AMBIENTE, gas climalteranti. Una strategia italiana per la riduzione delle emissioni di metano della filiera del gas naturale

Presentato a Roma il documento frutto dell’attività di confronto e apprendimento del tavolo di lavoro a cui hanno partecipato Ong, associazioni e imprese

Nel quadro delle iniziative selezionate dal Ministero della Transizione ecologica  quali   eventi   preparatori   alla   COP26   Pre-Week   di   Milano,  Amici   della Terra, in collaborazione con EDF (Enviromental Defense Fund), ha presentato il documento di indirizzo per una strategia italiana di riduzione delle emissioni di metano della filiera del gas naturale.

A seguito di un importante lavoro di approfondimento comune, i contenuti del documento sono stati condivisi da Amici della Terra Onlus, ANIGAS, Eni S.p.A., EDF Europe, INRETE Distribuzione Energia S.p.A, Italgas S.p.A., PicarroInc., Pietro   Fiorentini  S.p.A, Snam S.p.A. e Unareti S.p.A. Hanno,  inoltre, partecipato ai lavori del tavolo ARERA il Comitato Italiano Gas (CIG), Florence School of Regulation (FSR), ISPRA e UNEP-OGMP 2.0.

OBIETTIVO PRINCIPALE: RIDURRE LE EMISSIONI CLIMALTERANTI

Il principale obiettivo è la riduzione al 2030 del 72% delle emissioni di metano della filiera in Italia rispetto al 1990, che nel 2019 hanno già fatto registrare una riduzione del 53 per cento. Il documento prevede inoltre obiettivi quantitativi specifici per quanto riguarda i segmenti dell’upstream,  del   trasporto   e   della   distribuzione.   Conseguire   questo   obiettivo consentirebbe l’abbattimento pari a un milione e 700.000 tonnellate di CO₂ equivalenti. La   proposta   di   strategia   prefigura   il   ruolo   di   ARERA   nell’ambito   della   regolazione,   di ISPRA   per   quanto   riguarda   il   monitoraggio   ambientale   e   del   CIG   sul   fronte   della normazione tecnica.

Infine, il documento inquadra il ruolo delle imprese, la valorizzazione delle buone pratiche già attuate in Italia e, inoltre, prevede anche una specifica  governance relativamente alla sua attuazione. Esso contempla poi l’adozione di standard informativi che consentano accordi bilaterali di reciprocità al fine di promuovere l’adozione di un sistema di reporting basato su un MRV (monitoraggio, reporting e verifica) affidabile e condiviso da tutti gli operatori della filiera del   gas prodotto o   importato   nel Paese,   anche   in   vista   della   possibile   futura implementazione di strumenti economici che tengano conto della  methane footprint del gas naturale   importato, secondo quanto previsto in materia dalla Commissione europea.

UN TEMA ASSENTE DALLE DISCUSSIONI

Secondo Monica Tommasi, presidente degli Amici della Terra: «Oggi l’ambientalismo che ritiene necessaria una transizione responsabile, insieme agli operatori, mette a disposizione del governo una strategia di intervento per la riduzione delle emissioni di metano nella filiera del gas naturale. Da due anni con EDF abbiamo introdotto un tema praticamente assente in Italia nel dibattito sulle politiche ambientali. I   risultati   del   lavoro di confronto e approfondimento con gli operatori e importanti   attori istituzionali coinvolti, indicano le azioni che potranno consentire all’Italia di ridurre le proprie emissioni di metano, uno dei più potenti gas serra, nella misura di 1.700.000 tonnellate di CO₂ equivalente al 2030. Inoltre, i dati disponibili mostrano che la frettolosa limitazione delle attività di estrazione del gas naturale in Italia ha aumentato le emissioni dovute al maggior peso delle importazioni da paesi con  bassi standard  ambientali».

IL RUOLO DEL GAS NATURALE NELLA TRANSIZIONE ENERGETICA

La Tommasi ha quindi concluso affermando che: «Il   ruolo del gas naturale nella transizione energetica va gestito e non demonizzato».

Ilaria   Restifo,  referente   per   l’Italia   di  EDF, soggetto co-organizzatore dell’evento, ha dal canto suo dichiarato: «Desidero esprimere una viva soddisfazione per il lavoro svolto da questo tavolo. Il documento rappresenta un’assoluta novità e l’auspicio di EDF è che questa iniziativa possa  essere replicata  in altri paesi. Alcuni  degli obiettivi sono molto significativi, come  il performance-standard dello 0,2%   sull’intensità emissiva delle operazioni upstream in Italia e la definizione di   standard informativi che consentano accordi bilaterali di reciprocità. Resta ancora   lavoro da fare per offrire supporto alla Commissione europea in merito alle importazioni di energia fossile, con la chiara volontà di affrontare il problema in maniera proattiva».

L’OPINIONE DI SNAM

Secondo Davide Scrocchi, Head of Gas Metering Processes presso Snam:«Snam è da anni impegnata nella misurazione e nell’abbattimento delle proprie emissioni di metano, che corrispondono allo 0,04% del gas immesso annualmente in rete. Il nostro obiettivo è ridurle del 45% al 2025, nell’ambito di un percorso che ci porterà alle zero emissioni nette dirette e indirette al 2040. Accogliamo quindi con favore  la strategia italiana sul metano predisposta insieme agli Amici della Terra, perché solo con azioni immediate, rapide e significative di tutti gli operatori si potrà contribuire   in maniera concreta al raggiungimento degli obiettivi climatici nazionali ed europei».

Leonardo D’Acquisto, responsabile Public Affair Italgas ha sottolineato come: «Italgas è quotidianamente impegnata nella riduzione delle methan emission, lavorando affinché diventi un obiettivo comune per tutti i DSO. Come membro di GD4S, Italgas adotta e incoraggia l’uso delle più avanzate tecnologie di leak   detection e sostiene l’introduzione di misure legislative che favoriscano l’innovazione  e  l’upgrade  delle  reti esistenti. Aderendo alla Oil & Gas Methane Partnership Initiative e contribuendo alla definizione della strategia italiana per la   riduzione delle emissioni di metano, Italgas conferma il suo impegno per il raggiungimento degli obiettivi climatici UE al 2030 e al2050».

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