ECONOMIA, pandemie e governo mondiale. Necessaria una guida in grado di fornire risposte di respiro globale

Da più di un anno, cioè dall’inizio del coronavirus, si era compreso che si trattava di un fenomeno globale che avrebbe interessato tutti e sette i miliardi di abitanti del Pianeta. Un fenomeno di fronte al quale sarebbe stato necessario rispondere in maniera globale, attraverso un «governo del mondo» rappresentativo di tutte le grandi aree, per predisporre con urgenza un sistema di welfare a partire proprio dalla sanità

Lawrence (Larry) Summers, già Segretario al Tesoro degli Usa, noto economista americano e autorevole esponente della Harward University, che in passato fu anche consigliere di alcune amministrazioni democratiche al potere a Washington, recentemente si è espresso riguardo a come il mondo si debba preparare a gestire non soltanto questa pandemia, ma anche alla quasi certezza di eventi simili in futuro, che siano altre pandemie oppure gravi crisi sanitarie.

Questo è stato lo spunto offerto dal giornalista Claudio Landi al professor Mario Baldassarri, intervenuto come consuetudine nel corso della trasmissione “Capire per conoscere”, andata in onda sulle frequenze di Radio Radicale lunedì 19 luglio 2021.

UN «GOVERNO DEL MONDO» CHE DIA RISPOSTE DI RESPIRO GLOBALE

«Da più di un anno – ha replicato Baldassarri -, cioè dall’inizio della pandemia di coronavirus si sapeva che si sarebbe trattato di un fenomeno globale e che avrebbe quindi interessato i sette miliardi di abitanti del Pianeta. Un fenomeno di fronte al quale sarebbe stato necessario rispondere in maniera globale, con una risposta data da un “governo del mondo” che fosse rappresentativo di tutte le grandi aree del Pianeta, al fine di predisporre un sistema di welfare a partire proprio dalla sanità».

Nell’immediatezza della crisi, infatti, il problema si è posto nei termini dell’urgenza della vaccinazione di massa, tuttavia, già un anno fa per le fasi successive venivano individuate due priorità: la prima era una vaccinazione che coprisse l’intera popolazione mondiale (non soltanto quella delle aree sviluppate, ma anche quelle del terzo e quarto mondo), la seconda invece era relativa alla predisposizione di un apparato industriale in grado di produrre tredici miliardi di dosi di vaccini all’anno per almeno sei o sette anni di seguito.

VACCINARE ANCHE I PAESI SOTTOSVILUPPATI

Ma non basta, poiché questi vaccini vanno poi iniettati a tutte le persone raggiungibili, anche nei luoghi più remoti e arretrati della Terra: uno sforzo organizzativo e logistico gigantesco.

«Si tratta del problema che oggi pone il gruppo di economisti guidato da Summers, ma che ancora non ha trovato una soluzione. Al momento – ha al riguardo eccepito Baldassarri – si riscontra soltanto qualche timida disponibilità avanzata nella donazione di un miliardo di dosi di vaccino ai paesi del terzo e quarto mondo, una quantità evidentemente insufficiente».

Ma, in assenza di una seria cooperazione a livello politico non si otterrà alcun risultato, «un governo globale – ha aggiunto l’economista già viceministro della Repubblica – che guidi l’umanità globalizzata nel XXI secolo».

VARIANTE «DELTA»: IMPATTO IN ITALIA

Un assunto che rinviene la propria validità non soltanto in campo sanitario, ma anche in quello economico, poiché in quest’ultimo caso «la competizione è sana se ci sono regole condivise e, soprattutto, rispettate da tutti».

In seguito è stato affrontato il tema dell’impatto della cosiddetta «variante delta» del Covid in Italia, paese nel quale si registra un rilevante incremento dei casi di infezione che però non starebbero generando gravi effetti nei termini delle ospedalizzazioni e dei ricoveri nei reparti di terapia intensiva, seppure siano comunque in lieve aumento.

«Il tema vero è la riapertura delle scuole a settembre – ha egli sottolineato – e l’organizzazione del sistema dei trasporti del quale dovranno fruire nove milioni di persone tra studenti e docenti. A mio avviso bisognerebbe fare chiarezza su un aspetto che investe alcune specifiche categorie, quelle dei lavoratori che svolgono un servizio pubblico e che si troveranno a contatto con la gente».

OBBLIGATORIETÀ O MENO DELLA VACCINAZIONE

A questo punto, inevitabilmente, è stata introdotta nella discussione l’attuale polemica in atto sull’obbligatorietà o meno della vaccinazione.

«Ritengo che per queste categorie di lavoratori vada introdotto l’obbligo vaccinale. Dopodiché, è chiaro che l’intera popolazione italiana vada messa al riparo nel più breve tempo possibile, ma certamente, le persone più a rischio, non solo in termini di età, ma anche in quelli di ruolo, ambiente di lavoro e trasporto».

A356 – ECONOMIA, UN «GOVERNO DEL MONDO» CHE DIA RISPOSTE DI RESPIRO GLOBALE: IL CORONAVIRUS CE LO HA INSEGNATO… Da più di un anno, cioè dall’inizio del coronavirus, si era compreso che si trattava di un fenomeno globale che avrebbe interessato tutti e sette i miliardi di abitanti del Pianeta.
Un fenomeno di fronte al quale sarebbe stato necessario rispondere in maniera globale, attraverso un «governo del mondo» rappresentativo di tutte le grandi aree, per predisporre con urgenza un sistema di welfare a partire proprio dalla sanità.
Lawrence (Larry) Summers, già Segretario al Tesoro degli Usa, noto economista americano e autorevole esponente della Harward University, che in passato fu anche consigliere di alcune amministrazioni democratiche al potere a Washington, recentemente si è espresso riguardo a come il mondo si debba preparare a gestire non soltanto questa pandemia, ma anche alla quasi certezza di eventi simili in futuro, che siano altre pandemie oppure gravi crisi sanitarie.
Queste le tematiche affrontate dal professor MARIO BALDASSARRI, economista già viceministro della Repubblica e attualmente presidente del Centro studi economia reale, che come di consueto è intervenuto a “Capire per conoscere”, la trasmissione di approfondimento condotta questa settimana dal giornalista CLAUDIO LANDI e andata in onda sulle frequenze di Radio Radicale lunedì 19 luglio 2021, nel corso della quale è stato trattato anche di Africa, delle sue potenzialità (anche in relazione alla cooperazione con l’Europa) e dei suoi problemi, dalla pervasiva  penetrazione cinese alla presenza sempre maggiore e attiva del radicalismo jihadista, che ormai controlla vaste porzioni di territorio del continente.
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