Si tratta di una delle possibili gravi conseguenze derivanti dalla rottura delle relazioni diplomatiche tra l’Algeria e il Marocco, la chiusura del gasdotto Maghreb-Europa, che dal 1996 collega i giacimenti algerini alla Spagna attraversando il territorio del Regno cherifiano, una condotta il cui utilizzo sul piano contrattuale scadrà nel prossimo mese di ottobre. La decisione di Algeri risale allo scorso giovedì, quando le autorità del Paese nordafricano hanno reso noto che tutte le forniture di gas naturale estratte in Algeria e dirette alla Spagna sarebbero transitate dal gasdotto che collega direttamente i due paesi, senza passare attraverso il Marocco.
DUE CONDOTTE DALL’ALGERIA ALLA SPAGNA
Questa drastica misura è resa possibile agli algerini grazie alla disponibilità due distinte condotte che pongono in relazione i campi di estrazione del Paese nordafricano con la rete europea originante sulle coste della Penisola iberica. I due gasdotti con la Spagna sono il Medgaz, che collega gli impianti di Béni Saf al porto spagnolo di Almería e il Maghreb-Europa (GME), avente una capacità pari a tredici miliardi di metri cubi, che pone in relazione l’Algeria con la rete spagnola presso la città di Cordoba, ed è quello di cui un segmento transita attraverso il territorio del Marocco.
L’annuncio della probabile interruzione dei flussi della materia prima energetica è stato diffuso dagli algerini due giorni dopo della notizia relativa alla rottura delle relazioni diplomatiche con il Marocco.
GARANTIRE LE FORNITURE DI GAS
Nel corso del suo incontro avuto con l’ambasciatore spagnolo ad Algeri, il ministro algerino dell’energia e delle miniere Mohamed Arkab ha comunque assicurato al suo interlocutore «l’impegno totale dell’Algeria a garantire tutte le forniture di gas naturale alla Spagna attraverso il Medgaz» che collega direttamente i due paesi, secondo una dichiarazione del ministero riportata da APS.
Egli ha inoltre posto in evidenza il particolare contesto nel quale si verifica questa crisi, assicurando al contempo come «il recente progetto di estensione della capacità del gasdotto Medgaz rappresenti uno sforzo compiuti dall’Algeria al fine di garantire la sicurezza delle forniture di gas naturale al mercato spagnolo».
IL PRECIPITARE DELLA CRISI
La scorsa settimana, prima che la crisi tra i due paesi nordafricani precipitasse e Algeri decidesse di recidere i suoi rapporti con Rabat, quest’ultima si era detta favorevole al mantenimento in funzione del GME, il cui contratto era comunque in scadenza. Si tratt6a di una infrastruttura che svolge un ruolo importante anche per l’economia del Regno, poiché parte del gas va ad alimentare anche buona parte degli impianti termici di elettrogenerazione del paese, un contributo pari al 17% del fabbisogno complessivo di elettricità, oltre al gettito derivante alle casse di Rabat dalle imposizioni sul transito nel tubo.
Si è giunti a questa crisi dopo che Algeri martedì scorso ha annunciato di interrompere le relazioni diplomatiche con Rabat, motivando questa decisione con gli «incessanti atti ostili perpetrati dal Marocco contro l’Algeria».
DIFFICILI RELAZIONI BILATERALI
Ma si è trattato soltanto dell’ultimo atto di una controversia che affonda le sue radici nel passato, infatti le relazioni bilaterali tra i due paesi nordafricani sono sempre state difficili, deteriorandosi ulteriormente l’anno scorso a seguito del riconoscimento americano (alla Casa Bianca c’era Donald Trump) della sovranità marocchina sul Sahara occidentale, conteso da Rabat al Fronte Polisario (alleato di Algeri), a fronte della normalizzazione delle relazioni del Marocco con lo Stato di Israele nel quadro degli Accordi di Abramo.
Ora sul Maghreb aleggiano sinistri i timori di ulteriori aggravamenti della crisi in atto, che potrebbero incidere sul movimento delle persone tra i due paesi.