nella Marina militare come sergente radiotelegrafista. Scartato alle visite mediche della Polizia di Stato, ha poi lavorato in qualità di rappresentante di commercio, guardia giurata, commerciante, agricoltore e macchinista in una compagnia teatrale, oltreché nel settore turistico. Oggi è un uomo sposato e padre di due figli.
Si è arruolato nella Legione straniera francese nel 1994, congedandosi dopo ventitré anni di servizio dopo aver maturato il grado di brigadier-chef. Attualmente organizza corsi di subacquea ed è impegnato in conferenze e presentazioni finalizzate alla migliore conoscenza della Legione straniera, si è inoltre laureato in Lettere, con un master in Storia medievale, mentre è preparazione un suo dottorato internazionale in Storia.
Alessandro Cipolla affianca la sua attività lavorativa con quella di pubblicista. Ha svolto il proprio servizio militare come ufficiale di complemento, dopodiché ha iniziato la sua collaborazione alle pagine esteri di diversi quotidiani e periodici trattando gli argomenti attinenti alla Difesa.
Collabora con il mensile “Raids Italia”; ha partecipato embedded alle missioni militari italiane in Kosovo e in Libano. È stato portavoce e ghost writer, occupandosi inoltre di uffici stampa e organizzazione di convegni.