Carlo Tognoli è stato il più giovane sindaco di Milano, quello che ha governato più a lungo la città dalla fine dell’Ottocento, che ne ha gestito la deindustrializzazione e la sua trasformazione in capitale dell’innovazione, guidandola per un decennio lungo e complicato, a partire dalla metà di quegli anni Settanta, segnati dal terrorismo più feroce, che porteranno agli assassini di Guido Galli, Emilio Alessandrini e Walter Tobagi.
UN SINDACO E LA SUA CITTÀ
Proprio l’ultimo articolo del giornalista del “Corriere della Sera” dedicato al sindaco e alla sua amministrazione suggella il titolo di questo volume che, attraverso lo sguardo attento e appassionato di un protagonista, ci rimanda alle radici profonde di un pensiero-civiltà, quello del riformismo socialista, e al suo connaturato rapporto con la realtà meneghina.
Attraverso questa raccolta di scritti, memorie e biografie di Tognoli, alcuni dei quali inediti, rileggiamo pagine di storia che segnano e caratterizzano il Novecento italiano. Dalla rivincita del riformismo di Filippo Turati e Anna Kuliscioff alle figure dei sindaci Emilio Caldara e Antonio Greppi o dei presidenti Sandro Pertini e Bettino Craxi, passando per gli avvenimenti come la Grande Guerra, i fatti di Ungheria, la Primavera di Praga o gli snodi politici e amministrativi delle sue esperienze, apre un suggestivo spaccato di memorie e conoscenza su un lungo tratto della nostra storia.
UGO FINETTI
Ugo Finetti, giornalista e scrittore, già direttore di «Critica Sociale» è stato segretario del PSI milanese e capogruppo socialista in Comune con Tognoli sindaco e vicepresidente della Regione.
INFO
autore: Ugo Finetti
titolo: Senza promettere la Luna
editore: Baldini+Castoldi
collana: I Saggi
prezzo: € 18,00
confezione: brossura con alette
EAN: 9788893884440
pagine: 384
uscita nelle librerie: 23 settembre 2021
A102 – ITALIA, POLITICA, PRIMA REPUBBLICA: DEMOCRISTIANI, CATTOLICI E CHIESA NEGLI ANNI DI CRAXI. Presentazione del libro a cura di GENNARO ACQUAVIVA edito da Marsilio nel 2018. Roma, Biblioteca di Storia Moderna, via Michelangelo Caetani 32, 28 febbraio 2019.
Introduzione di LUIGI DE ANGELIS (Biblioteca di Storia Moderna), interventi di: LUIGI COVATTA (già senatore del della Repubblica nelle file del Partito socialista italiano, moderatore del dibattito), EMANUELE BERNARDI (ricercatore universitario, storico), ANDREA GUISO (professore associato presso l’Università degli Studi La Sapienza di Roma), SIMONA COLARIZI (professoressa emerita presso l’Università degli Studi La Sapienza di Roma), SERCIO LARICCIA (docente universitario), ALBERTINO PACE, MICHELE MARCHI (coautore dell’opera), PAOLO POMBENI (docente universitario, coautore dell’opera), GENNARO ACQUAVIVA (già senatore del della Repubblica nelle file del Partito socialista italiano, membro del Gabinetto del Presidente del Consiglio dei ministri Bettino Craxi).
A186 – POLITICA, BETTINO CRAXI: 34 ANNI FA L’ACHILLE LAURO E SIGONELLA. A insidertrend.it STEFANIA CRAXI parla della vicenda e dello scontro fra suo padre, allora Presidente del Consiglio dei ministri, e l’amministrazione Usa guidata da Ronald Reagan.
Le dinamiche e i protagonisti; l’oscuro cotè chè che agì per condizionanare gli eventi, a cominciare da Michael Ledeen, l’amerikano consigliere dei servizi segreti statunitensi che era in rapporti col gran maestro della loggia massonica P2 Licio Gelli e già noto in Italia per avere affiancato il ministro dell’Interno Francesco Cossiga nel corso dei drammatici cinquantacinque giorni del sequestro di Aldo Moro.
Stefania Craxi affronta inoltre i controversi aspetti della fine della Prima Repubblica, inclusa la vicenda occorsa a suo padre.
Essa afferma che in quella manciata di anni, un Paese sovrano che in precedenza era stato avviato verso una relativa autonomia in politica estera, con un proprio progeo di pace nella regione del Mediterraneo e nei Balcani, vide buona parte della propria classe politica scomparire dalla scena falcidiata dalle inchieste giudiziarie.
E poi la svendita delle imprese di stato, cedute ai privati spesso “prezzi di saldo”. Crollato il Muro di Berlino l’Italia passava dunque alla fase dello strapotere del turbocapitalismo finanziario nel quadro di una globalizzazione fino a quel momento anestetizzata dal confronto col blocco comunista, un globalizzazione alla quale – a torto – la propaganda delle lobby attribuiva poteri salvifici per l’umanità.