ARTE, pittura. Alessandria, Ottocento e Novecento in due esposizioni per rendere omaggio a due pittori della città piemontese: Pietro Sassi e Carlo Carrà

Celebrati in questo modo due artisti esponenti di diversi correnti pittoriche, attraverso altrettanti allestimenti espositivi di rilievo, mettendo in mostra parte delle collezioni cittadine arricchite dal contributo di opere provenienti da raccolte private

Le Sale d’Arte di Via Machiavelli ospitano “Vivere dell’arte e coll’arte” la mostra antologica dedicata a Pietro Sassi (1834 – 1905). Si tratta della più ampia e organica esposizione fino ad oggi dedicata a Sassi, grazie ad una accurata riscoperta di documentazioni archivistiche,  arricchita inoltre da meravigliosi taccuini di disegni e appunti custoditi amorevolmente dai discendenti, che ripercorre tutte le diverse fasi della vita professionale del pittore, uno dei più significativi ma ancora troppo poco conosciuti artisti piemontesi dell’Ottocento. Questa mostra rappresenta un’occasione unica per (ri)scoprire la sua figura e l’effettiva qualità della pittura di Sassi, alessandrino di origini, romano di adozione ed europeo per formazione e ampiezza di orizzonti culturali.

LA MOSTRA SU SASSI

Promossa e organizzata dall’Amministrazione Comunale di Alessandria in collaborazione con l’Azienda CulturAle Costruire Insieme, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e Fondazione CRT, l’esposizione si avvale del patrocinio della Regione Piemonte.

Sono una cinquantina le opere esposte alle Sale d’Arte, provenienti da collezioni pubbliche e private, appartenenti non solo a Sassi ma anche ad altri artisti quali Giovanni e Teodolinda Migliara, Massimo d’Azeglio, Giacinto Corsi di Bosnasco, Giovanni Renica, Giuseppe Camino, Antonio Fontanesi, Jean Charles Ferdinand Humbert.

Ad accomunare le opere il tema del “paesaggio”, che fu al centro di una innovativa ricerca artistica nell’800, e che Sassi riuscì a far divenire sua peculiarità come testimoniano i suoi lavori.

L’Amministrazione Comunale ha affidato a Monica Tomiato, docente di Storia dell’Arte contemporanea e studiosa della pittura piemontese dell’Ottocento, nonché curatrice in Italia di diverse mostre, il compito della narrazione espositiva che è stata suddivisa in diverse sezioni per meglio tracciare le tappe dell’attività di Pietro Sassi e degli altri artisti presenti. Accompagna la mostra un catalogo Sagep Editori con testi della curatrice, un saggio introduttivo di Piergiorgio Dragone e ricchi apparati documentari.

Un assaggio della mostra è già stato dato al pubblico con l’inaugurazione virtuale avvenuta lo scorso 12 marzo e con il  “Virtual Tour” realizzato ad aprile dall’Azienda CulturAle Costruire Insieme (a cura di MF Studios) per rendere fruibile al pubblico l’esposizione, data l’impossibilità, per effetto delle norme per il contenimento della pandemia, di accedere in presenza.

Il tour, un autentico viaggio tra le opere dell’artista alessandrino, ha offerto informazioni accurate relative alle singole opere esposte e la possibilità di accedere sia ad immagini fotografiche in alta definizione, sia a schede video con contenuti di approfondimento sui taccuini e su alcuni dei dipinti più significativi.

E’ stato inoltre realizzato un sito www.mostrapietrosassi.it e una pagina Facebook @pietrosassipittore per  scoprire i contenuti della mostra, ma anche visionare video relativi alle pitture murali di Sassi a Palazzo Rosso sede del municipio, riportate al loro splendore.

«La nostra Città, dice il Sindaco Gianfranco Cuttica di Revigliasco,  sa di giocare una carta vincente nel porre l’attenzione e nel valorizzare Pietro Sassi: un artista inscindibilmente legato alla sua terra natale. Vorrei anche ricordare , aggiunge il Sindaco, come nei mesi scorsi si sia deciso di riportare al loro originario splendore (mediante restauro conservativo) un ciclo di pitture parietali realizzate dall’artista tra il 1886 e il 1887: pitture che decorano due delle Sale site al piano “nobile” del Palazzo Comunale, oggetto pure di una recentissima significativa riqualificazione per quanto riguarda le facciate esterne e interne. Con la mostra “Pietro Sassi 1834-1905. Vivere dell’arte e coll’arte” si aggiunge dunque un ulteriore tassello rilevante all’enfasi che intendiamo dare al nome di questo pittore alessandrino che – pur vivendo per molto tempo a Roma, fino alla morte nel 1905 – ha mantenuto sempre un forte e costante legame con la città natale».

Ricordiamo che le Sale d’Arte sono aperte dal giovedì alla domenica con orario dalle 15 alle 19.

Per informazioni ASM COSTRUIRE INSIEME 0131.234266  e – mail serviziomusei@asmcostruireinsieme.it.

La mostra resterà aperta fino al 28 novembre 2021.

LA MOSTRA SU CARRÀ

“Carrà 140. Opere della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e da collezioni private alessandrine” è il titolo della mostra con la quale la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria intende aprire la nuova stagione della Quadreria del Broletto, lo spazio espositivo al piano terra di Palatium Vetus, sede stessa della Fondazione, sito in P.zza della Libertà 28.

La mostra, promossa dalla Fondazione e realizzata dalla società partecipata Palazzo del Governatore srl,  è un  omaggio al grande pittore Carlo Carrà a 140 anni dalla nascita,  uno degli indiscussi protagonisti delle avanguardie del XX secolo, nato in provincia di Alessandria (Quargnento 1881 – Milano 1966) .

L’arco cronologico rappresentato nell’esposizione va dal 1898, a cui risale Pergamena “Agli sposi”, forse la prima opera firmata e datata dall’artista, per arrivare a Campagna di Versilia del 1965, realizzato un anno prima della sua morte.

Sono oltre un quarantina le opere esposte, tra oli, disegni e acqueforti, in parte provenienti direttamente dalla collezione d’arte della Fondazione e in parte dai collezionisti alessandrini, i quali si sono dichiarati disponibili al prestito di un altrettanto interessante corpus di dipinti, in prevalenza paesaggi, che consentono di delineare il percorso artistico di Carlo Carrà testimoniato in ogni sua fase,  dall’approccio al divisionismo, all’esperienza futurista, dalla parentesi metafisica alla tradizione figurativa, ai paesaggi dipinti in molti luoghi della penisola.

L’esposizione è allestita al piano terreno di Palatium Vetus, in uno spazio dedicato e si snoda attraverso un percorso circolare che valorizza il susseguirsi delle diverse fasi del percorso espressivo dell’artista. L’opera icona della mostra è il collage Lacerba e bottiglia del 1914 che compare sulla copertina del catalogo, dipinta al ritorno da Parigi dopo aver conosciuto e filtrato il cubismo di Picasso e Braque.

La rassegna è anche l’occasione per far conoscere a un pubblico più vasto un’opera esposta in permanenza a Palatium Vetus, ma in spazi meno accessibili: il Grande fregio con putti danzanti, studio per una decorazione muraria di cui non si conosce l’esito, risalente al primo decennio del Novecento e appartenente al periodo giovanile dell’attività pittorica di Carrà.

Inoltre, una serie di incisioni – mai esposte – degli anni 1922 – 1927, incluse in una cartella di 30, ottenute su lastre originali in cui, tradotti nelle ombreggiature e nei tratti decisi delle acqueforti, tornano i temi più cari all’artista. E non ultimi i numerosi paesaggi, dipinti in Versilia, a Venezia, a Firenze e in Umbria.

La mostra e il catalogo sono curati dai critici d’arte: Fulvio Cervini, docente di Storia dell’arte medievale presso l’Università di Firenze; Maria Luisa Caffarelli e Rino Tacchella, che hanno lavorato al catalogo generale delle opere della Fondazione.

«Aprire la Quadreria con una mostra dedicata a Carrà – afferma il presidente della Fondazione, Luciano Mariano – ha non poche motivazioni di fondo: in primo luogo celebrarne il 140° anniversario della nascita e rendere omaggio a questo artista al quale l’Ente ha sempre dedicato grande attenzione, fin dal 2004, anno a cui risale la prima acquisizione dell’opera Punta della Dogana (1948), arrivando nel tempo ad assicurarsi un corpus cospicuo di dipinti, tale da poter costituire il nucleo di una piccola, ma preziosa mostra che li ripropone tutti negli spazi della Quadreria del Broletto. Numerose le opere inedite che richiameranno sicuramente appassionati di storia dell’arte e visitatori provenienti da tutto il territorio nazionale, creando un positivo volano per l’economia del nostro territorio».

La rassegna inaugurata lo scorso 28 maggio si concluderà il 3 ottobre 2021. L’ingresso è gratuito con prenotazione.

Gli orari di apertura sono sabato e domenica dalle 9-13  e  dalle 15-19. Per informazioni e prenotazioni occorre contattare il numero di tel. 347-809.51.72

Informazioni e approfondimenti sono presenti su https://www.palazzodelgovernatoresrl.it/ nelle pagine Facebook @Collezioni di Palatium Vetus e @Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria.

LA MOSTRA PERMANENTE

Nuovo allestimento per la Collezione d’Arte della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria al piano terreno di Palatium Vetus.

La mostra permanente delle opere farà da corollario all’antologica che, di volta in volta, verrà dedicata ad artisti del territorio e che, fino al 3 ottobre prossimo, presenterà al pubblico una quarantina di opere di Carlo Carrà.

Si tratta di una “mostra che avvolge la mostra” con ingressi e percorsi rigorosamente separati, ospitata anch’essa nella sala del Broletto che, con i suoi archi medievali, è testimone delle origini di Alessandria.

Le opere esposte rappresentano un compendio dei molti capolavori della collezione d’arte della Fondazione, che vanno dall’Ottocento alla fine del secolo scorso.

Appartengono ad artisti quali Giuseppe Pietro Bagetti, Giovan Battista Comolli, Luigi Crosio, Cristoforo De Amicis, Giovanni Migliara, Angelo Morbelli, Pellizza da Volpedo, Francesco Cino Bozzetti, Luigi Onetti, Angelo Barabino, Pietro Morando, Giulio Benzi. Sculture di Leonardo Bistolfi, Giovanni Battista Comolli, Augusto Rivalta si alterneranno ai dipinti. Sarà possibile ammirare anche alcune opere di proprietà della Fondazione ascrivibili all’astrattismo, di artisti italiani (Corpora, Afro) e stranieri (Le Corbusier) esposte al pubblico per la prima volta.

Il percorso espositivo è stato studiato nei minimi particolari, lasciando un adeguato spazio di fruizione a ciascuna delle opere, al fine di consentire ai visitatori di apprezzarle in pieno, mantenendo le richieste distanze di sicurezza.

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