ARTE, pittura e società. Trieste, apre oggi al pubblico la mostra su Eleonor Fini, protagonista nella creatività e nella liberazione dei costumi

Al Polo museale del Porto Vecchio della città giuliana, da oggi fino al 22 agosto sarà possibile vedere le opere esposte: disegni, acquerelli, oli, chine, incisioni e grafiche realizzate con pennarelli colorati. Con l’architetto Marianna Accerboni, curatrice della mostra, insidertrend.it ha tracciato un profilo dell’artista, contestualizzandone le varie fasi della sua intensa e creativa esistenza

Leonor Fini è stata un esempio antesignano di femminilità, indipendenza e libertà in tutti i sensi, sia artistica che sessuale, con la caratteristica basilare del suo grande talento, talento che le ha consentito quel grado di libertà. La sua forza fondamentale fu l’istintiva capacità di raccontare il reale attraverso un segno grafico e un’armonia cromatica molto personale e raffinata.

Una donna coraggiosa che nel 1931, all’età di ventitré anni, decise di lasciare la sua famiglia, borghese e di cultura mitteleuropea che a quel tempo viveva in Argentina, per andare da sola a Parigi. Nella capitale francese, dove in quel periodo si affermava la corrente surrealista, riuscì ben presto ad affermarsi, iniziando al lavorare nell’alta moda.

UN’AFFASCINANTE PERCORSO ESISTENZIALE

Leonor fu una donna libera, anche in amore. Aperta anche al rapporto col suo stesso sesso e con un proprio particolare ideale dell’amante maschio: fragile, glabro, efebico. Una duplicità nei confronti del sesso maschile e di quello femminile che si ritrova anche nella mostra triestina nei due profumi creati dalla curatrice, l’architetto Marianna Accerboni (che insidertrend.it ha al riguardo intervistato), ispirata appunto dall’affascinante percorso esistenziale dell’artista, uno dei quali ne rappresenterà la «colonna olfattiva», poiché verrà irrorato in sala durante tutto il periodo dell’esposizione.

La storia della geniale artista e l’avvenimento che ne influenzò profondamente la personalità vengono tracciati nell’intervista concessa dalla curatrice della mostra triestina, l’architetto Marianna Accerboni, che ha concesso un’intervista a insidertrend.it, il cui audio è possibile ascoltare di seguito su questo sito web.

LEONOR FINI, MEMORIE TRIESTINE

Nella mostra triestina oltre a disegni, acquerelli, oli, chine, incisioni e grafiche realizzate con pennarelli colorati, sarà possibile ammirare anche le reinterpretazioni della figura del gatto, che la Fini considerava una sorta di divinità e che riproduceva in chiave favolistica, trasformando i felini nei personaggi più disparati, come in un inesauribile racconto fantastico.

la mostra: Leonor Fini, memorie triestine;

dove: polo museale del Magazzino 26 al Porto Vecchio di Trieste (raggiungibile con l’autobus linea 6, fermata polo museale);

quando: dal 26 giugno al 22 agosto 2021;

orari delle visite: mercoledì e giovedì, mattino dalle ore 10:00 alle 13:00, pomeriggio dalle ore 17:00 alle 20:00; venerdì e domenica, mattino dalle ore 10:00 alle 13:00, pomeriggio dalle ore 17:00 alle 21:00; sabato, mattino dalle ore 10:00 alle 13:00, pomeriggio dalle ore 15:00 alle 21:00; nelle giornate di lunedì e martedì chiuso;

prezzo biglietto: euro 5; alle signore verrà fatto omaggio di un cadeau con il profumo inedito Lolò;   

info: leonorfinimemorietriestine@gmail.com

A344 – ARTE, ELEONOR FINI: MEMORIE TRIESTINE. La vicenda umana e artistica di una delle protagoniste della pittura e della grafica, dell’emancipazione femminile e  della liberazione dei costumi del XX secolo.
Nella mostra triestina oltre a disegni, acquerelli, oli, chine, incisioni e grafiche realizzate con pennarelli colorati, sarà possibile ammirare anche le reinterpretazioni della figura del gatto, che la Fini considerava una sorta di divinità e che riproduceva in chiave favolistica, trasformando i felini nei personaggi più disparati, come in un inesauribile racconto fantastico.
Una donna coraggiosa, Leonor Fini, che nel 1931, all’età di ventitré anni, decise di lasciare la sua famiglia, borghese e di cultura mitteleuropea che a quel tempo viveva in Argentina, per andare da sola a Parigi. Nella capitale francese, dove in quel periodo si affermava la corrente surrealista, riuscì ben presto ad affermarsi, iniziando al lavorare nell’alta moda.
La storia della geniale artista e l’avvenimento che ne influenzò profondamente la personalità vengono tracciati nell’intervista concessa dalla curatrice della mostra triestina, l’architetto MARIANNA ACCERBONI, che ha concesso un’intervista a insidertrend.it, il cui audio è possibile ascoltare di seguito su questo sito web.
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