MEDIO ORIENTE, palestinesi. Hamas, finanziamenti del Qatar: gli islamisti al potere a Gaza vogliono i dollari in contanti

L’organizzazione palestinese finanziata da Doha minaccia di riprendere la sua azione violenta contro Israele qualora non gli venga concesso l'accesso in contanti, e non mediante bonifico, ai fondi erogati dalla petromonarchia del Golfo Persico

La notizia è stata riferita dagli organi di stampa palestinesi nel corso di questo fine settimana: Hamas, organizzazione di diretta filiazione della Fratellanza musulmana, che attualmente viene finanziata tra gli altri da Doha, ha minacciato di riprendere la sua azione violenta contro Israele qualora non gli venga concesso l’accesso in contanti (quindi non mediante bonifico bancario) ai fondi erogati a suo beneficio dalla petromonarchia del Golfo Persico.

Il gruppo islamista palestinese che è al potere nella striscia di Gaza si rifiuta dunque di ricevere i fondi tramite bonifici e chiede che il denaro (dollari) gli vengano trasferiti con la medesima modalità alla quale è stato fato ricorso finora, cioè mediante il recapito da parte di corrieri recanti al seguito valigie piene di banconote.

Israele, ricevuto il sostegno dall’Autorità palestinese di Mahmud Abbas (Abu Mazen), ha chiesto che gli aiuti del Qatar vengano fatti pervenire tramite bonifico bancario, in modo da assicurarsi che le ingenti somme di denaro vengano realmente utilizzate allo scopo di ricostruire le infrastrutture civili nella Striscia e non per finanziare l’apparato militare di Hamas.

Quest’ultima organizzazione avrebbe chiarito all’Egitto – mediatore tra lo Stato ebraico e gli islamisti di Gaza malgrado l’ostilità del regime di al-Sisi per i Fratelli musulmani – , che starebbe lavorando al fine di addivenire a un cessate il fuoco a lungo termine con Israele, obiettivo, tuttavia – sostiene Hamas – perseguibile a condizione che ottenga un accesso immediato ai contanti versati  dal Qatar, altrimenti le rivolte di confine e gli attacchi incendiari transfrontalieri riprenderanno.

Il suo portavoce, Azam Qassem, è stato al riguardo citato dai media palestinesi per le sue dichiarazioni nelle quali gli islamisti della Striscia fanno sapere che «l’allentamento delle restrizioni approvate dall’occupazione sionista negli ultimi giorni (consistenti nell’incremento del volume di merci fatte pervenire a Gaza e nell’espansione della zona di pesca praticabile dai palestinesi della Striscia, n.d.r.)  non è sufficiente, perché si tratta dei tentativi dell’occupazione sionista di minare Hamas e il popolo palestinese e noi non lo permetteremo».

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