LAVORO, settore elettrico. Articolo 177 del Codice dei contratti pubblici: secondo Utilitalia ed Elettricità Futura sono a rischio migliaia di posti di lavoro

Audizione in Commissione Lavoro alla Camera: «Adeguarsi significa destrutturare le aziende e comporta una perdita di valore patrimoniale per gli enti locali proprietari». A rischio anche sicurezza e qualità dei servizi

«Adeguarsi alla norma vorrebbe dire destrutturare aziende sanissime ed efficienti». Così Utilitalia (Federazione delle imprese di acqua, ambiente e energia) ed Elettricità Futura (principale associazione delle imprese che operano nel settore elettrico italiano) in audizione in Commissione Lavoro alla Camera dei Deputati sulle conseguenze occupazionali dell’applicazione dell’articolo 177 del Codice dei contratti pubblici. In particolare è stato messo in evidenza il rischio per la sicurezza sulla qualità e la continuità dei servizi, il possibile licenziamento di migliaia di lavoratori altamente specializzati, a detrimento di esperienza, competenza e conoscenza specifica, e la perdita di valore patrimoniale per gli enti locali proprietari.

L’esternalizzazione per l’80% dei servizi e delle opere, è stato sottolineato, rischia di colpire una platea ampia: si tratta di una norma che non tiene conto di legittimi affidamenti, di situazioni transitorie legate ai processi di liberalizzazione concordati con Bruxelles e della tutela costituzionale della libertà d’impresa. Sul tema tra l’altro imprese e sindacati sono schierate sulle stesse posizioni.

«Con questa norma si dovrebbe esternalizzare almeno un ulteriore 30% delle attività – hanno osservato Utilitalia e Elettricità Futura – nei comparti elettrico ed illuminazione pubblica, gas, servizi ambientali e teleriscaldamento, dove la media delle attività svolte direttamente si attesta già intorno alla metà dei costi totali della produzione. Questo determinerebbe la conseguente dismissione del corrispondente valore dei fattori della produzione interni quali, innanzitutto, il lavoro e immobilizzazioni materiali ed immateriali. I concessionari dovrebbero operare una drastica riduzione della forza lavoro nei settori della distribuzione dell’energia elettrica e gas e della gestione dei rifiuti; con questo tipo di esternalizzazione, realisticamente compresa tra l’80% e il 95%, si avrebbe la perdita di oltre 145.000 posti di lavoro nel breve-medio periodo nell’intero comparto, come denunciato dai sindacati».

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