TECNOLOGIA, militare. Saab e Varjo: la realtà virtuale nei simulatori di volo

Sviluppata una tecnologia XR (Human Eye Resolution Mixed Reality) che verrà integrata in tutti i simulatori prodotti dalla svedese Saab per i velivoli Gripen E/F

Avviata la collaborazione tra Saab e Varjo Technologies nel settore dei nuovi simulatori di volo. L’impresa finlandese Varjo ha sviluppato una tecnologia XR (Human Eye Resolution Mixed Reality) che verrà integrata in tutti i simulatori prodotti dalla svedese Saab per i velivoli Gripen E/F. Oltre alla massima risoluzione e al più ampio campo visivo del settore, il prodotto presenterà anche numerosi vantaggi grazie alla formazione ottenuta a una frazione del costo precedente.

«Quando abbiamo fatto i nostri primi esperimenti con dispositivi commerciali, abbiamo ricevuto feedback dai piloti che non erano in grado di leggere il testo nella realtà virtuale perché la risoluzione non era sufficientemente alta, un problezma risolto grazie alla nuova tecnologia », al riguardo affermato Stefan Furenbäck, responsabile della simulazione e visualizzazione dell’ambiente tattico di Saab.

«La nostra collaborazione è stata fluida e diretta. Comprendiamo le esigenze degli altri e come possiamo risolvere i nostri problemi tecnologici condivisi. Due aziende con culture simili, con l’innovazione in cima alla loro agenda e pronti a discutere di tutto», ha quindi aggiunto Seppo Aaltonen, chief commercial officer di Varjo descrive la collaborazione.

La formazione dei piloti richiede ai tirocinanti di essere in grado di leggere il testo e vedere anche i più piccoli dettagli, essi hanno quindi bisogno di sentire come stanno volando nel mondo reale durante l’utilizzo del simulatore. Fino a è stato fatto ricorso a simulatori a forma di grotta o di cupola, al fine di creare una realtà virtuale il più coinvolgente possibile per il pilota, ma si tratta di sistemi di visualizzazione voluminosi e costosi, la cui costruzione richiede molto lavoro, inoltre sono materiali trasportabili con difficoltà

Infatti, i simulatori a cupola convenzionali hanno uno schermo piatto e la vista 3D può essere ottenuta solo utilizzando occhiali speciali, mentre le cuffie virtuali di Varjo dispongono di schermi separati per ogni occhio, quindi sono dotate di una funzione 3D integrata.

Il display bionico di Varjo si basa sul funzionamento dell’occhio umano: vedere tutto nel mezzo del campo visivo umano in altissima risoluzione e qualsiasi cosa nella visione periferica in bassa risoluzione, consentendo un’esperienza virtuale completamente naturale e senza intoppi.

Questo viene fatto proiettando modelli sulla superficie dell’occhio con LED a infrarossi che vengono monitorati da piccole telecamere e la risoluzione si adatta ai movimenti dell’occhio. La risoluzione a livello dell’occhio umano può essere raggiunta senza supercomputer se è noto a quale punto l’occhio umano sta guardando in un dato momento. La potenza massima di calcolo è sempre focalizzata sul punto corrente.

La tecnologia Varjo utilizza videocamere per catturare costantemente l’ambiente ai fini della realtà mista. Ciò significa che le immagini del mondo reale funzionano sullo stesso principio: quella ad alta risoluzione proviene dal punto focale, consentendo di utilizzare potenti computer da gioco per far funzionare la tecnologia al posto dei supercomputer.

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