AUTOMOTIVE, tecnologia. Il turbo auto abbatte la CO₂ dei refrigeratori

La soluzione ideata dall'ingegner Ascani di Turboalgor riduce l’immissione di anidride carbonica del Pianeta in una delle industrie più inquinanti

Contribuire alla salvaguardia dell’ambiente in un settore, come l’industria del freddo, responsabile del 10% delle emissioni globali di anidride carbonica del Pianeta. Questo l’obiettivo della tecnologia alla base di Turboalgor, spin off del Gruppo Angelantoni, che consente l’abbattimento dell’inquinamento degli impianti di refrigerazione industriali utilizzando il turbo delle automobili.

L’intuizione è venuta all’ingegnere Maurizio Ascani, con un passato nel settore automotive: il turbo consente di recuperare parte dell’energia che viene persa nella valvola di laminazione, dove il liquido refrigerante passa da una alta a una bassa pressione. Inserendo uno scambiatore di calore e un turbocompressore, è possibile recuperare parte di questa energia, nonché incrementare la potenza frigorifera dell’impianto:

«Mi affascina la meccanica dei motori e soprattutto la tecnologia del turbo, che consente di riutilizzare l’energia altrimenti sprecata nell’atmosfera. E che è diventata vincente quando è stata legata al motore diesel. Senza il turbo, infatti, il diesel non avrebbe avuto le performance e la diffusione che ha oggi», afferma l’ingegner Ascani.

Il problema maggiore che andava affrontato, nel campo della refrigerazione, riguardava l’energia sprecata, da qui l’intuizione: «Con il mio team, abbiamo applicato il turbo ai refrigeratori e sperimentato che la soluzione funzionava. I tempi erano maturi: l’idea si è sposata bene con i tempi», sottolinea sempre Ascani.

RIDUZIONE DEI CONSUMI ELETTRICI FINO AL 23%

Dal punto di vista tecnico, Turboalgor opera attraverso tre soluzioni che sono tutte brevettate a livello mondiale Si tratta di una turbomacchina, un free piston expander che è abbinato a una scatola di distribuzione con tre condotti di adduzione all’aspirazione.

La tecnologia è stata concepita per gli impianti frigoriferi del settore della refrigerazione (bassa temperatura) e del raffreddamento (media temperatura), tuttavia potrà presto venire applicata anche agli impianti di condizionamento industriali, ai chiller e alle pompe di calore.

La soluzione tecnologica è stata studiata per impianti che usano tutti i possibili fluidi refrigeranti organici, gli HFC (da 20 fino a 300 kW), ma si può applicare anche agli impianti che usano fluidi frigorigeni naturali, come l’ammoniaca, e a impianti per potenze superiori ai 300 KW, mentre in futuro, la tecnologia sarà applicabile anche a impianti con HFO.

Attualmente è in corso di sperimentazione la tecnologia per impianti che usano l’anidride carbonica, di cui è iniziata la fase di testing.

I risultati che è in grado di raggiungere sono un incremento della potenza frigorifera fino al 56% e una riduzione dei consumi elettrici fino al 23%.

Traguardi che guardano verso il futuro dell’industria del freddo per risolvere le criticità di oggi, soprattutto sulla riduzione della dannosità accertata dei gas HFC, che sono potenti gas serra, con un effetto di riscaldamento globale fino a 23.000 volte superiore a quello del biossido di carbonio (CO₂).

Tutto questo diventa ancora più significativo in un contesto nel quale si registra la crescita delle emissioni di CO₂ che derivano dalle attività dell’industria del freddo, destinate a raggiungere la quota del 13% sul totale, entro il 2030. Un incremento che si spiega con l’aumento della popolazione che, nel mondo, avrà accesso a dispositivi del freddo, soprattutto nel campo food e nella salute, specie in economie come quella cinese e indiana: da 3,6 miliardi a 9,5 miliardi entro il 2050.

UN TEAM A «TRAZIONE FEMMINILE» E ROUND PER 8 MILIONI DI EURO

Tra le 10 finaliste della tappa italiana dello Startup World Cup 2020, Turboalgor può contare su un brevetto internazionale, un team di undici persone, delle quali cinque donne, oltre a clienti quali Cesare Fiorucci S.p.A, Di Battista Food e, per l’appunto, STEF Italia:

Una tecnologia green che, per i risparmi energetici garantiti in bolletta, ha attirato investitori pubblici e privati. Fino a oggi la start up perugina, spin off del Gruppo Angelantoni Industrie, ha raccolto otto milioni di euro di finanziamento tra investimenti privati e pubblici sia italiani che europei (a scommetterci è anche Banca Intesa).

Questo aspetto green ha attirato l’attenzione di investitori e clienti della startup, poiché il settore del freddo è responsabile di circa il 20% dei consumi energetici mondiali. La tecnologia è estremamente flessibile: industria farmaceutica, chimica, alimentare, tutto il settore della logistica e del trasporto del refrigerato, la grande distribuzione, sono tantissimi i settori di mercato in cui può trovare spazi.

Turboalgor è una start up innovativa che offre una soluzione che rivoluziona l’industria del raffreddamento e attualmente detiene un brevetto internazionale.

Angelantoni Industrie, fondata nel 1932, si articola su tre sub holding. È costituita da sei unità produttive e logistiche in Italia, Germania, Francia, India e Cina e opera nei settori dei sistemi di test ambientali simulati, delle apparecchiature biomedicali e della sostenibilità ambientale, con particolare focus sull’efficienza energetica e sulle più avanzate tecnologie green.

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