DIFESA, industria e dinamiche internazionali. AUKUS inizia a mietere vittime: dopo la lite per i sottomarini sono state sospese le decisioni relative al nuovo missile da crociera franco-britannico in fase di sviluppo. Intanto i turchi fanno da soli…

Ne ha riferito Andrew Chuter lo scorso 21 settembre su “Defence News”, sito web di informazione specializzato nel settore armiero, affermando che la cooperazione tra Parigi e Londra finalizzata alla realizzazione del Future Cruise/Anti-Ship «potrebbe impigliarsi nella recente polemica divampata a causa della questione del mega contratto improvvisamente annullato dagli australiani

AUKUS, l’ormai noto patto strategico nel settore della Difesa stipulato da Stati Uniti d’America, Regno Unito e Australia, inizia dunque, se non a mietere le sue prime vittime, almeno a impensierire gli ambienti industriali del settore armiero, questo a causa del recente annuncio dell’annullamento dell’incontro in calendario per il 23 settembre tra il ministro della Difesa francese Florence Parly e il suo omologo britannico Ben Wallace.

LE RIPICCHE DI PARIGI

È evidente che si sia trattato di una rappresaglia di Parigi seguita alla citata intesa trilaterale che, tra gli altri suoi effetti, ha indotto Canberra a stracciare dall’oggi al domani il suo mega contratto del valore di 66 miliardi di dollari per la fornitura di moderni sottomarini convenzionali da parte francese per optare, invece, su battelli a propulsione nucleare di produzione americana. A fare le spese di questa fase di dure polemiche e ripicche incrociate, almeno nei termini di un possibile rallentamento del suo programma, è stato il Future Cruise/Anti-Ship Weapon (FC/ASW), sistema missilistico progettato da MBDA il cui sviluppo, avviato nel 2017, è ora in fase di conclusione, al punto che della transizione alla fase della sua valutazione si sarebbe dovuto discutere tra Parigi e Londra.

BOCCHE CUCITE ALLA MBDA

Bocche cucite sia a Londra che alla MBDA (gruppo integrato partecipato da britannici, francesi e italiani), dove per il momento nessuno si è azzardato a commentare la vicenda, seppure qualche considerazione al riguardo la si possa egualmente svolgere lo stesso. Intanto va rilevato che, malgrado l’impasse, le discussioni a livello bilaterale finalizzate alla calendarizzazione degli incontri relativi al programma FC/ASW permangono in atto, conseguentemente è oltremodo prematuro parlare di un suo annullamento, anche perché, a oggi, i due partner hanno già investito nel nuovo missile 95 milioni di sterline (130 milioni di dollari).

Si tratterebbe dunque soltanto di un rinvio provocato dalla crisi in atto tra Parigi e i tre Paesi dell’anglosfera che hanno dato vita ad AUKUS.

IN ATTESA CHE SI «DEPOSITI LA POLVERE» SUI SOTTOMARINI AUSTRALIANI

Su tale aspetto ha riferito Andrew Chuter in un suo articolo pubblicato lo scorso 21 settembre su “Defence News”, sito web di informazione specializzato nel settore dell’industria di armamenti, che ha raccolto alcune considerazioni in forma anonima nei corridoi dei palazzi della Difesa di Sua Maestà britannica: «Londra continua a considerare Parigi come uno dei suoi più stretti alleati e quindi rimane impegnata a lavorare con lei a tutta una serie di programmi nel settore della Difesa».

Lo stesso Chuter è dell’opinione che la prossima fase del programma FC/ASW avrà probabilmente luogo dopo «che sulla vicenda dei sottomarini australiani si sarà posata la polvere», soltanto allora, infatti, sarà possibile fissare una nuova data per l’incontro.

INTANTO I TURCHI SI COSTRUISCONO I MISSILI DA SOLI

L’industria di propulsori missilistici Kale R&D ha completato le iniziali consegne del KTJ-3200, primo turbogetto indigeno turco concepito per i sistemi da crociera stand off e per i missili antinave Atmaca, dei primi l’inizio dei lanci è previsto a partire dal 2022. Il contratto per la produzione in serie del propulsore è stato siglato a Istanbul durante la Fiera internazionale dell’industria della Difesa, che ha avuto luogo dal 17 al 20 agosto scorsi.

Esso è in grado di sostenere in volo un missile da crociera durante l’intera missione di quest’ultimo, che mediamente ha una durata pari a 15-20 minuti. Le prestazioni del propulsore nei termini di quota e velocità erano state precedentemente verificate mediante una serie di sperimentazioni in volo presso l’Altitude Test Facility di Kale R&D.

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