SICUREZZA, attività addestrative. L’Aquila, Finanzieri e Alpini si esercitano in montagna

Il 23 settembre scorso gli allievi marescialli della Scuola ispettori e sovrintendenti della Guardia di Finanza appartenenti al XCII Corso “Milano 45 II” hanno preso parte all’esercitazione «Fortebraccio», che ha avuto luogo al termine di un intenso ciclo addestrativo che ha visto impegnati i militari del Corpo per circa un mese in attività addestrative condotte congiuntamente agli Alpini del IX Reggimento di stanza a L’Aquila

Il 23 settembre scorso gli allievi marescialli della Scuola ispettori e sovrintendenti della Guardia di Finanza appartenenti al XCII Corso “Milano 45 II” hanno preso parte all’esercitazione «Fortebraccio», che ha avuto luogo al termine di un intenso ciclo addestrativo che ha visto impegnati i militari del Corpo per circa un mese in attività addestrative condotte congiuntamente agli Alpini del IX Reggimento di stanza a L’Aquila.

GLI ALLIEVI MARESCIALLI DI FINANZA ALLA «FORTEBRACCIO 2021»

Nell’occasione più di novecento allievi delle Fiamme gialle hanno simulato operazioni militari nei centri abitati e in aree urbanizzate affinando le specifiche tecniche di movimento e sfruttamento tattico del terreno, inoltre hanno consolidato le proprie capacità nel campo delle attività di mantenimento dell’ordine pubblico, approfittando infine degli skills delle penne nere nella tecnica e nella preparazione ginnico-sportiva necessaria al superamento di ostacoli e nell’arrampicata.

Oltre ad attività di natura prettamente militare, gli allievi marescialli hanno potenziato le proprie capacità in quelle che sono le materie operative tipiche delle forze di polizia, nello specifico il controllo economico del territorio, l’addestramento e la sicurezza con le armi in dotazione individuale.

ATTIVITÀ DI PROTEZIONE CIVILE E DI POLIZIA IN ALTA MONTAGNA

Una parte importante delle attività è stata quella inerente alle procedure addestrative finalizzate al soccorso alle popolazioni colpite da catastrofi naturali, applicate negli scenari naturali di Monte Pettino e di Monte Stabiata, grazie allo scambio delle reciproche esperienze maturate e consolidate nel corso degli ultimi anni con i militari del IX Reggimento Alpini, unità in grado di esprimere notevoli capacità d’intervento in caso di calamità che trova impiego in Centro Italia in attività reali.

L’esercitazione conclusiva, denominata «Operazione Fortebraccio» richiamandosi alla storica difesa de L’Aquila, ha avuto luogo all’interno delle caserme “Giudice” (sede della Scuola allievi) e “Pasquali” (sede dell’Unità alpina), dove gli allievi si sono prodotti  in una dimostrazione di arrampicata, applicando successivamente le tecniche di superamento degli ostacoli. In un secondo scenario presso Monte Stabiata, gli allievi marescialli della Guardia di Finanza, guidati degli istruttori della Brigata Alpina Taurinense, hanno simulato un intervento di protezione civile presso un sito colpito da calamità naturale, effettuando successivamente un pattugliamento in ambiente montano durante il quale è stata simulata la ricerca e la cattura di un pericoloso latitante.

DIFESA E CONTESTUALE CAPACITÀ DI INTERVENTO IN CASO DI CALAMITÀ

Il IX Reggimento Alpini è una unità dell’esercito italiano impiegabile sia in operazioni a elevata intensità che in quelle di stabilizzazione in supporto della pace, una capacità che l’Unità ha dimostrato più volte nel quadro di missioni multinazionali all’estero (Mozambico, Bosnia Erzegovina, Albania, Kosovo, Libano, Lettonia, Libia e Afghanistan), partecipando inoltre alle principali operazioni condotte sul territorio nazionale italiano in concorso con le Forze dell’Ordine, come «Strade sicure».

Una delle particolarità del IX Reggimento Alpini, che lo distingue dalle altre unità similari dell’Esercito italiano, è la sua articolazione su due battaglioni anziché uno, il Battaglione L’Aquila (un’unità di fanteria alpina con le sue specifiche caratteristiche) e il Battaglione Vicenza, appunto con vocazione al soccorso. Si tratta infatti di un battaglione multifunzionale orientato allo svolgimento di attività di pubblica utilità e a interventi in casi di calamità naturali che dovessero eventualmente verificarsi nella regione appenninica centrale. Il Battaglione “Vicenza” opera in collaborazione con il Corpo Nazionale del Soccorso Alpino attraverso l’integrazione del proprio personale militare con le squadre di quest’ultimo, una collaborazione validamente sperimentata in Abruzzo, Piemonte e Veneto. In caso di necessità tre squadre di soccorso sono sempre pronte a intervenire sull’intero territorio nazionale.

Esso, nel tempo ha mutato la propria fisionomia esprimendo capacità duali, una trasformazione frutto di un provvedimento

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