ALGERIA, elezioni. Ieri il voto per le legislative anticipate tra il boicottaggio di “Hirak” e il rischio astensionismo

Per eleggere i 407 parlamentari dell’Assemblea nazionale del popolo, cioè la camera bassa del parlamento, la cui durata del mandato per una legislatura è pari a cinque anni, sono stati chiamati alle urne 24 milioni di algerini, ai quali sono state sottoposte più di 1.500 liste e complessivamente 13.000 candidati

Si è votato in Algeria, il vasto paese nordafricano da anni turbato da ondate di malcontento popolare nei confronti della classe politico-militare al potere praticamente dall’indipendenza dalla Francia.

La tornata elettorale di ieri dovrebbe legittimare il sistema di potere succeduto a quello finito con la morte del presidente Abdelaziz Bouteflika, tuttavia la partecipazione dell’elettorato è stata messa in discussione da due fattori: il boicottaggio delle urne deciso dal movimento di protesta Hirak (che due anni fa spinse alle dimissioni il vecchio e malato presidente in carica, poi esautorato dai militari) e l’astensionismo, causato quest’ultimo dal diffuso sentimento di sfiducia e distacco dalla politica nutrito dalla popolazione, che non rinvengono una propria rappresentanza negli screditati partiti politici tradizionali.

POSSIBILE AVANZATA DEGLI ISLAMISTI MODERATI

Da questa situazione potrebbero trarne vantaggio le formazioni islamiste di orientamento moderato, in grado di conseguire la maggioranza relativa dei seggi al parlamento di Algeri.

Al boicottaggio si è appellata anche l’opposizione laica e di sinistra, che sta attraversando una fase di calo dei consensi. Il tasso di astensionismo alle elezioni presidenziali che hanno avuto luogo nel 2019 era stato del 60%, mentre quello al referendum costituzionale del 2020 del 70 per cento.

Per eleggere i 407 parlamentari dell’Assemblea nazionale del popolo, cioè la camera bassa del parlamento, la cui durata del  mandato per una legislatura è pari a cinque anni, sono stati chiamati alle urne 24 milioni di algerini, ai quali sono state sottoposte più di 1.500 liste e complessivamente 13.000 candidati, dei quali oltre la metà autodefinitisi «indipendenti». Domani si conosceranno i risultati

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