Il sindacato dei panificatori tunisini Al-Araf ha indetto uno sciopero della produzione di pane in reazione – afferma un portavoce dell’organizzazione – alla negligenza manifestata dalle autorità interessate (Ministero del commercio, sviluppo ed esportazioni) nell’erogazione delle quote di sussidi previste per le imprese della categoria.
Lo sciopero, che potrebbe generare gravi problemi di approvvigionamento alla popolazione, è stato deciso all’unanimità nel corso di una riunione che ha avuto luogo ieri nella sede nazionale della Federazione industria, commercio e artigianato e si tratterà di uno sciopero che potrebbe proseguire a oltranza.
Lo stesso portavoce ufficiale di Al-Araf ha poi aggiunto che la causa della protesta è nota già da tempo alle autorità di Tunisi, poiché lo stesso sindacato di categoria in precedenza aveva più volte segnalato l’incidenza del fenomeno dei panifici abusivi (definiti anche «panifici casuali»), che attraverso la produzione di piccoli panini del peso di centocinquanta grammi, i cosiddetti «bouquet», hanno fatto una concorrenza impropria agli altri produttori.
Inoltre, va rilevato che nel Paese nordafricano i prodotti della panificazione di fascia alta riescono a ottenere illegalmente farina a prezzi sovvenzionati, creando così anche problemi sul piano del reperimento di questo importante ingrediente sul mercato nazionale.
Un complesso di fenomeni, denuncia sempre Al-Araf, che se continuerà a protrarsi nel tempo potrà provocare distorsioni del mercato, con incremento della speculazione e aumenti dei prezzi del pane calmierato mediante sovvenzioni statali.
La Tunisia figura tra i primi paesi al mondo per il consumo di cereali (180 chilogrammi pro capite all’anno), rispetto a una media mondiale di 123 chili. Ogni giorno nel Paese nordafricano vengono prodotti 5 milioni di pani (bouquet e pane di maggiore dimensioni) attraverso l’utilizzo di centinaia di migliaia di tonnellate di farina, e lo Stato per coprire questa voce di spesa stanzia complessivamente 35 milioni di dinari (200 dinari a famiglia).